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Puliamo il mondo, cominciando da Molfetta. Sradicare l'inciviltà della gente
15 ottobre 2014

Quanta ingratitudine riceve da noi esseri umani questa terra che ci ospita. Troppo spesso ce ne crediamo padroni e facciamo di lei quello che vogliamo. “Cosa sarà mai un fazzolettino per terra? Una lattina, una bottiglietta, tanto c’è chi pulisce, io faccio il mio mestiere e chi è pagato per pulire le strade fa il suo”. Penserà qualcuno poco colto e irrispettoso nei confronti del prossimo e dell’ambiente, non sapendo probabilmente che quel lavoro in più sarà pagato in parte anche da lui. Ma se le strade cittadine nonostante l’inciviltà di chi le sporca,tornano ogni giorno ad essere pulite, non si può dire lo stesso di altre zone pubbliche periferiche che, lasciate a se stesse, sono state pian piano trasformate in discariche a cielo aperto. Purtroppo in tanti anni di lassismo i cittadini hanno pensato che per strada si potesse buttare di tutto. Le amministrazioni comunali hanno sempre lasciato perdere, non hanno sanzionato i maleducati e così sono aumentati i “zozzoni” e gli ignoranti che non considerano la città come cosa propria, non capiscono che se si comportassero allo stesso modo a casa propria, vivrebbero fra una montagna di rifiuti e di insetti. E invece manca la cultura del decoro cittadini, la percezione che le strade e le piazze sono nostre e dobbiamo avere cura di tenerle pulite. Legambiente, con la campagna “Puliamo il mondo” svoltasi domenica 28 a partire dalle 9.30 e promossa dall’amministrazione comunale e dall’Asm, ha voluto lanciare un forte segnale, partendo proprio dalla pulizia di “Lama Cupa”, un paesaggio unico dal punto di vista naturale e antropico, di cui però ci si preoccupa solo in occasione delle grandi piogge, quando i rifiuti scaricati illecitamente nella lama ostruiscono il deflusso delle acque verso il mare. La rimozione di una gran mole di rifiuti da parte di cittadini volontari, tra cui anche alcune classi dell’Istituto Alberghiero e i loro professori, si è svolta ai piedi di una struttura che, da poco murata, per anni è stata occupata abusivamente dai Rom, che hanno fatto del terreno adiacente una vera e propria discarica. I circa cinquanta volontari in almeno un paio d’ore sono riusciti a raccogliere una quantità immane di rifiuti, ma hanno dovuto fermarsi quando, rimossi gli strati superiori, necessitavano di pale per quei rifiuti che rimasti a marcire per lungo tempo, non era più possibile rimuovere né con le mani, né con le ramazze. Dopo l’operazione di pulizia, si è svolta una visita guidata nella lama a cura di Rocco Chiapperini e Antonella Puddu per illustrare le peculiarità paesaggistiche del luogo. “Lama è un termine di origine pugliese usato per indicare un avvallamento, il letto di un torrente,” spiega Rocco Chiapperini, “questo tratto chiamato Lama Cupa, ha il suo punto d’origine nei pressi di Mariotto, attraversa Terlizzi e Molfetta e trova sbocco alla Prima Cala. Gli allagamenti causati dalle acque provenienti dalle murge, si verificano all’incirca ogni 20-25 anni, ma restano comunque fenomeni imprevedibili. Il riempimento della lama,” aggiunge, “è costituito da materiale alluvionale, inoltre queste sono zone molto fertili e si prestano facilmente alla coltivazione. Chi coltivava qui, era consapevole del rischio che correva a causa delle ondate di piena, perciò a Molfetta si coltivavano soprattutto orti, che avevano una coltura veloce. Si faceva inoltre un uso intelligente del territorio con la costruzione di una sorta di dossi , detti baguglie nel nostro dialetto, che avevano lo scopo di smorzare la velocità delle ondate di piena.” La visita è poi proseguita alla scoperta della vegetazione di cui la nostra lama è ricca: in una rilassante passeggiata possiamo infatti imbatterci nella Nepatella, un’erba aromatica, in un albero di Biancospino, in piante lianose, segno di una fase tropicale della nostra vegetazione, nel Fico d’india, nella Rucola, o in una pianta velenosa che cresce solo nella provincia di Bari, l’Euforbia. Tutti i cittadini devono rendersi conto al più presto di quanto c’è da fare per le zone verdi cittadine, le quali essendo appunto “terre di nessuno” sono lasciate all’incuria e all’inciviltà di alcuni. La campagna di sensibilizzazione di Legambiente,“Puliamo il mondo”, mira a progetti più ardui che portino non solo la lama a diventare il parco urbano più grande di Molfetta dove respirare aria pulita e fare jogging, ma anche a rendere i cittadini degli ecologisti più responsabili a partire dai rifiuti domestici con la raccolta differenziata, in misura maggiore adesso che, dal 12 settembre, un’ordinanza del Sindaco vieta il conferimento dei rifiuti indifferenziati la domenica e nei giorni festivi.

Autore: Marianna Palma
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