MOLFETTA - Soddisfatti dell’elezione di Nichi Vendola, «espressione del giudizio positivo dell’elettorato verso le politiche concrete e virtuose dell’amministrazione regionale di centrosinistra nel quinquennio 2005-2010». Soddisfatti della riconferma, come consigliere della Regione Puglia, di Guglielmo Minervini (col premio di maggioranza), di cui è stato apprezzato il lavoro per Molfetta e per l’intera Puglia. Una nomina ottenuta «entro il perimetro della politica, non della compravendita dei voti», nonostante la pluralità di candidati molfettesi di centrosinistra.
Giovanni Abbattista (nella foto, a destra di Minervini), segretario e coordinatore generale del PD, ha introdotto la conferenza stampa del PD sull’analisi del risultato delle elezioni regionali con la consapevolezza che per Molfetta «è concreta la possibilità di una svolta politica»: il PD primo partito della coalizione di centrosinistra, secondo in assoluto, dietro al Pdl, a Molfetta. Città che «esprime il 24% delle preferenze al PD, percentuale tra le più elevate nella provincia di Bari»: una coalizione di centrosinistra che «con il 53% batte nettamente la coalizione di Rocco Palese, ferma al 40,53%».
Insomma, un successo che a Molfetta sembra manifestare nuove prospettive politiche. «Un voto di sfiducia – così come lo ha interpretato il segretario del PD Abbattista – verso chi governa oggi la città e un candidato (Antonio Camporeale, ndr) controfigura del sindaco Azzollini».
Una bocciatura per il sindaco e tutta la sua compagine, ha ribadito Guglielmo Minervini: si è palesato il rifiuto «della inadeguatezza amministrativa, della cattiva progettualità di un governo cittadino che ha ricoperto di fango il governo regionale – a quanto pare, l’unico Comune in tutta la Regione Puglia – con accuse di ostruzionismo politico, senza cercare mai una collaborazione produttiva».
Per il PD una favorevole occasione di fiducia da parte dei cittadini, nonostante un eccessivo astensionismo, secondo l’avv. Abbattista, collocabile nel centrodestra.
La Puglia diventa, dunque, un vero e proprio «laboratorio politico», quella «anomalia italiana» e «osservata speciale» che, di fronte al potere della Lega nel Nord Italia, deve saper «trasformare in valore positivo il legame con il territorio e la sua apertura all’esterno».
Dunque, presentare un governo dell’alternativa non solo a livello nazionale, ma anche a livello cittadino attraverso processi di sviluppo virtuoso ed autonomo: così Guglielmo Minervini e i rappresentati del PD molfettese si sono impegnati ad una «forte attività di opposizione e a una elaborazione alternativa al governo di centrodestra», superando le proprie insufficienze comunicative e organizzative, palesante negli anni precedenti, demolendo la «disinformazione di destra e creando una più concreta coalizione di centrosinistra».
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i consiglieri comunali del Pd, Pino de Candia e Mino Salvemini.
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