“Regionali ed amministrative: i candidati spettano alla Margherita”
Lillino di Gioia apre la campagna elettorale: una città violentata dall'affarismo e dall'inettitudine amministrativa
Lillino di Gioia, tornato sul palco dell'Odeon per l'incontro pubblico del 3 ottobre, con il movimento “Il riscatto della città”, ha lasciato che fosse il fido Giovanni Ventrella degli “Ambientalisti”, movimento cittadino che assieme a quello di “Politica nuova” di Pino De Candia, anch'egli presente all'Odeon, lo supporta, a lanciare la vera notizia e novità.
La campagna elettorale è aperta, quella più vicina delle regionali e quella ancor più importante delle amministrative del 2006, e per quanto riguarda le candidature, spetta alla “Margherita”, il partito più pesante dell'opposizione, non solo il compito di convocare il tavolo della coalizione, ma anche il diritto di proporre – o imporre? – i propri candidati.
Il nome di Lillino di Gioia non è stato fatto esplicitamente, troppo poco elegante, forse, anche se in altre competizioni elettorali non ha avuto remore ad autocandidarsi, ma l'identikit tracciato da Ventrella lascia davvero pochi dubbi.
Inutile pensare di pescare nella società civile, che in questi anni di governo di centro destra è apparsa addormentata e apatica; uomini nuovi - di donne nemmeno a parlarne - all'orizzonte non ci sono, nessun avvocato, nessun imprenditore, nessun preside, ha rimarcato Ventrella, si è distinto al punto tale da pensare che possa catalizzare attorno a sé il centro sinistra, come somma di partiti e società civile, non rimane che puntare a soggetti dotati di conoscenze già consolidate, che abbiano dato prova di saper governare. Lillino di Gioia, è sottinteso, è pronto, lì sul palco dell'Odeon, ma anche nel centro sinistra, proprio per questo.
Lo ha ribadito lui stesso, nella parte finale del suo lungo intervento, centrato in massima parte a portare avanti la sua accusa globale al malgoverno in cui, a suo dire, si sono distinti sindaco, ma anche senatore e deputato, il cui governo a rete avrebbe prodotto solo disastri per la città, dal ridimensionamento dell'ospedale, alla mancata attivazione del Preventorio, al porto, i cui lavori non partono, nonostante i milioni di euro stanziati.
E' Molfetta una città “violentata dall'affarismo, dall'ignoranza e dalla inettitudine amministrativa”, come ribadito nello stesso manifesto che annunciava l'incontro dell'Odeon. Il centro sinistra deve attrezzarsi per costruire un'alternativa e tocca alla “Margherita”, il partito di maggioranza relativa, avviare il processo e indicare i soggetti che lo incarneranno. Un processo che “responsabilizzi” Rifondazione e chiami a raccolta i partiti di centro sinistra e tutti coloro che, attualmente nel centro destra, ne abbiano colto le inefficienze e vogliano abbandonarlo.
Si tratta, per Di Gioia, di pensare una strategia globale, che punti anche all'elezione di un consigliere regionale, in votazioni in cui ciascun partito correrà da solo, ma dove i consensi siano indirizzati verso il candidato che abbia maggiori probabilità di riuscita.
Insomma, Di Gioia rompe gli indugi e indica una sua strada che lo vede come protagonista.
Resta da vedere come reagiranno i partiti di centro sinistra, chiamati al ruolo di comprimari, ma, forse, c'è prima di tutto da accertare cosa si agiti nella “Margherita” stessa. Strano che ad annunciare questa strategia che lo vede protagonista, non sia stato il partito stesso, ma tre movimenti civici che a nome di esso hanno parlato. Ancor più strano che al battesimo di un progetto e di una campagna elettorale siano mancati, non solo sul palco, ma anche fra il pubblico, il segretario ed altri esponenti di spicco proprio del partito che dovrebbe governarli.
Lella Salvemini
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