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Sel, Rifondazione e Pd si confrontano su “Terreno fertile” a Molfetta
04 giugno 2011
MOLFETTA -
Sono state le tre figure più rappresentative di Sel, Rifondazione comunista e PD, introdotte da
Francesco Tammacco
e coordinate da
Lella Salvemini
, a confrontarsi sul "
Terreno fertile
" del centro-sinistra. Nelle parole di
Tommaso Minervini
,
Antonello Zaza
e
Guglielmo Minervini
si è colto il tentativo di definire una direzione. Quella di riproporre il confronto fra "
cittadini attivi che provano a ragionare insieme
", come dice Zaza. E' necessario ricominciare un percorso che veda protagonista quella gente che non vuole subire, come ha dimostrato pochi giorni fa, in occasione delle elezioni amministrative, prima di tutto a Napoli e a Milano, dando un nuovo inizio al paese. Per una politica che allarghi i luoghi della partecipazione e del dibattito e che ripensi il territorio come bene comune.
Per Guglielmo Minervini, "
è la fine di un ciclo, non tanto di un leader
". Sono le condizioni stesse che ci stanno inducendo a scoprire i beni comuni, a lanciare una domanda di alternativa e di cambiamento. Dobbiamo ripensare la politica come progetto, che provi a costruire il futuro di Molfetta a partire dalle risorse che possiede.
Secondo Tommaso Minervini, bisogna ricominciare dall'essenza, innanzitutto dall'essenza della politica. Nel 2011 non sappiamo ancora dire con certezza se l'acqua, una cosa che serve alla vita, sia un bene pubblico. Dobbiamo recuperare il senso di comunità, che è il senso della politica. E questa ricerca passa attraverso la ricostruzione del futuro dei giovani.
L'esponente di Sel cita il volume "
La conoscenza in una società libera
", presentato di recente alla Sala Turtur, in cui il saggio di Rossana de Gennaro afferma il dovere di dire la verità. E dalla verità possiamo avere delle rotture. Per Tommaso Minervini dobbiamo recuperare il senso del confronto vero, superando gli steccati ideologici, ricucendo il senso della storia.
Secondo l'assessore regionale del PD, siamo in un mondo che sta rapidamente cambiando. "
Finora abbiamo vissuto allegramente pensando che tutto è infinitamente riproducibile. E invece tutto ciò che abbiamo è finto, limitato. Che effetto fa? Saremo chiamati a porti la domanda: a quale futuro sto contribuendo?
" Siamo in un paese che di fronte a questo cambiamento ha chiuso la finestra. Invece, "
l'inaugurazione dei pannelli fotovoltaici in Puglia rappresenta uno spaccato di futuro, di come il futuro si può guardare in modo diverso
". E' necessario valorizzare le risorse della nostra terra, innanzitutto le persone.
Anche secondo Tommaso Minervini bisogna ripartire dalla vocazione di Molfetta e, come scrisse Giovanni de Gennnaro, l'identità di Molfetta è rilevabile nei costumi, nella storia, nel suo mare aperto a tutti i tempi, nei nostri intellettuali. Per questo bisogna ripartire dagli stati emozionali e culturali, ricomponendo parti ormai slegate della città.
Per Antonello Zaza, invece, bisogna ripartire dal territorio come bene comune: "
sul territorio non si devono più giocare partite per rapinare i cittadini molfettesi
". Manca l'idea della vivibilità del quartiere e soprattutto l'intenzione di accompagnare i processi di crescita nella città. "
E' possibile lanciare una sfida al settore edilizio? Stiamo pregiudicando la possibilità di sviluppare il turismo
".
Nel corso della serata, dunque, una direzione ancora vagamente abbozzata ha cominciato a delinearsi fra i presenti, accorsi numerosi per provare a mettere insieme i tasselli di un'alternativa. La forma di quest'alternativa resta ancora da precisarsi, uscendo fuori dalle generalità per venire ad aderire al meglio ad una città, Molfetta, con le sue peculiarità, e che non ammette astrazioni. E' per questo che quella forma va riempita di contenuti, gettata per le strade a farsi carico delle esigenze dei cittadini, delle condizioni del territorio, dei problemi di una città che deve riappropriarsi delle sue ombre, dalle grandi insegne e dai mille negozi, per rivivere del lavoro di ciascuno di noi. Forse i contenuti ravviveranno anche la forma e la renderanno ancor meno banale, come l' "essenza" a cui si è accennato, l'essenza di Molfetta.
© Riproduzione riservata
Autore:
Giacomo Pisani
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Greatest Generation - Tink Tank
07 Giugno 2011 alle ore 15:06:00
Essendo il mercato diventato globale, e avendo occupato tutti i luoghi della terra, a contrastarlo, secondo Romano Madera, non resta che u-topia, ossia quel non-luogo dove si sono rifugiati, sono stati confinati, spinti sia da destra sia da sinistra, personaggi, progetti, idee, proposte, finiti nell'unico posto al mondo che accetta tutti i detriti della storia. Da questo non-luogo non possono nascere, oggi, organizzazioni di contrasto, strategie di riscatto o rivoluzioni liberatorie, ma solo una chiamata che viene dal futuro, dalle sorti future della terra e dell'uomo, simile alla chiamata che un giorno mosse Abramo a lasciare la sua casa, la sua terra, il suo popolo, per diventare il padre di una popolazione utopica, all'epoca senza luogo, come senza luogo è già il nostro abitare sulla terra. Infatti l'unica civiltà che si va diffondendo, a scapito di tutte le altre possibili espressioni tradizionali e non, è la civiltà del profitto, che oggi appare come l'unico generatore simbolico dell'ordine che deve regnare sulla terra e della partizione dei ruoli che gli uomini, sia quelli affamati sia quelli sazi, devono rigorosamente assumere per avere diritto di cittadinanza. (Tratto da I miti del nostro tempo – U. Galimberti)
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GUY FAWKES
06 Giugno 2011 alle ore 19:25:00
...liberale "illuminato"...t'intendi anche di CETRIOLI???...
Rispondi
liberale
06 Giugno 2011 alle ore 13:32:00
sembra che la storia si stia divertendo con molfetta, vero sig. guy? ricordo a tutti il passato remoto, prossimo e il presente di minervini tommaso e non sento alzate di scudi, nasi tappati o insulti che invece sono toccati al povero de candia ....due pesi e due misure....ah poveri noi...e dire che della politica alcuni ci campano ma molti ci crepano...vero caro guy? p.s.consiglio a tutti i compagni di vedere lo spettacolo di sabrina guzzanti..."vilipendio2".....davvero illuminante....
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GUY FAWKES
05 Giugno 2011 alle ore 18:51:00
...prima o poi un capitolo su questa "sinistra" molfettese bisognerà pur aprirlo. Perchè, per come la stanno combinando, il CETRIOLO che fuoriuscirà da questi finti confronti fatti sull'aria fritta, avrà una carica batterica da paura...ci sarà bisogno di un dosaggio antibiotico elevatissimo!!!... mi chiedo: le scorte saranno sufficienti per tutti????
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Franko
05 Giugno 2011 alle ore 09:54:00
Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole...........parole tra noi
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Allegria!
05 Giugno 2011 alle ore 09:49:00
"Terreno fertile"? Ne siete sicuri? Per produrre cosa? In alternativa a che? "Finora abbiamo vissuto allegramente"? Chi è vissuto allegramente? Continuate a farlo e non rompete!
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Natural Durante
04 Giugno 2011 alle ore 19:53:00
Ma quale terreno fertile e fertile!! Non sarà colpa dei cetrioli, ma di veleni sparsi in giro, in largo, intorno e sotto il terreno, ce ne a iosa! Per non parlare poi del mare, roba da accapponare la pelle e altro. Guardiamo in faccia il presente non dimenticando il passato, ce ne per tutti i gusti, dappertutto: è la realtà dei fatti. Questo non vuol dire "abbandoniamoci", ma prestiamo attenzione e andiamo avanti. E' la vita!
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Falkorosso d'Apulia
04 Giugno 2011 alle ore 16:06:00
PARTITO DEL POPOLO DELLA GNOCCA IN LIBERTA': come si diventa segretario... http://falkorosso.blogspot.com /2011/06/come-si-diventa-segretario-nel-partito.html
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Cetriolandia bis
04 Giugno 2011 alle ore 10:44:00
Ripeto: "Il terreno sarà ancora fertile, ma del tutto inquinato, e non a caso si parte dai "cetrioli avvelenati". Guarda un po', proprio dai cetrioli, ironia della sorte!
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