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Quali pesci nella “rete” del governo cittadino?
15 settembre 2002

Caro De Sanctis, sono un distratto osservatore della politica locale, sono costretto ad occuparmene solo e soltanto quando la politica si occupa di me provocandomi dolore. Veniamo ai fatti. Primo fatto: durante una riunione della commissione Bilancio, presidente il mio (e tuo) rappresentante al Senato il dott. Azzollini, il sig. Pagliarini, Lega Nord, ha scoperto in una "leggina" per la città di Milano, tra un finanziamento per la ristrutturazione di un ospizio (di Milano), e la costruzione di un canile (per Milano), un finanziamento di non so quanti sacchi d'oro per l'ampliamento della diga foranea (nella foto) di Molfetta (Bari). L'emendamento era firmato, tra gli altri, dal mio (e tuo) rappresentante al senato ovvero il dott. Azzollini. Chiaramente Pagliarini faceva notare che era possibile presentare un emendamento ad hoc per Molfetta, chiarendo che se si chiedono dei soldi per una diga poi non si possono chiedere soldi per una differente struttura ed essendo una diga una struttura che interessa non solo Molfetta ma tutto un territorio (Giovinazzo, Bisceglie, etc.) l'intero territorio deve essere partecipe della stessa. Il mio (e tuo) rappresentante al Senato è rimasto stupito della presenza della sua firma sull'emendamento presentato. L'emendamento credo sia stato ritirato. Come ti dicevo sono una persona distratta quindi è possibile che mi sbagli ma mi sembra di non aver letto nessun articolo sul tuo giornale su l'incidente accaduto al nostro stupito rappresentante. Secondo fatto: chiusura ospedale di Molfetta. Il mio (e tuo) presidente regionale, il dott. Fitto ha presentato un piano di ristrutturazione regionale della sanità che ha come scopo l' eliminazione degli sprechi (che effettivamente ci sono). Il dott. Fitto afferma che applicando la sua ricetta si chiuderanno i reparti inutili e si potenzieranno quelli efficienti e moderni. Per Molfetta, ho avuto l'impressione (ma come sai sono distratto), che la parola d'ordine sia di chiudere e basta. Inoltre leggendo il piano regionale, ho avuto l'impressione, che si sia deciso di chiudere o di non chiudere reparti considerando tra i vari fattori il peso politico dei rappresentanti delle singole comunità. Il nostro senatore in compagnia del mio (e tuo) sindaco (anche lui stupito dal piano regionale sanitario) si sono indignati a causa delle scelte fatte ma hanno deciso, laicamente, di non unirsi agli altri sindaci della zona per proporre un'alternativa. Conclusione: ho finalmente capito il significato del progetto politico chiamato "governo a rete". Il significato è "butta la rete e guarda cosa prendi e nel frattempo cerca di non far prendere agli altri quello che puoi prendere tu". Questa volta il pescato è stato misero. Questa è la ragione del mio dolore e per questo ti ho scritto. Un abbraccio Giovanni Pani P.S. Forse quale è il significato di federalismo e politica liberale per i nostri esponenti locali del centro destra, effettivamente la cultura di provenienza è molto differente. Mah. Della vicenda del finanziamento della diga foranea ci occupiamo su questo numero di “Quindici” (l'articolo era in cantiere già prima dell'arrivo della tua lettera: non l'abbiamo fatto prima perché, come sai, ad agosto non siamo in edicola). Sull'ospedale ospitiamo ampi servizi e interviste: sui presunti criteri seguiti sono d'accordo con te. Tra l'altro parliamo anche dei flop del “governo a rete”, uno slogan per gli allocchi (non ha consigliato forse lo stesso Berlusconi ai suoi candidati alle ultime elezioni amministrative di rivolgersi ai propri elettori con un linguaggio adeguato alla seconda media?). Su questa “rete” noi abbiamo ironizzato subito: ricordi la vignetta dell'uomo ragno? Sono addolorato quanto te, perciò continuo a portare avanti, con grandi sacrifici (economici, personali e professionali) questo giornale, espressione di una società civile (oggi si direbbe “morettiana” o dei “girotondi”) che non ha messo ancora il paraocchi, né ha portato il cervello all'ammasso, continuando a ragionare con la propria testa e non per conto terzi.Del resto il nostro “brand driver” Siamo addolorati, ma ci teniamo la nostra libertà, per la quale non siamo mai scesi a compromessi, né siamo intenzionati a farlo oggi.
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