REGIONANDO - Presentato ai pugliesi il programma del presidente Nichi Vendola
BARI – 22.6.2005
Cinquantotto pagine per raccontare all'intero Consiglio qual è la "Puglia migliore" che il presidente Nichi Vendola (nella foto) intende consegnare ai pugliesi. Questo il programma del neo presidente regionale letto ieri in aula. Sono diciannove capitoli con i quali si sviluppano le dichiarazioni programmatiche, le scelte che secondo il presidente sono imposte da "una domanda robusta che preme ai fianchi dei pubblici poteri e che chiede canali organizzati e permanenti di rappresentazione: chiede di non essere ridotta a pressione clientelare o a mera espressione elettorale, bensì di essere il vettore di un nuovo senso civico che può fare della politica non l'esercizio di un mestiere freddo e separato, ma l'arte di intrecciare la propria vita a quella degli altri, sforzandosi di cooperare per condividere le scelte fondamentali che riguardano il governo del territorio e la qualità della vita".
Il concetto di governo di Vendola è lontano dal binomio "tecnicismo uguale governabilità": "è proprio contro questa idea neutra che si è mobilitato il popolo intero, figlio di una inedita coscienza dei propri diritti e dei propri doveri" - ha sottolineato.
"La Puglia è appesantita - ha continuato Vendola - da una eredità politico-gestionale che ha progressivamente smaltito la sua missione nell'enfasi ragioneristica del risanamento del bilancio, che ha accettato supinamente il dimagrimento della spesa sociale e sanitaria da parte del governo centrale, che non è intervenuta sulla radice dei fenomeni endemici di spreco del denaro pubblico e di corruzione, che non ha protetto e valorizzato l'autonomia professionale della burocrazia regionale".
Dure critiche alla politica del risanamento miope del bilancio regionale che non ha tenuto conto dello sviluppo, ma solo di calcoli ragioneristici.
Così l'introduzione a grandi linee. Poi il capitolo dedicato "all'ascolto, la programmazione e la cooperazione".
"Il nuovo governo regionale - ha detto il presidente Vendola - ispirerà la sua azione concreta a alcuni principi fondamentali, che speriamo possano diventare la bussola di un processo permanente di riforma della politica e di riforma della struttura dei pubblici poteri".
Ascolto, dialogo e trasparenza, sono le tre parole d'ordine con le quali il governo intende finalizzare la sua politica.
La Regione Puglia ha sinora condotto "in modo esasperato" politiche di sviluppo, politiche del lavoro e politiche della formazione. "L'approccio della nuova giunta - ha detto Vendola - è esattamente opposto: la promozione di uno sviluppo di qualità, che non può essere fondato, nel mercato globale, né sulle svalutazioni competitive né sulla competizione dei fattori di prezzo, e dunque tanto meno sulla mera compressione del costo del lavoro o sulla sostanziale compromissione delle tutele sociali e sindacali del lavoro".
Uno sguardo attento alle intelligenze, alla creatività, alla imprenditorialità che la società pugliese esprime e che sono state troppo spesso disperse o mortificate.
Grande attenzione alla formazione professionale che deve essere considerato un investimento destinato a valorizzare le risorse umane pugliesi. "La situazione della formazione professionale - ha continuato Vendola - è quella di una palude la cui bonifica è stata enfaticamente promessa ma con esiti del tutto paradossali".
Quali sono le proposte per manifestare attenzione al settore della formazione e delle politiche per i giovani? "Una profonda revisione dei criteri che hanno portato all'attuale sistema di accreditamento delle agenzie formative; garantire una maggiore tutela del diritto allo studio e un progetto speciale per lo sport e la prevenzione del disagio sociale.
Secondo i programmi del presidente Vendola, sarà data molta attenzione alla organizzazione logistica del personale regionale pensando alle strutture, ma soprattutto alla realizzazione della sede unica regionale.
"La percezione dominante dell'urbanistica - ha detto Vendola - deve essere associata alla prospettiva di nuovi futuri desiderabili e non ad un coacervo spesso contraddittorio di procedure e atti amministrativi di esasperante lentezza , che ai più sembra artificiosamente frapporsi a istanze e programmi di sviluppo".
Ma la vera sfida per il governo regionale è quella ecologica: terra, aria, acqua, fuoco, che si consuma all'ombra della necessità di avere al più presto un piano energetico, una riforma delle politiche idriche e della difesa del suolo centrata sul criterio di integrazione dei diversi aspetti di cui si compone l'ambiente.
La giunta regionale nel campo delle politiche culturali mira a promuovere la costruzione di sistemi di relazione interni ed esterni al territorio pugliese mediante lo sviluppo e la valorizzazione delle sue qualità culturali e artistiche. L'impegno primario è il varo di una nuova legge che consolidi in una Disciplina organica per promuovere e valorizzare il patrimonio storico, artistico, figurativo, letterario, etno-antropologico regionale di particolare interesse, incentivando nel contempo la qualificazione la creatività la sperimentazione di nuove forme espressive possibili.
Un obiettivo politico di primo piano dell'azione di governo è quello di promuovere direttamente e raccordare tutte le iniziative, istituzionali, diplomatiche, culturali scientifiche, sociali ed economiche, che in riferimento alla realtà del Mediterraneo saranno rivolte a potenziare lo sviluppo e la pace tra i popoli, a ridurre le ineguaglianze e a combattere le arretratezze a tutela dei diritti umani e della convivenza.
"Un sistema sanitario a misura del cittadino in grado di garantire a tutti identiche possibilità di accesso tempestivo ai servizi sanitari - questa è la sanità che Vendola immagina per i suoi pugliesi -eliminando progressivamente i vincoli e le variabilità territoriali". Quindi: prevenzione, assistenza territoriale e ospedaliera, sostanziale abolizione dei ticket sanitari, profonda revisione del piano di riordino ospedaliero riconfermando la necessità di dotazione di posti letto alla luce di un innalzamento della qualità dei servizi.
Un capitolo a parte è il Policlinico di Bari per il quali è riservato un destino di eccellenza "deve diventare un reale punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno" - ha spiegato il presidente.
Emarginazione, esclusione e povertà. I temi della sofferenza ai quali Vendola è particolarmente sensibile. "Finalmente una politica attenta ai sevizi sociali, per i quali la Puglia è in ritardo storico - ha sottolineato - al centro delle politiche di inclusine sociale dovrà essere anche lo sviluppo del reddito sociale, misura di contrasto dell'esclusione sociale consistente sia in una erogazione monetaria sia in interenti di integrazione sociale".
Per il presidente Vendola è necessario lavorare per un nuovo sviluppo attraverso la valorizzazione delle donne, degli uomini, dei giovani e dell'ambiente.
Ha continuato soffermandosi sulle scelte di sviluppo e su un'idea di innovazione che coinvolga tutto il sistema Puglia. "Uno sviluppo che nasca dalla gara delle idee e dei talenti delle qualità e del valore aggiunto - ha detto - e non dalla competizione disumana sul più basso costo del lavoro".
"Da questo punto di vista - ha detto - il documento sullo sviluppo siglato insieme a Confindustria e da Cgil Cisl e Uil rappresenta un punto di riferimento davvero fondamentale".
Trasporti, il sistema della banche, l'agricoltura, il turismo e il commercio rappresentano i settori trainanti dell'economia pugliese e su questi "punta la giunta per riqualificare tutto il sistema della nostra Regione".
"Ognuno di noi sente di servire una causa - ha concluso Vendola - un programma una ambizione collettiva. O di inseguire un sogno, magari una utopia. Io spero per tutti noi sia pure da collocazioni diverse potremmo sentirci insieme al servizio di un progetto immenso: immaginare un Mediterraneo di pace, progettare un Sud dei diritti e delle libertà, costruire una Puglia migliore. Lo possiamo fare ce lo chiede la nostra gente. Lo dobbiamo fare, ce lo impone la nostra passione".