Scontro sul contratto del gruppo “Ciccolella”. Cisl e Uil: innovativo, migliora condizioni dei lavoratori. Cgil e Rifondazione: non è vero
MOLFETTA - La vicenda del Gruppo floricolo Ciccolella è ancora all'attenzione dell'opinione pubblica dopo la sottoscrizione dell'accordo nazionale fra i sindacati Fai-Cisl e Uila-Uil che rappresenta il primo contratto del settore agricolo e che i rappresentanti dei lavoratori definiscono “innovativo”.
Questa definizione non è andata bene al Partito della Rifondazione comunista che ha diffuso un volantino a Molfetta mettendo in discussione l'accordo, come aveva già fatto la Flai-Cgil che ha una posizione fortemente minoritaria nella rappresentanza sindacale della categoria, come sostengono Cisl e Uil che contano il 9o% degli iscritti.
Alla posizione della Flai-Cgil che avrebbe inviato una lettera al presidente della regione Vendola e all'assessore regionale Barbieri chiedendo di sospendere i finanziamenti alla Holding Ciccolella, hanno risposto ieri i dirigenti regionali del sindacato Uil, Pugliese e Palmisano.
Insomma, è in atto uno scontro a livello sindacale che ha avuto ripercussioni anche nella sinistra radicale che a sua volta disconosce il contratto. Una “guerra” tra chi riconosce e accetta il contratto considerandolo non solo “innovativo, ma migliora le condizioni dei lavoratori e istituisce, un sistema di relazioni di tipo partecipativo, definisce un percorso di stabilizzazione dei rapporti di lavoro escludendo di fatto ogni forma di ricorso a lavoro esterno, introduce prime (ed uniche in agricoltura) importanti misure di sostegno alla maternità ed alla famiglia, garantisce l'applicazione dei salari di qualifica della contrattazione collettiva, introduce un premio incentivante legato ad obiettivi di produttività e di qualità”, smentendo presunti comportamenti antisindacali e irregolarità e considerando il gruppo Ciccolella all'avanguardia nelle relazioni con il sindacato e nel rispetto dei diritti dei lavoratori e un'esigua minoranza che dice il contrario.
Ecco le posizioni in campo di una battaglia che ci sembra divenuta più politica che sindacale.
Questo il volantino diffuso da Rifondazione comunista. Segue la lettera dei dirigenti della Uil Puglia.
"La Holding Ciccolella sottoscrive un'intesa nazionale con la FAI-CISL e con la UILA-UIL. È la notizia di qualche giorno fa. L'accordo è stato definito nel comunicato stampa dell'azienda “innovativo”: peccato che rimanga qualche dubbio. Un primo dubbio sulla serietà di questa intesa ci viene dall'assenza della FLAI-CGIL non invitata dall'azienda alla trattativa per la sottoscrizione dell'accordo; ci chiediamo che senso ha non invitare la FLAI-CGIL e la RSA (Rappresentanza Sindacale di Azienda) protagoniste di una vertenza che dura da oltre un anno e alla quale l'accordo dovrebbe dare risposte che non dà. Intanto nel comunicato della Holding Ciccolella si afferma: "il concreto impegno a favore del corretto andamento delle relazioni sindacali sostenute da uno spirito di coinvolgimento e da un sistema partecipativo fondato su trasparenza, coinvolgimento e costruttività", affermazione, appunto, smentita dai fatti. Entrando nel merito, secondo i firmatari, l'accordo dovrebbe applicare il CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) ma non solo, infatti, prevederebbe il rafforzamento delle tutele previste dal CCNL, ed è qui che siamo al paradossale. Infatti l'azienda in tutti questi anni ha rifiutato di applicare il CCNL in barba a tutti gli accordi fatti con la FLAI-CGIL.
Sul tema poi della stabilizzazione dei lavoratori stagionali, l'accordo rimanda inspiegabilmente al 2008 tutte le trasformazioni a tempo indeterminato dei lavoratori che hanno raggiunto i requisiti contrattuali, derogando di fatto ad accordi precedenti. Qual è il motivo di questo rinvio? Non sarà che l'azienda vuole usufruire del credito d'imposta per le nuove assunzioni, previsto dalla finanziaria 2008? Infine il comunicato dell'azienda riporta testualmente: "investimenti nel prossimo biennio ci consentiranno di occupare oltre 1.000 lavoratori", affermazione positiva, se non fosse che – come afferma la FLAI-CGIL in una lettera inviata al Presidente della Regione – la Ciccolella: "ha affidato a corpo intere serre e lavoratori ad una cooperativa, la C.A.T., costituita nel maggio 2007 facendole assumere circa 100 lavoratori “stagionali”, dipendenti fino ad allora, di società facenti parte sempre dello stesso “Holding Ciccolella” quali la “floricola Ciccolella” e “G.C. impianti” riducendo di fatto, il numero di lavoratori occupati presso la Holding, in contrasto con le finalità delle agevolazioni finanziarie che hanno alla base l'incremento occupazionale". Molte altre cose si possono dire sull'accordo “innovativo”, ma riteniamo che si è persa l'ennesima occasione per dare risposte concrete e immediate ai lavoratori che da troppo tempo vedono negati i loro diritti. Chiediamo per questo a tutti i cittadini di non dimenticare – anche in questo periodo – quei lavoratori e la loro lotta che rappresenta un momento decisivo per il rispetto dei diritti dei lavoratori in tutto il nostro territorio".
Il segretario generale della Uil di Puglia, Aldo Pugliese e il segretario della Uila/Uil Giuseppe Palmisano hanno scritto una lettera al presidente della Regione Puglia, vendola e all'assessore regionale al Lavoro, Barbieri per contestare una nota della Cgil nella quale si faceva riferimento a presunti comportamenti antisindacali e irregolarità del Gruppo floricolo Ciccolella di Molfetta in occasione dell'accordo nazionale per l'applicazione del CCNL agli operai del settore florovivaistico.
«Il 17 dicembre scorso - scrivono Pugliese e Palmisano - è stato sottoscritto a Roma con il Gruppo Ciccolella un Accordo Nazionale per l'applicazione del CCNL degli operai agricoli e fiorovivaisti che innova profondamente il sistema di relazioni sindacali nel settore agricolo e migliora in modo significativo le condizioni dei lavoratori. Oltre che essere il primo nel settore agricolo, l'Accordo istituisce, un sistema di relazioni di tipo partecipativo, definisce un percorso di stabilizzazione dei rapporti di lavoro escludendo di fatto ogni forma di ricorso a lavoro esterno, introduce prime (ed uniche in agricoltura) importanti misure di sostegno alla maternità ed alla famiglia, garantisce l'applicazione dei salari di qualifica della contrattazione collettiva, introduce un premio incentivante legato ad obiettivi di produttività e di qualità.
Per l'applicazione dell'accordo è previsto, inoltre, un adeguato sistema di monitoraggio e di verifiche periodiche tra le Parti.
L'accordo, dunque, rappresenta una secca smentita di presunti comportamenti antisindacali e di irregolarità e pone il Gruppo Ciccolella all'avanguardia nelle relazioni con il Sindacato e nel rispetto dei diritti dei lavoratori. Per le suddette ragioni la Uil di Puglia e la Uila provinciale di Bari (che assieme alla Fai-Cisl rappresentano oltre il 90 % dei lavoratori sindacalizzati) ritengono che alla Ciccolella debba essere dato ogni sostegno, morale e materiale, da parte delle pubbliche Istituzioni, del Sindacato e dei cittadini, in quanto trattasi di un'azienda pugliese che sta avendo successo sul mercato nazionale ed europeo e garantisce lavoro regolare a centinaia di lavoratori
In particolare l'Accordo firmato dalla Uila-Uil e dalla Fai-Cisl nazionale il 17 dicembre scorso prevede: il passaggio a tempo indeterminato di 300 lavoratori entro il mese di giugno 2008; il diritto di precedenza e di riassunzione per i lavoratori a tempo determinato; un premio salariale legato ad obiettivi pari ad euro 900 nel 2008 e ad euro 1.100 nel 2009. Il premio negoziato nel 2007 per l'importo di 1.000 euro è stato già consolidato in busta-paga; l'applicazione dei salari contrattuali di qualifica; importanti tutele sociali quali: una giornata di permesso retribuito al padre in occasione della nascita di un figlio; una integrazione economica del 20% del salario alle madri in astensione facoltativa per maternità, aggiuntiva a quella prevista per legge del 30%; due giornate al mese di permesso retribuito, aggiuntive a quelle di legge, per i genitori con bambini portatori di handicap oppure con familiari affetti da patologie gravi».