REGIONANDO - Usura: sì all'unanimità alla legge più evoluta in Italia
Una piaga endemica
BARI 25.03.2006
Il consiglio regionale ha approvato ieri all'unanimità' la legge contro l'usura, la più “avanzata ed evoluta d'Italia”, ha detto Nichi Vendola. “Il nostro intervento legislativo - ha commentato inoltre il presidente della Regione - finalmente mette al centro del problema la famiglia e valorizza l'impegno dell'associazionismo”. L'iniziativa legislativa prevede misure a sostegno delle vittime.
Una piaga endemica, che “colpisce le attività economiche e le famiglie” ha osservato nella relazione illustrativa il presidente della commissione permanente allo sviluppo, Dario Stefàno, che insieme alla seconda commissione ha lavorato sui due testi di legge proposti sull'argomento.
Quattordici gli articoli dell'intervento normativo che unifica il disegno di legge della Giunta e la proposta di legge del gruppo dei Comunisti Italiani, a firma dei consiglieri Borraccino e De Santis. Proprio il capogruppo Cosimo Borraccino ha coordinato il gruppo di lavoro che ha redatto la sintesi, esaminata e licenziata sempre all'unanimità di tutte le forze politiche, che non hanno negato il proprio apporto ad un testo normativo condiviso.
Nel ricordare l'ampia “fase di ascolto di soggetti istituzionali e sociali condotta dalle commissioni”, il presidente Stefàno ha messo in risalto l'incidenza socioeconomica del fenomeno, la “pressante richiesta di interventi da parte del volontariato, di forze sociali e cittadini”. “Restano da ricercare – ha detto – percorsi efficaci perché la Regione possa costituirsi parte civile nelle udienze” ed insistere sul versante dell'agevolazione al credito dei soggetti a rischio”.
Un milione di euro la dotazione finanziaria. I contenuti qualificanti sono stati segnalati da Borraccino: “L'innovativa tutela legale alle parti civili nei processi per usura, i tre livelli di intervento assegnati a Regione, province e comuni, con la prima titolare del coordinamento e della dotazione finanziaria, la creazione di un fondo di solidarietà e di un nuovo strumento, l'Osservatorio in materia di usura ed accesso al credito, insieme all'unità di crisi ed alla consulta delle associazioni. Per la prima volta si va a tutelare e finanziare non solo operatori economici ma anche lavoratori dipendenti e pensionati”.
“È una buona legge – per il capogruppo dei Comunisti Italiani - una buona pratica politica che qualifica l'intero Consiglio”. Consenso generale, dai maggioranza e opposizione. “Davanti ad una legge così importante abbiamo deciso di non adottare atteggiamenti ostruzionistici – ha detto il capogruppo di Forza Italia, Rocco Palese -. Dev'essere però solo un punto di partenza, tanti aspetti del fenomeno usura non sono nemmeno noti e vanno attentamente esplorati”. “La speranza – per Palese – è che un serie di miglioramenti consenta di rendere sempre più efficace l'azione il contrasto”.
Il voto favorevole di AN è nato già in commissione, ha fatto presente Nino Marmo, che ha sottolineato “l'impegno fondamentale” del suo gruppo alla stesura di un contenuto condiviso. “Nessuna barriera ideologica, siamo consapevoli di quanto sia difficoltosa la vita di molte aziende sotto la tenaglia della malavita organizzata e non solo”.
I tentacoli della criminalità mettono “a repentaglio non solo le imprese ma l'organizzazione di tante famiglie – ha notato Ignazio Zullo, motivando il sì della Puglia prima di tutto – prendiamo atto delle sensibilità espresse dal Consiglio regionale, che partono dalla valutazione dei bisogni di persone in difficoltà”.
“L'usura è un reato speciale – ha concluso Vendola – di cerniera tra economia lecita e illecita. La criminalità cerca di rastrellare risorse e acquisire attività economiche accreditate sul territorio. Dopo che per anni si è ignorata la portata del fenomeno, la legge statale innovativa del 1996 ha bisogno di strumenti come il nostro intervento legislativo, che finalmente mette al centro del problema la famiglia e valorizza l'impegno dell'associazionismo, in un contesto sociale che a lungo non ha percepito la piaga come un reato, diffuso perché occultato”.