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Prima cala, lo scivolo per gli handicappati porta direttamente a …mare Rischia di essere l'ennesima opera incompiuta dell'amministrazione comunale
15 luglio 2002

La stagione è ormai inoltrata la festa del mare è finita e i lavori frenetici che avevano trasformato il look della spiaggia pare si siano interrotti. Transenne sparse qua e là e cumuli di detriti sembrano far parte (insieme allo splendido muretto) del progetto di ristrutturazione, visto che, ormai a un mese dall'inaugurazione, nessuno se ne preoccupa. Le palme sono state finalmente spogliate (roba da brividi), la costa si è già sporcata da capo (chissà a quando la nuova pulizia) e la frequentazione non sembra essere aumentata. Almeno quella mattutina. La sera, infatti, le solite organizzatissime famiglie dei paesi limitrofi hanno accolto con entusiasmo la novità e continuano, come gli scorsi anni, a colonizzare con bracieri e tavolini la spiaggia (e pensare che qualcuno aveva detto che il muro avrebbe evitato gli accampamenti! Chiedere ai responsabili WWF, ndr). Ciò che sembra invece stare a cuore all'amministrazione è l'immagine a tutti i costi “Caraibica” che si vuol dare alla spiaggia. Oltre infatti alle 2 palme (di cui sopra) pare che ce ne siano altre in arrivo da sistemare lungo la strada della prima cala per completare l'oasi. Ma le palme sono solo una delle tante “stranezze” di questa vicenda. I risultati dei lavori assumono toni grotteschi se ripensiamo a quello che sarebbe stato (sono parole dell'assessore ai lavori pubblici ) il motivo scatenante della costruzione del muro all'interno del progetto di ristrutturazione: l'abbattimento delle barriere architettoniche. La necessità del muro, lo ricordiamo, si è prospettata in seguito ad un incidente occorso ad un mezzo dell'ASM proprio durante la costruzione del “percorso per portatori di handicap”(questa è la definizione data in consiglio comunale). Ma si fa fatica a capire quale sia questo percorso. I portatori di handicap che volessero visitare la prima cala, una volta superate le cunette (curiosamente ancora poste proprio lungo il “percorso” suddetto) e arrivati al famigerato scivolo (nella foto), al termine di questo si troverebbero di fronte ad un panorama abbastanza deludente. Lo spazio a loro riservato (o presunto tale) non è più grande di 7-8 mq dopo di che ci sono scogli oggettivamente insormontabili per gente in carrozzella. E la cosa più divertente (il riso è ironico! ndr) è che questo limitatissimo spazio non ha uno scivolo che aiuti a superare gli scogli ma in compenso ne ha uno che porta direttamente in mare! Il pretesto di utilizzare una causa nobile per coprire i lati oscuri (vedi mancanza di un progetto di spesa per es.) della vicenda era ovvio e di cattivo gusto ma si sperava che quantomeno i tristi mezzi sarebbero stati giustificati da dei risultati. Non è stato così. I portatori di handicap difficilmente frequenteranno la prima cala (non avrebbero grosse ragioni per farlo rispetto a prima) e la gente (nonostante i commenti a favore) continua a snobbarla preferendo altro. Ancora una volta si rischia di perdere la faccia senza guadagnarci nulla. Anzi siamo anche costretti a dover guardare ogni volta che emigriamo per andare al mare quelle scandalose palme secche! Fabrizio Fusaro
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