Recupero Password
Rischio allagamenti in zona ASI di Molfetta. Legambiente: la cura è peggiore della malattia!
31 luglio 2013

MOLFETTA -  "Esprimiamo forte preoccupazione per la realizzazione delle opere di mitigazione idraulica finanziate per 14 milioni di euro dall’Accordo di Programma Quadro sottoscritto il 26 luglio tra Regione Puglia e Ministero dello Sviluppo Economico", dichiara Legambiente di Molfetta in un comunicato.

Infatti il “canale di gronda”  finanziato (vedi planimetria allegata)  prospetta una pessima soluzione tecnica: una nuova e massiccia invasione di cemento a danno di terreni destinati a produzioni agricole di pregio a monte dell’area industriale.

Avevamo già proposto da gennaio di quest’anno che un rimedio per mitigare il rischio di allagamento consisteva nell’adeguare le precarie tombinature che in zona ASI attraversano le infrastrutture stradali, quelle di servizio ma anche quelle più importanti come la strada statale 16 bis, la linea ferroviaria adriatica e la statale 16, e ripristinare il percorso della lama, a valle di ciascuna infrastruttura, fino alla foce a mare, che pure andrebbe ripristinata – dichiara Cosimo R. Sallustio, presidente del Circolo Legambiente di Molfetta – una verifica di questi interventi di adeguamento e manutenzione andrebbe effettuata consultando le elaborazioni disponibili dell’Autorità di Bacino e le relative ed ancora valide prescrizioni contenute nel PAI”.
La funzione ambientale, morfologica, paesaggistica e naturale di tutte le lame del territorio comunale può, inoltre, essere salvaguardata o ripristinata nei tronchi di monte di ciascuna, anche a monte dell’autostrada A14, mantenendovi i percorsi attuali e le coltivazioni esistenti, e impedendo, qualunque intervento edilizio nelle aree delimitate dal PAI come aree inondabili. 
Contro la proposta di artificiali canali deviatori di piena, occorre affermare la tutela e valorizzazione della naturalità di tale sistema di lame, in integrazione con il sistema di doline ivi insistenti e, in particolare, con l’eccezionale laboratorio di biodiversità e di storia che il Pulo tutt’ora rappresenta.
“Si tratta di un ulteriore ecomostro dall’impatto ambientale irreversibile: ben 5.000 gli alberi che saranno divelti, 359.000 i m3 di terra e roccia da scavare, 164.000 i m2 di suolo occupati, quasi 25 milioni di euro il costo da sostenere - precisa Massimiliano Piscitelli, presidente del comitato scientifico di Legambiente Puglia; la più efficace misura di mitigazione è non alimentare il rischio idraulico ripensando tutte le costruzioni previste nelle lame e nelle aree inondabili perimetrate dall’Autorità di Bacino con un’oculata pianificazione urbanistica che tenga conto degli aspetti idraulici e paesaggistici. Questo devastante intervento di mitigazione del rischio idraulico va completamente ripensato nel rispetto del valore straordinario del nostro territorio, dalla fascia costiera alla campagna”.
 
Da ultimo bisogna considerare che questo progetto prevede che tutti gli scarichi convergeranno verso Cala San Giacomo e che i vincoli idrologici che si verrebbero a costituire secondo quest’assetto ostacolerebbero una futura riqualificazione dell’unica insenatura a ponente della nostra città, da troppi anni lasciata in una inaccettabile condizione di degrado. Cala San Giacomo costituisce un elemento cardine per poter attuare una strategia di recupero dell’intero litorale tra Molfetta e Bisceglie e perciò una sua compromissione produrrebbe effetti negativi che si ripercuoterebbero su tutta questa fascia costiera.
Al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale il circolo Legambiente chiede quali scelte operative intendano perseguire per garantire la sicurezza, la tutela del territorio e del suolo, preziosa risorsa non rinnovabile, a partire dalla urgente messa in sicurezza dell’abitato: il consumo di suolo non è più sostenibile e Legambiente chiede che sia definitivamente arginato. Infine occorrerà in tempi brevi procedere con l’adeguamento del PRG al PUTT.
Lì, 30 luglio 2013
 
Planimetria di progetto del sistema di canalizzazione previsto
 
Legenda: da sinistra verso destra: zona Asi, zona Pip, espansione zona Pip (retino azzurro, c.d. Pip 3). In rosso le opere per la mitigazione del rischio idraulico attraverso la canalizzazione artificiale delle acque a Cala S. Giacomo.
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
mah
Troppe chiacchiere e troppi scienziati, il Facchini si oppone alla PIP 3 ma si candida per avere un'area dove realizzare non si sa cosa (magari ci parlasse del progetto SAN CORRADO), ASI che piuttosto di realizzare opere di acque bianche e evitare pozzanghere d'acqua per strada, si impegna a realizzazioni che non hanno senso ma solo perchè non ha senso il piano idrogeologico disegnato dal ADB, lame che improvvisamente nascono e muoiono a molfetta e non si sa perchè, qualcuno dovrebbe spiegare perchè i fiumi d'acqua arrivano al confine di Bisceglie e misteriosamente spariscono tanto che qualche mese fa è stato approvato il PAI a Bisceglie e là dove un centimetometro prima a Molfetta è rischio, oltrepassato il confine un centimetro dopo a Bisceglie misteriosamente il rischio non c'è più e quindi Lama di Macina a bisceglie non è una lama ma una zona tutta edificabile. A Molfetta tutte le lame sono pericolose , a Bisceglie tutte le lame sono edificabili: - "Lama Paterno"; - "Lama di Fondo Noce"; - "La Lama"; - "Lama di Macina"; - "Lama di S. Croce"; - "Lama Di Gioia"; - "Lama Giulia"; - "Lama Dell'Aglio" e si tratta di un piano approvato pochi mesi fa. Per tanti anni il piazzale di Gran Shopping e Dechatlon durante le pioggie, continuano a riversare per strada fiumi di acqua allagando la strada sottostante, eppure l'asi non ha mai risolto il problema o non ha volutamente risolto un problema da 4 soldi per poter progettare poi qualcosa che vale milioni e milioni di euro ma che non servirà a niente.




Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet