Promemoria per il 2017: la piscina comunale va completata e restituita ai cittadini di Molfetta. Le responsabilità della vecchia gestione
MOLFETTA - Nei giorni scorsi è stato pubblicato il nuovo regolamento degli impianti sportivi del Comune di Molfetta, fra le varie definizioni degli impianti (significato di concessione in uso e in gestione, definizione delle stesse strutture, ecc.) c’è anche quella di impianti a rilevazione imprenditoriale e non.
I primi sono quelli in grado di produrre utili per la gestione e proventi per l’amministrazione comunale, gli altri sono invece quelli il cui costo di gestione non è coperto dagli introiti che le attività in esso svolte riescono a produrre).
Il regolamento indica in modo specifico la piscina comunale fra gli impianti a rilevanza imprenditoriale.
Questo ci permette di tornare sull’argomento, nell’ambito di questi articoli che proponiamo ai lettori, ma anche al commissario Mauro Passerotti e alle forze politiche come Promemoria per il 2017 in vista delle prossime elezioni amministrative che si terranno probabilmente a giugno.
Affrontiamo i problemi che sono stati in parte risolti e di quelli che devono essere portati a termine a Molfetta. Lo stiamo già facendo sulla rivista mensile in edicola, con la collaborazione dell’ex sindaco Paola Natalicchio, tornata a fare la giornalista di “Quindici”.
Oggi parliamo della situazione di errori e responsabilità della piscina comunale, dove una gestione dissennata, come fu definita dalla vecchia amministrazione, ha portato alla distruzione di un impianto, ormai abbandonato a se stesso e vandalizzato.
Certo non si poteva continuare ad accettare la mancata manutenzione dell’impianto, i debiti crescenti, la insolvenza nei pagamenti delle forniture e perfino degli stipendi e la mancanza di rispetto delle clausole contrattuali, motivi per cui l’amministrazione comunale aveva revocato il contratto e su questo sta avendo ragione anche in sede giudiziaria, mentre i gestori dell’impianto non sembrano ancora rassegnarsi alle loro responsabilità.
Il sindaco Natalicchio ha animato sulle pagine di “Quindici” una tenace campagna per mantenere alta la soglia di attenzione verso un problema che in molti vogliono lasciare in balia delle onde fino alla prossima campagna elettorale per far tornare la piscina alla mercé del tiro alla fune politico, come è stato in passato.
«Sono stata il sindaco che ha dovuto chiudere la piscina e risolvere il contratto col vecchio gestore a causa di centinaia di migliaia di debiti e numerose inadempienze. Tra queste il mancato pagamento regolare dei lavoratori: undici dipendenti e una ventina di istruttori. Dopo la chiusura si è perso un sacco di tempo. Servivano urgenti lavori di manutenzione straordinaria e una immediata riapertura attraverso un bando trasparente, aperto e correttamente strutturato. Nulla si è fatto per settimane e la piscina è stata oggetto anche di atti vandalici importanti e mortificanti.
Con uno scatto di reni molto ammirevole, però, il Commissario Passerotti ha preso in mano la situazione. Ha consultato dei tecnici federali, ha affidato loro uno studio di fattibilità e ha immaginato un bando che tenga insieme i lavori di manutenzione e la gestione, che dunque potrà velocizzare tanto il riammodernamento della struttura quanto un nuovo affidamento entro la prossima stagione sportiva.
Realisticamente, se tutto va come deve, la piscina potrebbe riaprire a settembre 2017. Se così fosse, Passerotti potrebbe davvero intestarsi un successo di cui gli andrebbe dato pieno merito. Ma c'è un particolare che invito il Commissario a non dimenticare: l'attivazione della clausola sociale verso i lavoratori dipendenti. I lavoratori non hanno colpe della mala gestione degli anni passati. E hanno pagato un duro prezzo: ad oggi attendono ancora alcuni dei loro stipendi e nel frattempo a causa della conclusione anticipata del contratto sono in mezzo a una strada. Il bando che il Comune sta scrivendo deve ricordarsi anche di loro. Sono certa che il Commissario e i dirigenti non dimenticheranno di mettere in campo, insieme alla loro competenza, tutta la loro sensibilità».
© Riproduzione riservata