TRANI - In occasione della settimana della lettura presso la libreria La Maria del porto, via Statuti Marittimi 42, Trani (www.lamariadelporto.it) questa sera, alle ore 18,30, Isidoro Mortellaro, docente di Storia delle relazioni internazionali all'Università di Bari presenta con l'autore il libro “Il PCI e la rivoluzione cubana”, di Onofrio Pappagallo, Carocci.
Il PCI e Cuba: tra prudenza e sostegno
L’importanza della rivoluzione cubana è apparsa evidente per
diversi ordini di considerazioni, primo fra tutti, l’originalità
del processo rivoluzionario cubano, soprattutto per la
svolta in senso socialista che colse di sorpresa il mondo
intero e, in particolar modo, i partiti comunisti sia sovietico
sia latino-americani filosovietici. L’adesione di Cuba al
socialismo, la scelta di una “terza via” si ripercuotono sulle
politiche del PCI e della sinistra italiana durante gli anni
Sessanta, offrendo un’insolita chiave i lettura degli assetti
ideologici dei partiti in quegli anni.
Il sensibile aumento di interesse dei comunisti italiani coincise
con il maggiore interesse che l’URSS espresse nei confronti
dei rivolgimenti che sconvolsero gli assetti economici, politici
e sociali dei paesi del Terzo Mondo. Infatti, l’URSS e, con
essa, tutto il movimento operaio e comunista internazionale
ritennero che il Sud del mondo potesse essere funzionale
nelle dinamiche della guerra fredda. Riuscire a inglobare,
seppur indirettamente, il Terzo Mondo nella propria sfera
avrebbe significato spostare in maniera forte, e forse
decisiva, l’ago della bilancia verso la rivoluzione socialista,
ormai non più pensata “in un solo paese”.
Nell’analisi del rapporto tra la rivoluzione cubana e il PCI
sono stati isolati due temi. Il primo: l’analisi del conflitto
cino-sovietico, attraverso la funzione che in esso svolsero il
PCI e il governo cubano. Il secondo: la lettura che il PCI
sviluppò nel processo di decolonizzazione, soprattutto
riferendoci al dibattito posto all’interno del movimento
comunista internazionale tra la “via armata” e la “via
democratica” o “pacifica” al socialismo.
Uno degli obiettivi di questo lavoro è stato quello di
dimostrare che il PCI nel rapporto con Cuba perseguì le due
linee fondamentali della sua politica internazionale: da un
lato, ribadire la “fedeltà” alle linee di politica estera
sovietica; dall’altro, ricercare una “via autonoma” per
intrecciare legami internazionali, attraverso cui sottolineare
il processo di allontanamento da Mosca e la necessità delle
“vie nazionali al socialismo”.
Onofrio Pappagallo è dottore di ricerca in Storia
dell’Europa moderna e contemporanea presso l’Università di
Bari. Studioso dei processi politici che hanno interessato
l’America Latina e promotore, attraverso numerose iniziative,
della diffusione della conoscenza del mondo latinoamericano.
Si è occupato, inoltre, della vita e delle opere di
Antonio Gramsci curando una mostra documentaria e
bibliografica per conto dell’Università degli Studi di Bari e la
Biblioteca nazionale di Bari. È autore tra l’altro di Il Pci e la
rivoluzione cubana. La “via latino-americana” tra Mosca e
Pechino”, Carocci, 2009.