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Riapre oggi fra le polemiche la Sala dei Templari con una Rassegna di prestigiosi artisti molfettesi
07 gennaio 2006

MOLFETTA – 7.1.2006 Riapre, con qualche polemica, questa sera alle 18 la Sala dei Templari (nella foto), dopo il lungo restauro seguito alla devastante mareggiata che danneggiò uno dei luoghi più suggestivi della città. In contemporanea con l'inaugurazione della Sala ci sarà la Rassegna “Artisti in mostra” con l'esposizione dei lavori di illustri artisti molfettesi. Si comincia dal Maestro del Settecento Corrado Giaquinto (Molfetta 1703 - Napoli 1766) per arrivare ai contemporanei, Natale Addamiano, Cosmo Allegretta, Pietro Carabellese, Franco d'Ingeo, Ignazio Gadaleta, Gaetano Grillo, Paolo Lunanova, Mauro Mezzina, Leonardo Minervini, Antonio Nuovo, Michele Paloscia, Franco Poli, Liborio Romano, Michele Romano, Salvatore Salvemini, Paolo Sciancalepore, Annarita Spezzacatena, Franco Valente, Michele Zaza. La Mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 20.30. I lavori di restauro hanno permesso anche di scoprire un tratto del muro occidentale del bastione del castello che chiudeva il centro storico e tracce dell'antica pavimentazione in basolato calcareo, per cui è stata ipotizzata la presenza di un'altra sala al di sotto dell'attuale e che dovrà essere portata alla luce con i prossimi scavi. Come spesso accade a Molfetta la riapertura della Sala è accompagnata da immancabili polemiche dovute sia alla fretta con cui è stata organizzata la Mostra, senza pensare agli inviti, all'organizzazione di una conferenza stampa di presentazione (è stato solo affisso un tardivo manifesto), sia all'esclusione di alcuni artisti locali che hanno manifestato il loro dispiacere al sindaco, soprattutto per la presenza fra artisti noti di uno quasi sconosciuto, creando una discriminazione. Sembra che l'amministrazione comunale sia scivolata sulla classica buccia di banana. A tal proposito riportiamo la risentita lettera inviata al sindaco Tommaso Minervini dalla pittrice Tonia Copertino che ha voluto farne una lettera aperta, inviando una copia anche a noi di “Quindici”. La cosa è destinata a suscitare polemiche che già si preannunciano per la serata inaugurale. Ecco il testo della lettera: “La STORIA della pittura non siete solo voi... studiatela e RISCRIVETELA Egregio Sig. Sindaco Tommaso Minervini, premetto che Lei è una persona che stimo come primo cittadino, con la quale credo si possa parlare di cultura e di Arte. Per questo motivo, desidero sottolineare pubblicamente quanto sia stato mal consigliato in questo progetto dove non vi è verità che sia lasciata agli atti per la storia della nostra città. Dopo un lungo periodo di chiusura per restauro, il giorno 7 gennaio 2006, si riaprono le porte della Sala dei Templari con la 1 rassegna di una "mostra DISORGANICA" di cui non si sono stampati inviti ma solo un timido manifesto con un probabile catalogo che dovrà essere necessariamente corretto per ciò che andrete a presentare. Infatti non esiste nessun curatore e l' Amministrazione si fa carico sulla scelta dei 19 nomi prescelti ed elencati nel manifesto: GIAQUINTO, Addamiano, Allegretta, Carabellese,D' Ingeo, Gadaleta, Grillo, Lunanova, uno sconosciuto Mezzina, Minervini, Nuovo, Paloscia, Poli, Romano, Sciancalepore, Annarita Spezzacatena,Valente, Zaza. Sul manifesto non si evince alcun cenno sulla durata e chiusura della mostra stessa. Chi sa leggere fra le righe, comprenderà che l' elenco di questi nomi è stato suggerito agli uffici competenti da quei "magnifici Quattro" o cinque che credono di detenere il potere dell'Arte a Molfetta. Peccato che si ricordino delle loro origini solo in queste circostanze, imponendo una “lobby” che anche in questo campo penalizza una serie di artisti locali che hanno scelto il Sud ma che vengono ignorati. Con quali criteri: secondo simpatie e/o silenziose obbedienze? Cosa ancor più grave è che tutto questo venga avallato e finanziato da sempre dai vari politici che si succedono. A nulla serve se chi le scrive abbia depositato presso i vostri archivi il proprio curriculum artistico e sia responsabile di una Ass.ne culturale "Arte immagine" in via Marconi, 19 - Molfetta - dove si sono succedute mostre recensite su testate di quotidiani e riviste del settore senza aver mai ricevuto contributi per il ben che minimo sostegno. Mi chiedo perché avviene tutto questo? Dopo essermi presentata presso la sua segreteria per chiedere spiegazioni sui criteri adottati per la partecipazione, mi è stato riferito che non c' era spazio per tutti e che si sarebbe fatta una seconda edizione. Le chiedo in base a quali criteri è stata organizzata questa mostra? - In base a quelli generazionali? Non sembra, considerando le varie età dei nomi presenti nella prima edizione in cui avrei dovuto già esserci insieme ad altri volutamente dimenticati. - In base alle ricerche artistiche?Nemmeno, visto che per la prima volta hanno dimenticato la loro nota diosincrasia nell'essere presenti fra artisti di varie tendenze. - L ' unico criterio che avete adottato è che questi personaggi, hanno in comune la loro nascita a Molfetta. Sarebbe stato molto chiedere di programmare le varie edizioni o sul piano generazionale o di tendenza? Com'è che non hanno ricordato come si organizza una mostra? Chi ha deciso fra loro o fra voi che poteste arrogarvi il diritto di esclusione senza interpellare coloro che da anni provano a lavorare seriamente e vengono esclusi dalla loro città pur avendo riconoscimenti in altri luoghi? E poi si parla di globalizzazione, quando in un paese come Molfetta si adottano ancora sistemi medievali simili alla sua architettura? LA VOGLIAMO FINIRE? Pur conscia delle difficoltà che andrò a cercarmi ancora una volta, ma consapevole del mio fare e del mio dire, spero che altri artisti responsabili del loro percorso e del proprio lavoro possano aggiungere la loro voce alla mia perché si possa sperare in un senso di giustizia e di libertà di pensiero, che va tutelato per migliorare il livello di vita e perché il "bello" sia visibile e fruibile e non manipolato. Infine perché si possa avere più rispetto del concetto dell'ARTE che non è appannaggio né di quelli che hanno scelto di vivere fuori e si ARROGANO il diritto sulla cultura a Molfetta, come sono note le loro toccate e fuga; né di qualche altro che, pur restando nel territorio, sa soltanto presentare situazioni se non da bravo artigiano e rientra nel contesto dei "grandi-celli". CHE SI RISCRIVA LA STORIA SULL' ARTE A MOLFETTA. Cordiali saluti. Tonia Copertino”
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