REGIONANDO - Mineo: "il rischio scorie nucleari investe anche Taranto"
BARI – 26.11.2003
Contro il decreto che ha scelto Scanzano come sito per il deposito nazionale delle scorie radioattive il vice presidente della Commissione ambiente e territorio della Regione Puglia rivolge un appello alle istituzioni, alle forze politiche e sociali dell'area ionica: “è arrivato il momento di scendere in campo e di mobilitarsi, come è avvenuto in Basilicata, contro il decreto che ha scelto Scanzano. Il decreto del governo Berlusconi riguarda Taranto molto di più di quanto si pensi. Infatti, le scorie radioattive saranno trasportate via mare per evitare blocchi stradali o ferroviari. E' ormai acclarato che arriveranno nel porto di Taranto per essere, poi, trasferite nel vicino sito di Scanzano.
C'è, quindi, un problema di transito attraverso il territorio ionico ma c'è un rischio di gran lunga maggiore: che le scorie restino nella nostra città per lungo tempo, anzi addirittura a tempo indeterminato.
Non c'è bisogno, infatti, di molta fantasia per prevedere che una volta arrivate a Taranto, le scorie incontreranno molte difficoltà a muoversi dal Porto e da Taranto.
A questo punto le semplici dichiarazioni di solidarietà alle istituzioni e alle popolazioni lucane non bastano. Occorre molto di più.
Le istituzioni ioniche, le forze politiche e sociali devono scendere in campo con la mobilitazione e con la lotta, oltre che con tutti i mezzi istituzionali, per ottenere dal governo il ritiro immediato del decreto.
La lotta della Basilicata è, oggi più che mai, la stessa lotta che la Puglia e l'area ionica devono portare avanti per raggiungere un unico obiettivo: quello del ritiro di un provvedimento che costituisce un'offesa per tutto il mezzogiorno e che mette ulteriormente e gravemente a rischio le condizioni di un territorio, come quello ionico, già pesantemente colpito da una drammatica emergenza ambientale.
In questo momento il silenzio coinciderebbe con la complicità”.