MOLFETTA – La campagna civica di “Quindici” per la pulizia di Molfetta (Spazzatour), che l’Asm trascura non poco, sta avendo i suoi effetti. Abbiamo notato che dopo le nostre segnalazioni (non dovrebbe essere compito di un organo di informazione, ma dei cosiddetti “verificatori”, dipendenti dell’Asm, pagati per questo compito e non per… trasportare pomodori) l’azienda provvede immediatamente alla rimozione dei rifiuti.
Questo, se ce ne fosse bisogno, è un altro esempio dell’importanza delle denunce dei media che il nostro premier Silvio Berlusconi e il suo scudiero il sindaco Antonio Azzollini vorrebbero imbavagliare per sopprimere il ruolo di controllo indispensabile in una libera democrazia.
Invitiamo, pertanto, i lettori a continuare ad inviare denunce di ogni tipo a “Quindici”, che darà spazio a tutti, sicuro che questo sia il modo migliore per pungolare l’amministrazione, contribuendo così a rendere più vivibile la nostra Molfetta, sollecitando i dipendenti pubblici a fare il loro dovere, evidenziando errori e abusi della pubblica amministrazione. Insomma, anche un po’ di moralizzazione non guasta. Allo stesso tempo contribuiamo a svegliare l’opposizione dal suo lungo torpore. Non vorremmo che fra i tanti appellativi negativi che la città si è meritata, venisse aggiunto: “Molfetta, città dei rifiuti”. Una raccomandazione che giriamo anche al presidente dell’Asm, Giovanni Mezzina e al direttore Silvio Binetti: meno conferenze e più fatti concreti e soprattutto più trasparenza.
Ma torniamo alla nostra campagna per la pulizia della città. Vi avevamo già anticipato, nella cronaca dell’ultima tappa dello “spazzatour”, che vi avremmo condotti ad un porte dimenticato da anni: “IL PONTE DEI SOSPIRI”… Un monumento all’inciviltà di alcuni nostri concittadini, ma anche l’emblema dell’oblio e della disattenzione delle istituzioni preposte al decoro ed all’igiene nella nostra città.
Stiamo parlando del sottopasso autostradale di Via San Leonardo, nel nostro agro. Questa volta c’è poco da scherzare, ci manca quella casuale armonia coreografica, tra il divano e il semaforo, o tra la poltrona e il lungomare, che tutto sommato, ci stimolava la battuta e l’ironia, pur rimarcando ancora che trattasi sempre di episodi di inciviltà per un verso e di disattenzione o incuria da parte delle amministrazioni preposte (al decoro urbano, almeno quello, diamine!), per altro verso.
C’è poco da scherzare, questa volta abbiamo trovato uno “scenario campano”. La nostra forza sono le foto, le immagini e quelle sono sempre inoppugnabili e non controvertibili dalle chiacchiere dei politici, degli amministratori e dei dirigenti strapagati!
Ma uno stimolo grande ci viene dalle molteplici segnalazioni che pervengono alla redazione, da parte dei nostri affezionatissimi lettori! Sono anni che quel sottopasso è lasciato abbandonato a se stesso, tale da ingenerare negli incivili – che tali restano indipendentemente dalla superficialità delle amministrazioni preposte, sia ben chiaro questo – la convinzione che lì, in quel posto, si possa veramente abbandonare di tutto, senza problemi.
Così è! E, infatti, abbiamo trovato rifiuti ingombranti di ogni genere, grossi pneumatici, elettrodomestici, mobili, serbatoi di fitofarmaci… veramente di tutto e di più come si evince chiaramente dalle foto. I balordi non si sono fatti mancare veramente nulla, neanche L’AMIANTO, che per la verità, abbonda in tutte le nostre strade di campagna… ma che nessuno stranamente vede… Dove sono Legambiente, il WWF e altre associazioni ambientaliste e non?.
Ci poniamo un semplice quesito: è possibile che queste segnalazioni arrivino solo alla nostra testata? La gente protesta solo con noi, oppure altri fanno orecchio da mercante? E’ possibile che nessuno, opposizione, ambientalisti… si accorga mai di niente in questa città? O peggio si accorgano sempre e solo degli scarichi abusivi privati, in aree private? E le strade, i ponti? E le aree pubbliche? (tra l’altro percorse da veicoli ogni giorno). Forse perché trattasi di strade di campagna, anche se percorse dagli agricoltori, dalle guardie campestri… poco frequentate da operatori del settore? Non crediamo che vogliano coprire qualcosa o qualcuno, forse, sono solo un po’… distratte.
Allora volendo concedere a “lorsignori” questa comoda e agevole “scappatoia”, sul sottopasso autostradale di Via San Leonardo, come spiegare invece il cumulo di rifiuti ingombranti sul Molo Pennello? E quello su Via Cavalieri di Vittorio Veneto?
In pieno giorno si badi bene, anche in città, abbiamo trovato veramente di tutto, addirittura una mole ingente di sanitari dismessi (cessi!), e tanto altro ancora.
Sì certo l’inciviltà, la bestialità di questa gente (chiamarli cittadini sarebbe offensivo per gli altri) che buttano via di tutto e dappertutto, a breve anche le loro suocere e le loro mogli… E poi basta?
Nessun rilievo da farsi a questi cosiddetti “verificatori” (dipendenti dell’Asm che dovrebbero girare per controllare la presenza di rifiuti e di sporcizie da segnalare all’azienda, ndr)? Come occupano il loro tempo di lavoro? Dovrebbero verificare, o no? Com’è che a noi riesce così facile trovare lo schifo dappertutto e a questi verificatori no?
Forse una risposta semplice semplice noi di quindici l’abbiamo. Quando usciamo per fare noi queste verifiche, è chiaro che non andiamo “contemporaneamente” a fare la spesa e non ci dedichiamo “contestualmente” al trasporto di casse di pomodori e chissà cosa altro… (come “Quindici” ha denunciato sulla rivista mensile in edicola, sulla quale ha pubblicato qualche mese fa la foto – che ora riproduciamo per i lettori on line - di una vettura dell’Asm carica di pomodori, alla quale l’azienda non è stata in grado di dare risposte, né ha sanzionato quei dipendenti, come non ha sanzionato i dipendenti coinvolti nel furto di ferro: misteri dell’Asm). Attenzione a non prendere troppo alla lettera lo slogan dell'Asm: Molfetta, la nostra casa.
Speriamo non siano questi “i modelli” che abbiamo esportato in Argentina… argomento che approfondiremo in un prossimo numero della rivista QUINDICI in edicola.
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