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Ripetitore Wind? No grazie! Le proteste degli abitanti del quartiere 167 bloccano l’attivazione dell’antenna
15 settembre 2001

“Il capo settore territorio ordina l’Alcatel a inibire ad oras l’entrata in funzione dell’antenna fino a quando la ditta non avrà provveduto ad eseguire quanto previsto dalla concessione edilizia e sarà accertata la proprietà del lastrico solare”. Questo l’epilogo della tormentata vicenda che ha visto coinvolti tutti gli abitanti del quartiere 167 decisi e compatti a impedire che l’Alcatel Italia installasse sul fabbricato di via Martiri di via Fani, 5/E un ripetitore Wind per telefonia mobile. E’ accaduto il 12 settembre scorso alle ore 15.30, dopo che in mattinata una consistente delegazione di cittadini aveva incontrato il sindaco T. Minervini e il capo settore territorio ing. G. Parisi. Perplessità, preoccupazione e disagio ha destato infatti l’inizio dei lavori per l’installazione dell’antenna. “Troppo vicina all’ospedale e alle scuole – lamentavano in molti quella mattina al comune – siamo preoccupati per i nostri bambini”. “Io ho già tre nipoti affetti da leucemia. Basta, le antenne mettetele a casa vostra. Qui non le vogliamo”. E il sindaco replicava: “Denuncerò personalmente chiunque faccia atti si sobillazione popolare incutendo terrore e diffondendo false paure. Io non mi lascio condizionare né dalla piazza, né dai costruttori. Verificherò personalmente tutto il procedimento”. Ma gli abitanti del quartiere non si sono lasciati intimorire e coadiuvati da un legale hanno attaccato proprio il procedimento di attuazione della concessione edilizia. L’inesistente opera di pubblicizzazione relativa all’intenzione di installare l’antenna, l’impossibilità quindi a partecipare alle dinamiche previste per il rilascio della Via (Valutazione di impatto ambientale) nonché l’abuso che i costruttori del fabbricato avrebbero commesso attribuendosi la proprietà dello stesso: queste le contestazioni formali avanzate dagli abitanti del quartiere. “Abbiamo visto assemblare l’impalcatura improvvisamente, - dice un condomino di via Martiri di via Fani 5/E – senza alcun preavviso e alcuna autorizzazione, certo per arrivare sul lastrico solare senza le chiavi d’accesso è indispensabile un’impalcatura dall’esterno, ma chi li ha autorizzati?”. Infatti, una delle cose che lasciano davvero perplessi, è che la concessione edilizia sia stata rilasciata all’Alcatel con il consenso dei costruttori (impresa edile Pansini e Gadaleta), e non di chi è in possesso dell’immobile. Ormai da due anni i condomini erano entrati in possesso dell’edificio, ma non hanno ancora espletato l’atto pubblico definitivo del trasferimento di proprietà. Tutto pagato, contratti preliminari rispettati, chiavi consegnate, dunque, ma proprietari a tutti gli effetti ? I condomini hanno fatto un esposto, il 3 ottobre la sentenza del tribunale. Restano, tuttavia, ancora delle questioni irrisolte. Perché l’Alcatel non ha pubblicizzato nel quartiere l’installazione del ripetitore ? Cosa avrebbero potuto fare gli abitanti se avessero partecipato alle dinamiche per il rilascio della Via ? Perché alcuni operai si ostinavano a dichiarare che l’impalcatura doveva servire alla sostituzione di una condotta ? L’unica cosa certa è che nessuno, nel quartiere ha mai pensato di poter intascare cifre da 20 a 80 milioni annui per farsi installare il ripetitore sul tetto. Il “NO!” è stato secco. E per chi non l’avesse capito sono pronti a ribadirlo con qualsiasi mezzo. Massimiliano Piscitelli SCHEDA La legge regionale sull’elettrosmog Finalmente approvato il 20 giugno scorso il Testo unificato regionale “Norme per la tutela dall’inquinamento elettromagnetico prodotto da sistemi di telecomunicazione e radiotelevisivi operanti nell’intervallo di frequenza fra 0 Hz e 300 Ghz”. "L'approvazione della legge regionale contro l'elettrosmog, anche se con qualche inevitabile limite, rappresenta un fondamentale passo in avanti nella tutela della salute e dell'ambiente ponendo norme certe soprattutto per i Comuni impegnati in questioni di localizzazione di antenne per telefonia cellulare, con l’incremento dei contenziosi davanti al giudice amministrativo". Così sostiene Francesco Tarantini responsabile regionale del settore elettrosmog della Legambiente Puglia. Un provvedimento dunque che fa chiarezza, e che soddisfa gli ambientalisti che da anni premevano per l’approvazione di una legge regionale. Numerose le osservazioni proposte da Legambiente Puglia e accolte dalla 5^ commissione consiliare regionale: l'introduzione fra le definizioni previste di quella di aree sensibili , la necessità di concessione edilizia per installare e/o modificare gli impianti radiotelevisivi o per telefonia cellulare, la necessità di autorizzazione con allegata relazione tecnica per l'installazione degli impianti con potenza inferiore o pari a 5 watt (microantenne) e l'inserimento fra gli organi che eseguono i controlli anche dell’Ispesl (Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro). Tra i punti salienti del testo unico risalto va dato alla definizione di aree sensibili ossia aree per le quali le amministrazioni competenti possono prescrivere localizzazioni alternative degli impianti in considerazione della particolare densità abitativa, di infrastrutture e/o servizi, nonché dello specifico interesse storico-architettonico e paesaggistico-ambientale. Di competenza comunale sarà invece, l'adozione di regolamenti per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale delle antenne e minimizzare l'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, “Soluzione - sostiene Massimiliano Schiralli, presidente regionale della Legambiente Puglia - per cui ci siamo sempre battuti di fronte al dilagare delle antenne dovuto soprattutto alla liberalizzazione del servizio di telefonia cellulare”. In quanto a divieti di installazione l'articolo 10 salvaguarda ospedali, case di cura e di riposo, scuole e asili nido che dovranno essere distanti almeno 200 metri dalle antenne radiotelevisive, mentre le antenne per telefonia cellulare dovranno distare almeno 100 metri. Massimiliano Piscitelli
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