D’Amato (consigliere Pd opposizione): “Molfetta svende il mare - Spiagge libere nel degrado”
Alberto d'Amato
«Molfetta sta rinunciando a uno dei suoi beni più preziosi: il mare pubblico, gratuito, accessibile a tutti. E lo sta facendo nel silenzio complice dell’amministrazione comunale, che ignora i propri doveri e abbandona a sé stessa gran parte della costa – dice Alberto d’Amato, consigliere comunale e segretario del Partito Democratico.
Secondo quanto previsto dall’Ordinanza Balneare 2025 della Regione Puglia, tutti i Comuni costieri – Molfetta compresa – hanno l’OBBLIGO di garantire pulizia, decoro, raccolta dei rifiuti, SERVIZI essenziali e accessibilità al mare anche per i soggetti con disabilità.
Eppure, basta fare un sopralluogo tra le spiagge libere Molfettesi per rendersi conto della realtà: rifiuti sparsi ovunque, totale assenza di servizi, nessuna manutenzione ordinaria. Le passerelle sono inesistenti e quando presenti impraticabili, l’accesso al mare è difficoltoso per anziani, disabili e bambini.
Nel frattempo, l’amministrazione non solo non interviene, ma continua a privatizzare nuovi tratti di litorale, sottraendo ai cittadini spazi pubblici fondamentali.
Chi può pagare accede agli stabilimenti privati. Chi non può, viene lasciato nel degrado.
A tutto ciò si aggiunge un dato ancora più grave: Molfetta non è ancora dotata di un Piano Comunale delle Coste, lo strumento urbanistico necessario a pianificare e tutelare l’uso del litorale.
Una mancanza che espone la città al rischio di interventi privi di visione, e che lascia la gestione del patrimonio costiero in balia dell’improvvisazione.
È una scelta politica precisa, che danneggia i più deboli e trasforma un diritto in un privilegio.
La stagione estiva è ormai alle porte e l’amministrazione non ha fatto nulla per garantire dignità alle spiagge libere, come invece l’ordinanza regionale impone. Nessun intervento è stato predisposto per rendere fruibili le aree pubbliche del litorale; nessuna misura concreta è stata adottata per assicurare inclusività e decoro; nessuna programmazione è visibile all’orizzonte.
Questa è l’immagine di una città che arretra. Di un’amministrazione che rinuncia a tutelare il diritto dei cittadini a vivere il proprio mare.
Il mare è un bene comune. Deve essere decoroso, accessibile, fruibile da tutti.
Mi auguro che l’amministrazione comunale, pur in grave ritardo, attivi immediatamente ogni mezzo utile per adeguare le spiagge libere di Molfetta a quanto previsto dall’Ordinanza Balneare.
Oggi invece a Molfetta il mare è simbolo di abbandono, incuria e disuguaglianza. E tutto questo non è accettabile. Non è più tempo di scuse. È tempo di interventi concreti.
I cittadini devono essere rispettati, il mare è di tutti».