Scatta l'ora del sedicesimo
Nuovi colpi di scena nel gossip politico
La solidità di cartone più volte mostrata dalla maggioranza numericamente schiacciante di centrodestra, sta toccando i vertici caricaturali con la vicenda della nomina della massima rappresentanza cittadina, presidenza del Consiglio comunale, lasciata vacante da Pino Amato, passato a miglior poltrona. Pur contando 24 manine su 31, il centrodestra & soci non riesce a nominare uno straccio di presidente, senza il quale il Consiglio comunale (nella foto, l'aula) non può continuare a svolgere il compito democratico d'indirizzo politico delle scelte amministrative.
Le manovre “azzollinocentriche”, non si sa se avvallate o subite dal sindaco Tommaso Minervini, di sfrattare Antonio Ancona dalla poltrona di assessore all'Annona, come “prezzo della sposa” per il passaggio Pino Amato nelle file di “Forza Italia”, con la relativa entrata sul palcoscenico dell'aula consiliare di un certo Giulio La Grasta, ex Ccd ma ora fedelissimo del senatore forzista Antonio Azzollini, non è stata digerita dalle altre forze politiche, che mal sopportano le pretese egemoni e “arroganti” del presidente della commissione Bilancio del Senato.
Infatti, il giochetto di accaparrarsi anche la presidenza del Consiglio comunale con Leo Petruzzella in “pole position”, per ora stenta ad essere avvallata dagli altri. Si dice che alcuni consiglieri vedrebbero di buon occhio uno sgarro al senatore, dietro la furbesca e pretestuosa richiesta di una presidenza di garanzia. Furbesca perché di solito una richiesta del genere è avanzata dalla minoranza, invece dalle nostra parti, sono alcune frange di maggioranza che hanno suggerito all'opposizione una proposta del genere.
Ovviamente l'opposizione sta cercando di cavalcare la questione, nella speranza o illusione di creare delle crepe nel fronte opposto. In quest'ottica come alternativa al candidato del senatore, spunta il nome di Pietro Centrone, che dopo la sua nomina a presidente della commissione cultura sembra aver lasciato le fila dell'opposizione per quelle più comode delle maggioranza, specie se in maniera “mascherata”. Egli oggi potrebbe contare oggi su 15 voti possibili, esattamente quanti sono quelli certi della maggioranza. Ago della bilancia per il 16° voto, sarebbe nientemeno che Benito Cimillo, che ha inventano una nuova posizione politica con la qualunquistica affermazione: “Né di maggioranza, né d'opposizione, ma di centro”.
Una posizione che ha fatto molto comodo al sindaco, che in più occasioni si è avvalso del sostegno politico del Cimillo, per mettere al riparo alcune scelte che rischiavano di essere impallinate. Insomma, una sorta di ruota di scorta da utilizzare alla bisogna.
Al ruolo di sedicesimo non punta solo Cimillo, ma probabilmente anche altri, i quali hanno dato la disponibilità a votare Centrone, nella speranza di contrattare con il senatore o il sindaco la propria posizione. E si sa che in questi casi la generosità non manca mai.
Oltre a questi “giochetti”, il sindaco si trova a gestire la faccenda del nuovo assessore allo Sport. Secondo gli accordi stipulati nel movimento politico “Molfetta che vogliamo”, l'assessore Maurizio Solimini avrebbe presentato le dimissioni al sindaco, il quale le avrebbe congelate, mandando su tutte le furie il consigliere Spadavecchia, che dopo aver scaldato la poltrona poco remunerata di consigliere comunale per tre anni e mezzo, si sente maturo per arricchire e mettere a disposizione della città la propria esperienza politica, amministrativa e culturale, con l'incarico di assessore allo Sport.
Non si sa cosa abbia spinto il sindaco a congelare il nuovo assessore, che rischia di rimanere imbalsamato, visto che per fare l'assessore a Molfetta non ci vuole granché. Certamente anche questo è un elemento che va ad aggiungersi ai molti nodi critici, con l'unico effetto di paralizzare l'attività amministrativa. Per certi aspetti, per i cittadini e meglio così.
F. d. R.