Rifondazione Molfetta: Parco Baden Powell: quale futuro? Opere pubbliche abbandonate, incapacità amministrativa e spreco di denaro pubblico
MOLFETTA – “Quindici” il giorno dell’inaugurazione del parco Baden Powell fu facile profeta sulla fine che avrebbe fatto la struttura, abbandonata e vandalizzata come tutte le opere pubbliche del Comune di Molfetta che spreca denaro pubblico e abbandona parchi e giardini il giorno dopo l’inaugurazione e un bel comunicato dell’ufficio propaganda del Comune.
E’ accaduto così anche per il Parco Baden Powell sul quale ora il consigliere comunale di Rifondazione comunista, Giovanni Infante, ha proposto un’interrogazione: «Apprendo dall’Albo Pretorio che con Delibera di Giunta n. 38 del 17/03/2025, l’Amministrazione ha dato mandato al Dirigente del Settore Innovazione per redigere un nuovo Bando Pubblico per la gestione dei locali e della zona Bar e Ristoro del Parco “Baden Powell”.
Questo perché il gestore che aveva in carico il manufatto ha receduto dal contratto unilateralmente a seguito di gravi e non meglio specificati motivi, sebbene avesse vinto un bando della durata di ben sei anni (rinnovabili) poco meno di due anni fa.
Ricordiamo tutti che l’aggiudicazione di quel bando era stata l’anticamera della riapertura del Parco, che l’Amministrazione di Tommaso Minervini aveva legittimamente rivendicato come uno dei suoi più importanti risultati politico-amministrativi. Questo anche alla luce del fatto che all’aggiudicatario del bando affianco alla gestione del bar era stato assegnato anche il compito di aprire e chiudere il parco, provvederne alla pulizia dello stesso e dei servizi igienici e la manutenzione ordinaria a fronte di un canone versato annuo sostanzialmente simbolico.
Il tutto senza prevederne un piano di gestione e manutenzione del verde, approvato solamente il 30/12/2024, e comportando addirittura un intervento straordinario di 110.000 € per ri-funzionalizzazione e potenziamento delle aree verdi, anche alla luce dello stato pietoso in cui si trovava il verde all’interno del parco, come il circolo locale di Legambiente aveva più volte denunciato pubblicamente.
Insomma a distanza di due anni dalla riapertura del parco Baden Powell, celebrata a ‘reti unificate’ dall’Amministrazione Comunale, l’intera operazione si è mostrata finalmente per quello che era: uno sperpero di denaro pubblico in piena regola. Messo in piedi senza un piano di gestione sostenibile, in assenza di un piano di manutenzione del verde, sobbarcando sulle spalle di un privato qualsiasi incombenza e la responsabilità di tenere aperto un luogo pubblico, di cui legittimamente il quartiere aveva necessità di riappropriarsi. Il tutto fatto in fretta e furia e in favor di telecamera, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti e con un nuovo Bando Pubblico e nessuna chiara prospettiva per il Parco e per l’intero quartiere 167.
Come Rifondazione Comunista Molfetta continueremo a combattere questo modo becero di fare politica, ad uso e consumo di pochi, causando dei disastri amministrativi che sono diventati il marchio di fabbrica di questa amministrazione: fiumi di soldi pubblici spesi, zero o scarsi benefici per la cittadinanza».
Forse sarebbe il caso di valutare l’ipotesi del danno erariale per le opere pubbliche inutili e abbandonate del Comune di Molfetta: non possono essere sempre i cittadini a pagare le inefficienze amministrative.
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