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REGIONANDO – Maniglio: Asi, una riforma utile per la Puglia Il capogruppo DS, Antonio Maniglio, sui consorzi Asi
24 luglio 2006

BARI - Il capogruppo DS in Consiglio regionale, Antonio Maniglio interviene sul Ddl di riforma dei consorzi Asi. In un comunicato stampa dichiara: “È assai singolare che nessuno, dal 2003 ad oggi, abbia chiesto conto del perché una legge che 'sopprimeva' i consorzi e trasferiva personale e risorse finanziarie ai comuni sia rimasta sulla carta. La risposta è semplice: quella legge era fasulla, era uno dei tanti imbrogli mediatici del centrodestra. Se non si è mai dato seguito a norme, che all'epoca furono definite moderne e innovative (della serie: un aggettivo non si nega a nessuno!), è perché esse erano inapplicabili”. “Chi oggi propone il superamento dei consorzi – aggiunge Maniglio - deve doverosamente chiarire in base a quali leggi ciò può essere fatto, in quali regioni si è seguita tale strada e, soprattutto, ammesso che la costituzionalità delle norme sia solo un 'particolare' ininfluente, come si affronta la situazione debitoria dei consorzi che, dati 2004, è superiore a 187 milioni di euro. Chi si accolla questi debiti? Li scarichiamo sui comuni, sulla regione, sulla Divina Provvidenza? E il personale? Siamo seri!” Tornando al merito della proposta, il capogruppo dei Democratici di Sinistra sostiene che “bisogna ridefinire la missione dei consorzi e il loro funzionamento, rendendoli soggetti attivi dello sviluppo. Ecco perché la legge affida funzioni decisive a province e comuni nella programmazione del territorio e, soprattutto, nella gestione dei consorzi che altro non sono che gli strumenti operativi di comuni e associazioni imprenditoriali. Il Ddl valorizza ed esalta il ruolo degli enti locali e delle aziende che operano nelle aree industriali le quali, raggiunto il limite del 70 per cento nell'assegnazione dei suoli, possono gestire in piena autonomia le infrastrutture e i servizi comuni degli agglomerati. Questo è il segno distintivo della legge: la delega agli enti locali, l'autogestione da parte delle imprese, il superamento di ogni impostazione dirigista e burocratica”. “Per giungere alla migliore legge possibile – conclude Antonio Maniglio - è indispensabile un confronto aperto. Ma al fine di non replicare le inutili 'leggi-copertina' della passata legislatura dobbiamo approvare provvedimenti che siano efficaci nella loro operatività e servano concretamente alla Puglia. Per questo la proposta di riforma avanzata dal vicepresidente Frisullo è un'utile e seria base per la discussione con le parti sociali e gli enti locali”.
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