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REGIONANDO - L'Aula vota all'unanimità la legge che farà della Puglia una regione trasparente L'assessore Minervini: “Tre i fattori di innovazione. Legalità, efficienza e partecipazione”
10 giugno 2008

BARI - “Un bel risultato” per il presidente del consiglio Pietro Pepe “perché quando le leggi nascono con il consenso di tutti, come è avvenuto oggi, non si può che essere soddisfatti e di questo ringrazio tutti i consiglieri”. Il voto all'unanimità sul disegno di legge del Governo in materia di trasparenza è per l'assessore competente Gugliemo Minervini (foto) “un buon punto di arrivo per una regione che sta recuperando, in termini di efficienza e credibilità, il giudizio dei cittadini”. Legalità, efficienza e partecipazione sono i tre fattori di innovazione e di confronto che caratterizzano il disegno di legge, la cui applicazione, d'ora in poi, garantirà la pubblicazione e l'informazione, ai cittadini, su tutti gli atti della Pubblica amministrazione. “E' una rivoluzione per la Pa” perché “con coraggio” come ha sottolineato, nel corso del dibattito prima il consigliere regionale Pina Marmo e poi l'assessore Minervini, “noi (governo regionale e consiglio regionale) stiamo letteralmente rovesciando il paradigma che fino ad ora ha visto la Pubblica amministrazione secretare le informazioni piuttosto che renderle pubbliche”. Nasce in questo modo il concetto innovativo di cittadinanza amministrativa, dove vige il diritto ai cittadini di poter seguire l'iter della propria pratica amministrativa. Maggiore trasparenza dunque nell'accesso agli atti e ai documenti, così come maggiore trasparenza anche nel settore degli appalti pubblici (con alcune norme tra le quali quella del prezziario unico come unico parametro di riferimento per gli appalti dei lavori pubblici o quella della scelta degli esperti nelle commissioni aggiudicatrici) e nel settore delle procedure concorsuali e selettive per il personale della regione. A questo proposito sono stati accolti quattro emendamenti (su sette) presentati dal gruppo di Alleanza nazionale, che prevedono ad esempio il sorteggio pubblico per la nomina dei due terzi dei commissari nell'ambito dei ruoli esterni degli albi professionali; le procedure di sorteggio dovranno essere trasmesse in diretta televisiva sul digitale terrestre. O ancora la pubblicazione su internet, per intero e per tutta la durata del periodo utile, dei bandi di concorso e degli avvisi di selezione. O ancora la pubblicazione del verbale della prima riunione della commissione esaminatrice con criteri e modalità di valutazione delle prove concorsuali. Ci sarà trasparenza anche nel conferimento degli incarichi professionali e di consulenza esterna. A tal proposito, il presidente del gruppo di Forza Italia, Rocco Palese, in apertura di seduta aveva posto una pregiudiziale: conoscere cioè la data entro la quale il governo regionale dovrà far conoscere lo stato delle consulenze esterne. Immediata la replica dell'assessore Minervini: “Quello che mi chiede il collega Palese, sarà uno dei primi effetti di questa legge e non solo per l'ente regione ma anche per tutti gli enti strumentali collegati”. Tutte le informazioni istituzionali saranno rese pubbliche attraverso il Portale unico della regione. Accanto alla istituzione del Portale unico della regione, c'è stata l'istituzione anche del Portale ufficiale del consiglio regionale, con un emendamento a firma dei consiglieri Mineo, Attanasio, Potì ed altri, approvato alla unanimità. Da più parti poi, nel corso del dibattito, è emersa anche la necessità di istituire celermente l'ufficio del difensore civico, previsto dallo Statuto (Ignazio Zullo e Gino Caroppo). Un ddl comunque ampiamente condiviso, non solo dalle associazioni (circa 250) che sono state ascoltate nel corso del percorso avviato dall'assessorato, ma anche dalle forze politiche di maggioranza e di opposizione. Per Lospinuso “votare contro questi principi significherebbe per noi rinnegare i valori della Costituzione e contraddire quelli della destra” mentre il consigliere Pina Marmo si è soffermata sul principio etico e morale della trasparenza, al quale si deve accompagnare una trasformazione dei singoli comportamenti. Il consigliere Damone è andato molto oltre e ha parlato di “inutilità della legge se non c'è un cambio del comportamento dei politici”. Giammarco Surico si è soffermato invece sulla legge dello Stato che già da 15 anni, norma l'accesso dei cittadini agli atti amministrativi mentre Arcangelo Sannicandro ha ricordato la norma già approvata dal consiglio regionale che obbliga le Asl a pubblicare sul sito internet tutte le delibere e le determinazioni. Sulle modalità di controllo dell'azione attuativa della legge, si è soffermato il presidente Palese mentre per l'assessore Minervini “la sfida vera sarà proprio la sua applicazione”.
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