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Questa notte nuovi incendi di auto a Molfetta: al rogo quattro vetture, ma nessuno sa nulla
10 febbraio 2014

MOLFETTA – Sembra che sia ripreso lo “sport” notturno dell’incendio delle autovetture a Molfetta. Questa notte ne sono state incendiate ben 4 nei pressi di Palazzo Dogana. Da tempo “Quindici” ha lanciato l’allarme sicurezza e soprattutto ha lamentato l’impunità di questi piromani che sembrano imprendibili.

In realtà, alcuni incendi sono stati dolosi (basta far riferimento ai proprietari dei veicoli), altri sono stati mascherati per nascondere quelli dolosi e altri ancora probabilmente sono stati opera di piromani della notte.
Un fenomeno comunque che ha origini lontane e che è certamente da attribuirsi alla illegalità diffusa e alla tolleranza verso la microcriminalità di questi ultimi anni.
Difficile avere notizie sull’incendio di questa notte: i carabinieri non sanno nulla perché sono intervenuti i vigili del fuoco, questi ultimi, interpellati, non sanno nulla come abbiamo verificato perché i loro compagni che hanno operato dopo il turno di notte sono tornati a casa e non saranno reperibili prima di mercoledì.
La notizia è circolata come sempre su Facebook e di essa non sono venuti nemmeno a conoscenza coloro che si sono autonominati custodi della legalità e depositari dell’elenco cronologico degli incendi in città.
Certamente siamo di fronte a un fenomeno strano. L’incendio di stanotte per qualcuno sarebbe stato provocato da cittadini invidiosi dei residenti del centro storico che non pagano il parcheggio. Siamo alla follia delle motivazioni nei social network, sfogatoi per nullafacenti, dove le notizie non sono controllate e si possono scrivere tutte le scemenze di questo mondo, facendole passare per vere. E le bufale crescono.
Ma gli incendi restano, misteriosi come prima. Sarebbe ora di convocare un vertice sulla sicurezza, anche alla luce degli altri episodi di microcriminalità di questi ultimi giorni. E’ vero che si tratta di fenomeni comuni e perfino inferiori a quelli di altre città vicine, ma non per questo si deve abbassare la guardia. Anzi, si dovrebbero ancora di più attivare i meccanismi repressivi, ma soprattutto quelli preventivi, che certamente richiedono più tempo.
Non aiuta, certamente, la lunga attesa della sentenza del consiglio di Stato sull’eventuale scioglimento del consiglio comunale. Così gli amministratori comunali sono nel Limbo dantesco, come color che son sospesi. Prima si decide e prima si fa chiarezza: se si deve tornare al voto (tra l’altro per un cavillo burocratico che provocherà un inutile spreco di soldi pubblici), la campagna elettorale per il centrodestra non è mai finita, per il centrosinistra ci sono sempre gli eterni scontenti e i cecchini professionisti (vedi l’impallinazione di Prodi) e i voltagabbana di mestiere che devono decidere cosa fare da grandi. Se non si tornerà a votare, l’amministrazione comunale potrà subito programmare e pianificare interventi a lungo termine, anche sul piano preventivo, che sicuramente sono più efficaci dell’arresto di qualche delinquentello di periferia (sempre se di questi soggetti si tratta).

Intanto i carabinieri indagano…

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