Recupero della Biblioteca del Liceo Classico
La parola immane racchiude perfettamente il lavoro di catalogazione che sta avvenendo nelle mura del Liceo Classico “Leonardo Da Vinci” di Molfetta per la fruibilità della Biblioteca al suo interno, che conta più di 7000 volumi. Avviata già nel 2016 dalla prof. ssa Maria Teresa Mezzina e da un gruppo di studenti che, in maniera volontaria, hanno dedicato il proprio tempo alla propria istituzione scolastica, l’attività è diventata quest’anno un progetto di Alternanza Scuola Lavoro (tutor interno: prof.ssa Miriam de Gennaro, tutor esterno: dott.ssa Fontana) che combacia perfettamente con il percorso di studi di 18 ragazzi del Liceo Classico ai quali potranno aprirsi prospettive per il futuro. Competenze quali la conoscenza della struttura di un libro, l’ordine, la catalogazione e la precisione sono state infatti acquisite dagli studenti, il cui percorso, che ha avuto inizio il 19 febbraio e si concluderà fra tre anni, ha previsto una prima fase teorica. Durante quest’ultima sono state fornite loro dalla stessa tutor esterna nozioni di biblioteconomia spendibili per il progetto, ma sicuramente anche finalizzate all’arricchimento del proprio bagaglio culturale. Una catalogazione facile ma scientificamente corretta ha permesso la suddivisione dei libri in quattro fasce: fino al 1830, dal 1830 al 1921, il ventennio fascista, dal 1950 in poi. Solo questi ultimi potranno essere adibiti al prestito esterno, proprio come già avviene all’interno della Biblioteca comunale. Il valore storico che il Liceo Classico ha di per sè andrà incrementato con questa iniziativa, che non è però un mero lavoro di catalogazione, come precisa la stessa tutor interna. «Si tratta soprattutto di un lavoro di ricerca: il legame storicamente consolidato tra Giovanni Panunzio e il Liceo Classico ci porta a pensare che potrebbero essere ritrovati dei libri donati a noi dallo stesso Panunzio, il che significa che grazie a questa esperienza di alternanza scuola- lavoro potranno essere rivelati dei veri e propri tesori che non solo aumenteranno il prestigio del Liceo, ma rappresenteranno un patrimonio per l’intera città. Un progetto ambizioso ma non utopistico». E l’ambizione si realizza quando i giovani valorizzano la città, ma soprattutto quando è la città a valorizzare i giovani. Sara Fiumefreddo