L'opposizione di centrosinistra: fallimento delle politiche culturali a Molfetta, ancora una volta pioggia di soldi pubblici a un’agenzia di comunicazione esterna alla città
MOLFETTA – Ancora una pioggia di soldi pubblici elargiti dal Comune di Molfetta in favore di una realtà esterna alla nostra città, per la realizzazione di una manifestazione che si svolgerà a maggio, in Piazza Paradiso.
A leggere le cifre c’è da rimanere esterrefatti, dice l'opposizione di centrosinistra (Alleanza Verdi e Sinistra, Area Pubblica, L'Alternativa, Partito Democratico, Psi, Rifondazione Comunista, Rinascere).
«Ammonta, infatti, a 83.500 euro (oltre IVA), per il solo 2025, il contributo economico stanziato dalla Giunta comunale in favore della “Holly Creative Web Marketing”, una società di comunicazione con sede a Bari e Milano che ha pensato bene di proporre proprio al Comune di Molfetta il progetto per la realizzazione di un Festival del libro per i bambini e i ragazzi denominato "Le Onde Raccontano".
E il Comune non ci ha pensato più di tanto, accogliendo in pieno la proposta e decidendo di sostenere completamente i costi della stessa.
Nella Delibera n. 37 approvata in Giunta comunale lo scorso 17 marzo emerge, infatti, che la proposta progettuale è stata inviata al Comune di Molfetta, dalla società che ha promosso l’iniziativa, il 5 marzo scorso e in appena 12 giorni è stata istruita dagli uffici e approvata in tutta fretta, a scatola chiusa.
Solo 12 giorni per valutare la qualità di questo progetto, la sua fattibilità, le ipotesi alternative, le sue eventuali ricadute sulla città e per approvare un finanziamento di questa entità, che a noi appare del tutto spropositato.
Si tratta, evidentemente, di un lasso di tempo ridicolo, che solleva dubbi e perplessità su tutto questo procedimento.
Ma in cosa consiste, esattamente, questa iniziativa?
Il progetto presentato è molto vago e approssimativo: qualche laboratorio (quelli non mancano mai) con il coinvolgimento delle scuole, il concorso con apposite giurie formate da bambini e ragazzi, e poi un evento di due giorni a Piazza Paradiso nei giorni 23 e 24 maggio.
Ma al di là del merito dell’iniziativa, quello che ci sembra più grave è che si assiste per l'ennesima volta a una gestione dei fondi pubblici assolutamente iniqua e che premia, con ingenti risorse finanziarie (del tutto ingiustificate, stando al business plan presentato dai promotori dell’iniziativa), realtà esterne alla città, per la realizzazione di eventi di breve durata, dalle ricadute sul territorio assolutamente incerte e con associazioni e realtà locali che devono accontentarsi delle briciole o che sono costrette a realizzare i loro progetti nelle città limitrofe (si pensi a festival come ad esempio “Conversazioni dal Mare”, nato a Molfetta e che per il secondo anno consecutivo si svolgerà a Giovinazzo).
La strategia di questa amministrazione in materia di politiche culturali appare chiara: si premiano soggetti da fuori Molfetta che si limitano a organizzare eventi di intrattenimento che propongono al Comune come un unico “pacchetto” da comprare a scatola chiusa, senza alcun collegamento con la città, sottraendo risorse preziose alla crescita culturale e sociale del territorio.
Si tratta del cosiddetto “Metodo Molfest” che si è già rivelato inadeguato per una città che dovrebbe puntare su iniziative radicate, sostenibili e capaci di creare valore nel tempo.
Invece, assistiamo a una gestione dei fondi che sembra premiare sempre gli stessi circuiti ma soprattutto le stesse realtà che, per ragioni varie, sono intrecciate tra loro. L’agenzia che ha proposto l’iniziativa “Le Onde Raccontano”, infatti, la “Holly 2024”, è stata anche coinvolta, lo scorso anno, nell’organizzazione del Molfest, curando sia gli aspetti comunicativi, che tecnici, logistici e di gestione dei rapporti con le associazioni territoriali.
Che rapporti ci sono tra il Comune di Molfetta e questi soggetti esterni alla città? Possibile che, alla fine, a essere destinatari di così ingenti risorse pubbliche debbano essere realtà così strettamente legate tra loro, destinando solo le briciole alle realtà del territorio?
Chiediamo trasparenza, equità e soprattutto una visione politica che metta la città e i suoi talenti locali al centro delle scelte culturali del Comune e degli investimenti pubblici in questo settore. Altrimenti si continuerà a foraggiare agenzie di comunicazione estranee alla città che vengono qui solo per raccattare gli ingenti finanziamenti così generosamente elargiti solo per loro dal Comune, lasciando inaridire completamente il tessuto locale.
È ora di dire basta alla politica degli eventi usa-e-getta e di iniziare a investire seriamente sulle capacità e sui progetti che il territorio sa esprimere. Per questo crediamo che servono politiche culturali di tutt'altro segno, autenticamente generative, che rimettano al centro gli operatori culturali che in città sono in grado di costruire eventi, socialità e sapere tutto l'anno e che si sforzano di costruire luoghi della cultura che sono presidi di convivialità nella nostra città».