Proteste a Bari per la crisi di mercato dell'ortofrutta
BARI – 9.11.2004
Sembra che la crisi quest'anno si faccia sentire anche sulla produzione e commercializzazione dell'uva. Ieri mattina si è formata una fila di autoveicoli di circa cinque chilometri lungo la statale 100 Bari-Taranto nei pressi dello svincolo per Mungivacca, dove da domenica numerosi produttori di uva da tavola bloccano parzialmente la strada con camion carichi di frutta.
Alla base della protesta sta la motivazione degli agricoltori a voler sollecitare alcuni interventi governativi contro la crisi che ha colpito quest'anno la produzione e la commercializzazione dell'uva. Gli agricoltori lamentano lo stato di crisi di mercato dell'uva da tavola: in effetti i costi di produzione sono troppo alti ed il prezzo di vendita troppo basso.
Ricordiamo che la Puglia produce più vino di ogni altra regione Italiana, coprendo circa il 17% della produzione nazionale, e compete con la Sicilia per il primo posto nella produzione di uva. 25 le produzioni di vini DOC della Regione.
Ma non solo, è inoltre necessario ricordare che l'Italia è il Paese maggior produttore, con 15,3 milioni di quintali, e appena a ridosso, in questa classifica, abbiamo la Turchia, che vede ritmi di crescita molto sostenuti (59% negli ultimi anni), e al terzo posto il Cile.
La manifestazione, organizzata dal comitato spontaneo dei produttori agricoli del sud est barese, è avanzata in marcia fino alle porte di Bari con centinaia di trattori trasportano casse di uva. Una delegazione è stata ricevuta dal prefetto, Tommaso Blonda. Mentre un'altra delegazione ha chiesto di essere ricevuta dall'assessore regionale all'agricoltura Nino Marmo (nella foto).
Quel che è emerso è che gran parte della produzione pugliese è ancora sotto i tendoni e il prezzo offerto per la vendita è talmente basso da non coprire nemmeno i costi. Per fronteggiare la crisi gli agricoltori hanno chiesto la sospensione del pagamento delle cambiali agrarie, l'abbassamento dei costi (contributi Inps, gasolio agricolo trasporti, energia elettrica per i pozzi artesiani).
Investita di questa causa anche l'Unione Europea: cui è stato chiesto di autorizzare la distillazione dell'uva da mensa per consentire, così, da un lato l'assorbimento del prodotto più scadente, dall'altra l'innalzamento della qualità del prodotto messo sul mercato.
Già domenica sera, in risposta alle richieste dei produttori, l'assessore regionale all'agricoltura Marmo aveva annunciato di avere ottenuto dal ministero il via libera per l'attivazione della procedura per la consegna in beneficenza dell'uva da tavola danneggiata e per la distruzione di quella eccedente con una indennità.
Adesso, bisogna solo attendere il tavolo agroalimentare convocato per oggi a palazzo Chigi che si occuperà delle crisi di mercato che stanno coinvolgendo i comparti dell'ortofrutta, dell'olio e dell'uva, che hanno portato i centinaia di produttori a protestare. Lo ha annunciato il ministro per le Politiche Agricole, Gianni Alemanno, a margine di un convegno a Altavilla Vicentina. “Abbiamo predisposto - ha spiegato il ministro - una bozza di decreto legge da presentare al prossimo consiglio dei ministri, con il quale creare le figure giuridiche e le risorse per fronteggiare questi problemi”.
“E' però necessario - ha aggiunto - che sul territorio aumentino le organizzazioni dei produttori e le capacità di consorziarsi, per fare economia di scala e affrontare assieme i problemi”.
Lucrezia Pagano