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Rotary Molfetta, Corrado Giaquinto e i pittori Porta, presentato di mons. Pietro Amato
31 maggio 2011

MOLFETTA - “Un attento lavoro di ricerca che consente di aprire nuovi scenari sulla vita del Giaquinto e dei pittori Porta”, così è stata definita l’opera scritta da Mons. Pietro Amato grazie a diversi e scrupolosi studi condotti in Italia e in Europa, su Corrado Giaquinto. L’opera è edita dal Rotary Club di Molfetta, presieduto da Pietro Facchini, per realizzare un service a favore della popolazione africana del Burkina Faso (Nella foto, da sinistra: l'assistente di mons. Amato, Mimmo Franco presidente Rotary Trani, Mons. Amato, Pietro Facchini, Luigi Logoluso, presidente Rotary Bisceglie, Rosa Lorusso e il sindaco di Molfetta Antonio Azzollini).

Uno studio condotto negli ultimi anni che ha permesso al direttore dei Musei Storici Vaticani, di poter scrivere un libro su una scoperta storico-artistica di pregevole valore: l’importanza dei pittori Porta nelle opere del Giaquinto e lo studio del pittore molfettese nelle loro botteghe.
Corrado Giaquinto, è stato il mio punto di riferimento negli studi di storia dell’arte”- ha detto Mons. Amato, che negli anni ha continuato a “scavare” nella storia del Giaquinto, scoprendo con grande sorpresa l’esistenza di due maestri molfettesi del grande pittore, Saverio e Giuseppe Porta. Del primo non abbiamo alcuna opera autografata, del secondo conosciamo i suoi spostamenti e alcune opere a lui attribuibili.
Mons. Amato, ricostruisce nel libro anche gli spostamenti del Giaquinto, tra Napoli, Roma, Molfetta e Madrid, ma soprattutto indica i pittori che accompagnarono Giaquinto nei suoi viaggi, tra Saverio, Giuseppe, Niccolò e Felice Porta, quest’ultimo, allievo di Giuseppe Porta sconosciuto finora agli studiosi di storia dell’arte. Tutti e quattro i pittori, facevano parte della bottega barese del loro capostipite Saverio.
Una ricostruzione, quella effettuata da Mons. Pietro Amato nel libro, che riesce ad individuare persino le opere attribuibili all’uno o all’altro pittore, oltre che allo stesso Giaquinto. “E’ inimmaginabile che il Giaquinto abbia potuto dipingere tutte insieme così tante opere”, per questo secondo Mons. Amato, molte delle opere fino ad ora attribuite all’illustre pittore molfettese, sono riconducibili alla scuola dei Porta, la stessa bottega dove si è formato il Giaquinto fino all’età di 18 anni. Una formazione artistica tutta molfettese per Corrado Giaquinto, che impara proprio dai Porta l’arte del dipingere.
Il libro dunque riprende una lunga e antica passione sul Giaquinto che Mons. Amato conserva sin dai primi studi di storia dell’arte, e rivede tutte le attribuzioni delle opere del Giaquinto. “Il mio obbiettivo è quello di far decollare gli studi sui pittori Porta – dice Mons. Amato - se fossero nati in altre regioni d’Italia, i Porta sarebbero già famosi, noi invece li abbiamo declassati facendone una realtà miserrima” - ha concluso il direttore dei Musei Storici Vaticani, con l’auspicio che anche questi pittori molfettesi possano essere rivalutati dagli studiosi di storia dell’arte e studiati come invece è avvenuto per il loro brillante allievo Corrado Giaquinto.
Il libro "Giaquinto e i Pittori Porta" di Mons. Pietro Amato da sabato sarà consultabile presso la Galleria Art in progress in via Tenente Ragno, 50 a Molfetta.
Per informazioni: 349/6910025.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Giovanni Angione
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