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Segreti e perplessità della “Cittadella degli artisti”: chi gestirà la struttura? Come verrà utilizzata? Ci saranno assunzioni? Tutto questo e altro sulla rivista mensile “Quindici” in edicola a Molfetta ancora per 10 giorni
05 giugno 2014

MOLFETTA - Volete conoscere i segreti della “Cittadella degli artisti” che verrà consegnata alla città  a fine giugno? Quale è stato l’iter travagliato, durato 7 anni, di questa struttura su via Bisceglie (foto)? A chi sarà affidata e a quali condizioni? Chi potrà usufruirne? Come mai una struttura destinata ad essere teatro e laboratorio, oggi sarà anche cinema? Darà posti di lavoro? Chi farà le assunzioni? Chi i controlli? Quali garanzie vengono date? Che ruolo ha avuto e avrà la Fondazione “Valente”? Ci saranno concerti a pagamento?

Vi raccontiamo tutte le perplessità sulla gestione e tutti i misteri legati a quest’opera, destinata ancora a suscitare polemiche.
Vi mostriamo le foto in esclusiva e in anteprima fatte da “Quindici” all’interno della struttura.
Tutto questo lo trovare, in 4 pagine di primo piano, sul numero della rivista mensile “Quindici” di maggio, ancora per 10 giorni in edicola.

Quindici quello che gli altri non dicono. Quindici la rivista che fa discutere a Molfetta. Quindici il giornale leader, l’unico che fa vera informazione a Molfetta, con inchieste e approfondimenti, non copia e incolla delle delibere o gazzette ufficiali dei comunicati stampa dei partiti, senza valutazioni critiche. Quindici, verità e professionalità al servizio dei cittadini in piena libertà e senza interessi per contribuire al cambiamento e alla rinascita di una città degradata.

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Rispondo a Modugno, ma anche ad altri. Come ho già detto altre volte, ma repetita iuvant, dicevano i latini, le cose ripetute aiutano. “Quindici” non gode di finanziamenti pubblici, né privati, né diretti, né indiretti (come altri). Per questo è un giornale assolutamente libero, esprime le proprie opinioni, condivisibili o meno, ma certamente non condizionate da nulla e da alcuno. Non abbiamo fini di lucro, né fini personali professionali e tantomeno politici avendo rifiutato offerte in tale senso, né tantomeno economici, né siamo un giornale commerciale come altri. Ci sono media al servizio dei politici o peggio dei partiti, che sono loro finanziatori o dai quali sperano di ricevere prebende, come la storia ci ha insegnato e insegna tuttora. Noi abbiamo le nostre idee politiche, ma siamo al servizio del bene comune, della crescita collettiva e sosteniamo chi ha questo stesso nostro progetto. Il nostro unico obiettivo, e chi ricorda il motivo della nascita di “Quindici” dovrebbe saperlo, è quello del servizio alla città. Per questo, come abbiamo detto dal primo numero, facciamo un giornale “diverso”. Sappiamo che la parola “servizio” non va giù a molti, che sono legati solo al denaro e al profitto, perché ciascuno col proprio metro l'altrui misura, ma abbiamo anche la necessità di garantire una gestione economica. Non vogliamo guadagnare e non guadagniamo, anzi spesso ci rimettiamo, ma dobbiamo almeno coprire le spese: non chiediamo altro. Non avendo altre entrate se non le vendite e la pubblicità, è necessario, perciò, garantire queste entrate, se si vuole sopravvivere, perché oggi si tratta solo di sopravvivenza, a causa della crisi economica che colpisce soprattutto i giornali, anche a grande tiratura. Non godendo di finanziamenti occulti, dobbiamo sperare di vendere più copie. Certamente non possiamo lamentarci, ma i costi lievitano ed occorre farvi fronte. La rivista in edicola costa molto più del sito internet, per questo molti nostri improbabili concorrenti preferiscono solo il giornale sul web, oppure riproducono in stampa lo stesso giornale on line. Siamo stati i primi, ben 18 anni fa, anche prima del Corriere e di Repubblica, a diffondere un giornale on line e oggi festeggiamo anche questa ricorrenza con i 20 ANNI DI QUINDICI. Tra on line e carta stampata, abbiamo fatto una scelta diversa da altri. Riteniamo, come recita un nostro slogan, che il giornale si sceglie in edicola, non per altro i giornali gratuiti, la cosiddetta free press è morta a Molfetta, come in Italia. La qualità fa la differenza e quando un giornale si rivela solo carta per avvolgere il pesce, anche se è offerto gratuitamente, quando non viene rapidamente sfogliato e subito cestinato, resta abbandonato all'edicola o al bar perché il lettore rifiuta perfino di prenderlo. La nostra scelta diversa è quella di DIRE QUELLO CHE AGLI ALTRI NON DICONO e di fare una rivista stampata dai contenuti diversi dall'on line, altrimenti non avrebbe senso un doppione e nessuno, giustamente, lo acquisterebbe. Qualcuno, che non conosce il giornale in edicola non lo sa, ma si tratta di due prodotti diversi: siamo gli unici a farlo, con approfondimenti di qualità e professionalità che non hanno confronti con altri prodotti, che al massimo provano a copiarci. Ma la copia non è mai come l'originale. Il lavoro e la qualità si pagano, per questo siamo anche contrari all'informazione on line gratuita, soprattutto quando non è fatta dalla sterile pubblicazione dei comunicati stampa di enti, partiti o qualche politico in disgrazia in cerca di pubblicità gratuita, né ci riduciamo alla riproduzione delle delibere comunali, per riempire un vuoto di contenuti. Noi preferiamo dire la nostra, commentare anche i comunicati, altrimenti non saremmo giornalisti, ma velinari e non faremmo un giornale, ma una sorta di gazzetta ufficiale o bollettino di comunicati. E noi, a differenza di altri, anche per la nostra riconosciuta professionalità, facciamo informazione e opinione: ecco perché siamo il giornale LEADER sul territorio, anche se questo non piace a qualcuno. Purtroppo attualmente l'informazione on line viene offerta gratuitamente (anche se per il futuro non sarà così, vedi quello che sta avvenendo con i grandi giornali nazionali e soprattutto all'estero, di fronte al calo delle vendite della carta stampata) e quindi lo facciamo anche noi. La differenza sta nella qualità, che è confermata dagli accessi al nostro sito. Sperando di aver spiegato la differenza fra on line e carta stampata, ci auguriamo che i lettori non superficiali, che non si limitano alla conoscenza della notizia, ma vogliono approfondirla e capire i retroscena e leggere le opinioni, scelgano di acquistare anche la rivista mensile in edicola: non resteranno delusi. La rivista “Quindici” viene venduta a un prezzo ridotto: appena 2 euro, pur avendo un costo di produzione di quasi 3 euro. Speriamo di aver fornito tutte le spiegazioni a chi è poco informato o si ostina a non voler capire. Grazie




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