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Sanità, nuova Asl a Molfetta: ecco la rivoluzione di Vendola
15 luglio 2005

Chiusa a colpi di voto l'esperienza amministrativa del centro destra e del suo padre-padrone Raffaele Fitto, la “rivoluzione gentile” promessa da Nichi Vendola inizia a dare i primi frutti. Tra i provvedimenti più urgenti, come indicato dal neo presidente della Regione in tutta la campagna elettorale, quelli in materia sanitaria, terreno fertile di contestazioni per Fitto, accusato, da operatori del settore e utenti, di aver saccheggiato la sanità pugliese e di aver rispettato, nel suo ormai famoso Piano di riordino ospedaliero, logiche clientelari piuttosto che le più utili indicazioni fornite dal territorio. In attesa dell'abolizione parziale o totale del ticket, il neo assessore alla Salute, Tedesco ha presentato al consiglio regionale e ai sindaci dei Comuni interessati il Disegno di legge regionale di modifica degli ambiti territoriali delle aziende sanitarie locali, meglio conosciute come Asl. La modifica, resa necessaria dall'istituzione della sesta provincia (Barletta, Andria, Trani), interessa anche la nostra città che sarà, secondo le direttive impartite, centro fondamentale della costituenda Asl del nord barese. L'azienda comprenderà i Comuni di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi, Ruvo, realtà unite dal sacco del vecchio Piano e, da circa un anno per iniziativa di Tommaso Minervini, nel Patto delle città. L'assessore ha presentato i particolari del suo progetto proprio nel corso di una riunione del Patto alla quale, con grande indignazione della Margherita, non ha partecipato il nostro primo cittadino, assente giustificato perché impegnato in un viaggio a Gerusalemme del quale aveva informato i propri colleghi. Il fulcro ospedaliero della Asl, che raccoglierà oltre 200.000 utenti, sarà concentrato tra Molfetta e Terlizzi, la sede, invece, sarà sicuramente Molfetta, città più grande e rappresentativa del territorio. Previsto un ospedale di eccellenza e un generale miglioramento dei servizi, dopo che il vecchio governo aveva praticamente azzerato le potenzialità di queste città, chiudendo reparti come ginecologia al “Sarcone” di Terlizzi e nefrologia del nosocomio molfettese, autentici fiore all'occhiello dell'intera Puglia, lasciando ad una popolazione così vasta soltanto poche articolazioni. Ogni città dovrebbe acquisire una sua specializzazione assistenziale tra servizi territoriali e offerta ospedaliera; Molfetta, in particolare, spera nel potenziamento di ortopedia e chirurgia e nella riapertura di tutti i reparti pensionati da Fitto. Da definire le posizioni di Corato e Palo del Colle, comuni non aderenti al Patto, alle quali sarà chiesto di entrarvi in maniera definitiva e che quindi potranno aggiungersi al raggruppamento e usufruire dei servizi della costituenda Asl. L'iniziativa della Regione prevede, anche, la modifica della Asl Foggia 2 e della Asl Bari 4, nella quale entrerà a far parte Conversano che abbandonerà quella di Putignano e si libererà definitivamente dell'etichetta di dependance di Monopoli. Giuseppe Bruno giuseppe.bruno@quindici-molfetta.it
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