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Primarie: massiccia affluenza a Molfetta, Prodi vince con il 71%
17 ottobre 2005

MOLFETTA – 16.10.2005 Una straordinaria manifestazione di democrazia. Questo sono state le primarie dell'Unione per la scelta del suo leader nazionale. Anche a Molfetta, dove hanno votato 2.261 cittadini (nelle foto, alcuni momenti dello spoglio delle schede nella sede dei Ds in via Cairoli). Mentre nello scorso gennaio furono in 1.819 a partecipare alle primarie per la scelta fra Vendola e Boccia quale candidato alla presidenza della Regione. Ecco le preferenze espresse: 1.607 a favore di Romano Prodi, 71,2%. 501 per Fausto Bertinotti, 22,2%. 56 per Antonio Di Pietro, 2,4%. 43 per Alfonso Pecoraro Scanio, 1,9%. 26 per Clemente Mastella, 1,1%. 13 per Simona Panzino, 0,5% 12 per Ivan Scalfarotto, 0,5%. Schiacciante la vittoria di Prodi, almeno a Molfetta, che non si conoscono ancora in questo momento i dati globali. Ma il dato davvero inaspettato è quello delle percentuali di affluenza al voto. Nei quattro seggi allestisti a Molfetta, presso le sedi di Margherita, DS, Rifondazione Comunista, Sunia, per tutta la giornata ci sono state code di elettori di centrosinistra in attesa di poter esprimere la propria preferenza o forse semplicemente di attestare la loro partecipazione. Le schede fornite a Bari sono finite già in mattinata e anche il successivo rifornimento non è stato sufficiente, al punto che hanno dovuto essere fotocopiate. Che volessero o no esprimere anche una protesta contro Berlusconi e contro la quasi certa approvazione della legge proporzionale, militanti, semplici simpatizzanti, in molti i giovani, hanno voluto soprattutto dimostrare di voler contare, intenzionati esprimere la propria posizione, contro un'idea di politica autoreferenziale, patrimonio esclusivo degli uomini di partito. Nessun problema nelle operazioni di voto, se non la stanchezza dei volontari ai seggi, che, vista l'affluenza, non hanno potuto darsi il cambio. Anche noi di "Quindici on line" abbiamo fatto un grosso sforzo per darvi, come sempre in anteprima assoluta e in tempo reale, tutti i risultati. Da domani il dibattito interno al centro sinistra cittadino (ore 18,30 Fabbrica San Domenico), impegnato da mesi nella definizione di coalizione, programma e candidati in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno, avrà un dato importante di cui tener conto, ai molfettesi le primarie piacciono, sì piacciono davvero. Lella Salvemini
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A grande richiesta, rispondo all'orgoglioso di sinistra. 1) Noi le primarie non le facciamo per due semplici motivi: perché abbiamo un leader che, a discapito delle frizioni e delle polemiche che sono naturali in una coalizione eterogenea, si è dimostrato capace di tenere unite le forze del centro-destra (al contrario di quanto è successo quando a governare era la sinistra, capace di cambiare quattro governi e tre presidenti del consiglio in cinque anni). Inoltre, perché le primarie all'italiana si sono dimostrate una farsa, perché non regolamentate dalle istituzioni, come accade negli Stati Uniti. Ciò comporta che alla partecipazione democratica degli elettori fa da contraltare il rischio di brogli, come ha dichiarato l'autorevole leader dell'Udeur Clemente Mastella. Provo grande rispetto per chi si è recato alle urne la scorsa domenica, ma non veniteci a raccontare di un fantomatico trionfo di Prodi. Con l'ausilio dell'allegra macchina da guerra dei Ds, della Margherita, dello Sdi e dei Comunisti Italiani, avrebbe vinto anche un perfetto sconosciuto. 2) La devolution, caro orgoglioso di sinistra, l'ha regolamentata in fretta e furia la sinistra a fine legislatura. Si informi. L'attuale Governo si è limitato a colmare le lacune lasciate in eredità dal Governo Amato. 3) Dissento sull' affermazione che Forza Italia sia un feudo, ancor più che Alleanza Nazionale non esista come Partito. Al contrario, la nostra presenza si fa sentire su tutto il territorio nazionale, a tutti i livelli istituzionali. La prossima approvazione della legge sulla droga, fortemente voluta da A.N., ne è la prova. 4) Ho 23 anni, mi risulta difficoltoso “sentire la nostalgia di Benito”, come dice Lei. Questa sua affermazione è sintomo di totale ignoranza su cosa sia la Destra democratica. La invito a leggere qualche buon libro di Marcello Veneziani, ad esempio. 5) Il governo Berlusconi non ha stravolto nessuna legge elettorale. Semplicemente ne ha fatta un'altra. Più democratica ed efficiente. Nel 1996 Prodi vinse anche se il Polo ottenne 350.000 suffragi in più dell'Ulivo. Questo significa che nel mattarellum c'era qualcosa che non andava. La legge di prossima approvazione, invece, permette l'attuazione di un fondamentale principio democratico: chi ha più voti, vince. Inoltre, assicura rappresentanza a tutti, dà maggiore potere agli uomini di partito (di tutti i partiti) che lavorano con passione e con costanza sul territorio, e soprattutto elimina il fenomeno dei candidati pendolari. Ve lo ricordate il Sen. Ayala dei Ds? Lo avete più visto a Molfetta? Io no. Spero di essere stato esauriente. Ringrazio il Direttore e la redazione per lo spazio concessomi.








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