Sarà il senatore Antonio Azzollini il candidato sindaco della Casa delle Libertà
MOLFETTA – 29.3.2006
Il senatore di Forza Italia, Antonio Azzollini (nella foto accanto ad Enzo de Cosmo), sarà il candidato sindaco della Casa delle Libertà in vista delle elezioni amministrative del prossimo 28 maggio. La notizia circolava già da un po' di tempo negli ambienti della politica ma è stata ufficializzata solo nella serata di ieri nel corso di una iniziativa pubblica tenutasi presso la Sala “B. Finocchiaro”. E così il senatore forzista “scende in campo” – tanto per utilizzare una terminologia berlusconiana – e lo fa caricando a testa bassa il sindaco uscente, Tommaso Minervini, accusato senza troppi giri di parole di essere stato politicamente inaffidabile e sleale nei rapporti con i suoi alleati.
“Le parole non possono nascondere la realtà – ha attaccato Azzollini – per questo dico che il termine civicità non basta ad occultare quella che è solo una operazione trasformistica”.
E molto duri nei confronti del sindaco uscente sono stati i rappresentanti delle altre forze politiche che, oltre a Forza Italia, sostengono la candidatura di Azzollini: l'on. Enzo de Cosmo del movimento civico Molfetta prima di tutto ha attaccato la “doppiezza di Tommaso Minervini” sostenendo che il sindaco uscente “ha tradito la sua coalizione ed ora deve avere il pudore di dimettersi e di andarsene a casa”. Critico nei confronti del primo cittadino è stato anche Francesco Amoruso, deputato di Alleanza Nazionale e commissario della locale sezione di questo partito, il quale ha evidenziato come Tommaso Minervini non abbia fatto altro in questi cinque anni se non “raccogliere i tanti frutti del nostro lavoro, non rispettando neanche il ruolo fondamentale svolto dai partiti del centrodestra. A Molfetta – ha aggiunto Amoruso – la coalizione non è stata per nulla coesa e la colpa è da attribuire senza dubbio a chi aveva la responsabilità di tenerla unita e cioè il sindaco. Questa città – ha concluso il parlamentare biscegliese – non merita di essere amministrata da chi l'ha guidata in questi anni”. Anche Mauro De Sario, segretario provinciale per la Bat della Democrazia Cristiana, ha dichiarato senza mezzi termini che “il terzo polo di Tommaso Minervini è una vera 'bufala' perché in un sistema bipolare come il nostro non ci sono spazi per terze ipotesi”.
Nel suo intervento il sen. Azzollini non ha lesinato gli attacchi al sindaco uscente ma si è sforzato di guardare oltre e di indicare i valori cui la sua azione amministrativa si ispirerà nel caso in cui la città dovesse dargli fiducia: “Io non credo – ha detto il candidato sindaco del centrodestra – che si possa amministrare una città come Molfetta richiamandosi solo al principio della civicità che di fatto non significa nulla. No, amministrare una città significa dargli una impronta sulla base dei valori di cui ciascuno di noi è portatore. Se la politica non è portatrice di valori allora rischia di scivolare nel clientelismo o, peggio, nel cinismo”. Ed allora il sen. Azzollini elenca quelli che indica come gli assi portanti che ispireranno il suo agire politico come amministratore della città: “innanzitutto la famiglia: immagino azioni concrete di sostegno per quest'ultima. Ma penso anche ad un altro principio irrinunciabile e cioè la correttezza amministrativa: noi facciamo del rigore nell'uso del denaro pubblico una religione laica e penso proprio di poter dire che nessun altro in questa città, su questo tema, possa dire la stessa cosa. Se qualcuno vorrà confrontarsi con me su questo, sarò impietoso”.
A questo proposito il senatore Azzollini ha fatto un accenno alle vicende giudiziarie che hanno interessato alcuni esponenti di Forza Italia: “c'è stato un tentativo neanche tanto celato di disarticolare per via giudiziaria la nostra forza politica. Dico chiaramente che chi ci ha provato ha fatto male i conti, perché noi siamo assolutamente uniti e coesi e dimostreremo di essere ancora più forti che in passato. Sappiamo tenere ben distinti i piani della giustizia e della politica e non accettiamo ingerenze da parte di nessuno. Risponderemo con fermezza e durezza ad ogni attacco”.
Un certo scalpore hanno destato, poi, le rivelazioni fatte da Azzollini su dettagli poco noti della attività amministrativa di questi anni. Il senatore di Forza Italia ha evidenziato, infatti, una certa approssimazione nella redazione degli atti che venivano portati in giunta, smontando quel mito del Tommaso Minervini “buon amministratore”: “L'esperienza in giunta è stata per me a tratti molto antipatica. Mi sono reso conto presto che in giunta si dicevano alcune cose e che poi se ne facevano altre, ben diverse. Mi sono accorto che anche le delibere venivano portate alla approvazione senza gli importi della spesa e che la gestione era alquanto approssimativa. Contro tutto questo ci siamo battuti io e l'assessore Camporeale cercando di portare un po' di rigore. Per non parlare dell'edilizia. Il sindaco è un grande esperto di edilizia – ha chiosato Azzollini ironicamente – ed infatti ci siamo accorti subito che alcune pratiche procedevano molto velocemente (chissà, forse perchè erano di qualche amico), altre invece venivano rallentate”. Accuse pesanti che lasciano immaginare quale sarà il tenore di questa campagna elettorale.
Ma Azzollini ha voluto rivendicare con forza ed orgoglio che “l'amministrazione comunale di Tommaso Minervini ha potuto governare solo grazie al contributo irrinunciabile e determinante di Forza Italia e di Alleanza Nazionale, senza del quale non sarebbe andata lontano. Questo ci deve essere riconosciuto e perciò oggi sento il dovere di ringraziare tutti i consiglieri comunali della CdL che hanno ben operato”.
Per il futuro, il senatore indica una strada ben diversa rispetto a quella perseguita in questi anni: “rivendico di appartenere ad una coalizione politica che ha alla base una visione della vita e della realtà, basta con le ipocrisie della 'civicità' ”.
Sulla forze politiche che lo sosterranno in questa avventura Azzollini ha detto: “questo è il nucleo iniziale, la nostra è una coalizione aperta ed ho già avviato contatti e trattative politiche con partiti e singoli che guardano con interesse alla nostra proposta. Discuteremo con chiarezza e trasparenza e cercheremo di trovare una convergenza”. Si è appreso, tra l'altro, che anche la Fiamma Tricolore rappresentata nella nostra città dall'avv. Raffaele Pellegrini ha deciso di sostenere la candidatura del senatore di Forza Italia.
Ma una strada ben diversa Azzollini indica anche nei rapporti con le opposizioni per le quali, se dovesse essere eletto sindaco, ipotizza anche la possibilità di riconoscere, nel corso del prossimo quinquennio, ruoli importanti in alcuni organi di garanzia e di controllo, “ma sempre nell'ambito di un dialogo chiaro e trasparente, e della separazione netta dei ruoli. Basta alle forme striscianti di trasformismo che in questi anni si sono viste. Anche su questo servirà un cambio di regole”.
Sulla questione relativa alla possibilità che Azzollini ricopra il doppio ruolo di senatore e di sindaco della città (ricordiamo che sarà certamente eletto a Palazzo Madama occupando la seconda posizione nella lista di Forza Italia), il diretto interessato ha risposto: “La legge prevede che i due incarichi siano assolutamente compatibili, quindi occorre sgomberare il campo da equivoci. Io continuerò a svolgere il mio ruolo di senatore e, se sarò eletto, farò anche il sindaco lavorando, come mio solito, anche di notte. Tornerò da Roma il giovedì notte e lavorerò il venerdì, il sabato e la domenica”. Ma questa risposta, ad essere sinceri, non è apparsa molto convincente e ci ha lasciato dei dubbi su un sindaco part-time che si occupi dei problemi della nostra città solo nei week-end o nei ritagli di tempo… “Non è così – ha replicato Azzollini ad una nostra precisa domanda – anche perché mi avvarrò di una squadra di assessori di altissimo livello e di uno staff di dirigenti che dovrà essere certamente potenziato e fortemente motivato vista l'importanza che oggi assumono nell'amministazione”.
Perde le staffe, invece, il senatore quando gli si ricorda le affermazioni di alcuni esponenti del centrodestra che si sono opposti alla sua candidatura “per una battaglia di libertà” e cioè per evitare “una concentrazione eccessiva di poteri nelle mani di una sola persona”.
“Queste affermazioni – ha risposto Azzollini – mi hanno, da un lato, addolorato e, dall'altro, fatto arrabbiare. Questi signori non sanno di che parlano e dovrebbero sciacquarsi la bocca quando parlano di libertà con me Per me è un valore irrinunciabile e non accetto lezioni da nessuno”.
Sui programmi per il momento Azzollini non si è soffermato a lungo, promettendo altre occasioni per approfondire le proposte concrete per il governo della città, ma ha elencato alcune priorità su cui intervenire che sono il lavoro, le politiche sociali e quelle per la salute che devono passare da una logica che punta solo alle strutture ad una che miri soprattutto alle persone ed alla valorizzazione delle risorse umane.
In conclusione, però, il “senatore forzista” un errore se lo riconosce e cioè quello di aver tergiversato a lungo cercando di convincere, per mesi, Tommaso Minervini a ricandidarsi a capo di tutta la coalizione di centrodestra. “Ma l'ho fatto – ha aggiunto Azzollini – solo per poter garantire a questa città una continuità amministrativa che è sempre un fatto importante. Quando mi sono reso conto che non era possibile perché Tommaso Minervini ha voluto rompere allora non ho potuto fare altro che assumere la decisione di impegnarmi in prima persona, dal momento che non potevo tirarmi indietro”.
Sul candidato sindaco del centrosinistra, Lillino Di Gioia, neanche una parola. L'obiettivo numero uno di Azzollini, almeno per il momento, è solo Tommaso Minervini.
Giulio Calvani