Scuola, il caos delle aule. Provincia sotto accusa
Edilizia scolastica: turnazione delle classi e sedi staccate anche quest’anno
Turnazione delle aule. E' questa la curiosa quanto scomoda novità pensata all'Istituto tecnico industriale di Molfetta per far fronte al sovraffollamento degli studenti: "Alcune classi - spiega il vicepreside Lorenzo de Pietro - non avranno un'aula tutta per loro ma dovranno alternarsi fra quelle disponibili e i laboratori". Gli studenti, cioè, lasciano la propria aula per la lezione di laboratorio mentre la stessa viene utilizzata da altri; al ritorno ne occuperanno un'altra che nel frattempo si è liberata.....e così via.
E' l'effetto dell'aumento delle iscrizioni che anche quest'anno mette a dura prova l'organizzazione logistica di alcuni istituti della città. A cui si aggiunge il cosiddetto "effetto piramide" di cui parla Giacomo Papagna, vicepreside dell'Istituto Alberghiero: "Anche se da noi quest'anno il numero di nuovi iscritti si è stabilizzato, la mancanza di aule è dovuta alle prime classi in più, istituite negli anni precedenti, che diventano seconde, terze e così via". E se per l'Alberghiero come soluzione si è resa disponibile la scuola elementare Kolbe (dieci aule che si vanno a sommare alle undici concesse lo scorso anno), l'Industriale ha chiesto asilo alla “Zagami” (presso la 167).
Stessa sorte è toccata all'Istituto Professionale per il commercio: "Abbiamo quarantuno classi a fronte di una disponibilità di trenta aule", si lamenta la preside, "come soluzione temporanea abbiamo individuato l'utilizzo di cinque aule della scuola Prefabbricate di Levante. Non risolve il problema del sovraffollamento nella sede centrale, ma ci consente di poter andare avanti almeno per quest'anno in attesa di una soluzione più idonea".
Non tutte le succursali - messe a disposizione dall'amministrazione comunale in accordo con la Provincia di Bari - saranno usufruibili già dall'inizio delle lezioni a causa di lavori di ristrutturazione: per le prime settimane si procederà con turni pomeridiani e orari ridotti.
Le polemiche non mancano. "L'Ente provinciale, proprietario dell'Istituto Apicella utilizzabile per risolvere i problemi nostri e di altri istituti, promette da due anni l'avvio dei lavori per riattarlo e conformarlo alle norme sulla sicurezza. Dal '98 ho cominciato a segnalare questo fabbisogno di aule e non mi è mai stata data risposta scritta dagli assessori. Credo ci sia un problema di mancanza di fondi, ma probabilmente ci sono anche inefficienze burocratiche", dichiara la preside del Professionale per il commercio.
Cosimo de Gioia
Silvia de Robertis