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Preventorio, l'Asl: no alla Residenza anziani, sì al “Filo d'oro” Sembra ormai definitivo il destino della struttura di via Terlizzi
15 marzo 2004

Del “Preventorio” si è sempre parlato di una destinazione per anziani, per cui in passato sono stati spesi 9 miliardi del vecchio conio, per adeguare la struttura. In realtà nel “Piano di riordino ospedaliero”, successivo alla ristrutturazione della struttura, per il “Preventorio” prevede: 40 posti letto di Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) ed attività di riabilitazione estensiva ambulatoriale, semiresidenziale e residenziale. Il sostantivo “anziani” non compare da nessuna parte. Insomma, Rsa può significare tante cose, tra le quali può, con interpretazione estensiva, rientrare l'iniziativa della “Lega del filo d'oro”. Ed è stata proprio questa interpretazione estensiva, una delle motivazioni che ha spinto il direttore generale dell'Asl BA/2, Pentassuglia, il 18 febbraio scorso, a dare l'ok per l'utilizzo del “Preventorio” per un centro socio-sanitario residenziale sperimentale per sordociechi e pluriminorati psicosensoriali giovani e adulti. E' stata pure resa nota la proposta della “Lega del filo d'oro” e la relativa caduta occupazionale, stimabile intorno alle 100 unità. Quindi discorso chiuso per il “Preventorio”? L'alternativa dell'Apicella C'è chi non si arrende a perdere la Rsa prevista al “Preventorio”, ed ha avanzato la proposta di destinare l'istituto “Apicella” alle attività della “Lega del filo d'oro”. La questione è stata posta dal consigliere provinciale della “Margherita”, Gianni Mastropierro che insieme all'altro molfettese Vincenzo Pagano furono promotori di un impegno di spesa della Provincia di 750mila euro nel giugno 2003, per una progetto di riqualificazione strutturale, e lanciarono l'idea di un'intesa tra Provincia, l'Ens (Ente nazionale sordomuti) e Facoltà di Medicina dell'Università di Bari, per individuare programmi e progetti a favore dei soggetti con disabilità uditive, così come disposto dal lascito testamentale. A livello nazionale è stato istituito un tavolo di lavoro, tutt'ora attivo, da cui sono scaturiti programmi di attività e servizi alle persone audiolese e alle loro famiglie. “Tale iniziativa e la proposta del 'Filo d'oro' – ha dichiarato a 'Quindici', Mastropierro - presentano forti similitudini e quindi con una lettera ho chiesto all'Assessore provinciale alla Sanità Occhiofino e al presidente Vernola di intraprendere tutti i passi presso la Regione, per un confronto tra le due proposte ed eventualmente indirizzarle verso un unico progetto con utilizzo dell'istituto Apicella. In questo modo non si sprecherebbero risorse già disponibili per l'Apicella e quelle necessarie per attrezzare il “Preventorio”, si recupererebbe l'originaria destinazione del “Preventorio” a Rsa per rispondere alle esigenze di fasce di popolazione bisognose di assistenza specialistica riabilitativa. Inoltre, il coinvolgimento sinergico tra Regione, Provincia, Asl, Università, “Lega del filo d'oro” e l'Ente Nazionale Sordomuti, garantirebbe risultati positivi in termini di efficacia, efficienza, competenza e un vero rilancio dell'Apicella”. Vedremo come e se questa proposta, che sembra più un tentativo in extremis per recuperare il “Preventorio”, sarà presa in considerazione. La palla ora è nelle mani dell'assessorato regionale alla Sanità e all'Ares, in pratica di Fitto, per la decisione finale, se non è stata già presa. Francesco del Rosso SCHEDA La proposta in sintesi della “Lega del filo d'oro” Tipologia di base 40 utenti residenziali divisione degli utenti in nuclei giornata attiva degli utenti dalle 7,30 alle 21,30 10-15 posti letto in regime semiresidenziale diurno Standard gestionale e assunzioni previste Figure dirigenziali Area gestionale: n° 1 Direttore; Area riabilitativa: psicologa e pedagogista (équipe psicopedagogia) Area sanitaria: Direttore sanitario/Medico responsabile con specializzazione in medicina fisica e della riabilitazione. Figure operative n° 34-36 educatori; n° 6 infermieri; n° 26 A.S.A.; n° 1 assistente sociale; n° 3 fisioterapisti; n° 1 tecnico di attività occupazionali/maestro d'arte; n° 1 musicoterapista; Medici specialisti a libera professione o in regime di convenzione ad accessi determinati. Personale per amministrazione, servizi generali, cucina, servizi all'ambiente, ecc. CORSIVI Effetti sgradevoli L'annuncio a sorpresa del sindaco, proprio nella seduta consiliare chiesta dalle opposizioni sulle iniziative da intraprendere sull'attivazione del “Preventorio”, di un'intesa tra Regione e “La lega del filo d'oro”, per l'utilizzo della struttura di via Terlizzi, ha generato una serie di effetti. In primo luogo il disinnesco di un argomento che rischiava di mettere in imbarazzo ancor di più il “governo a rete”, dopo il ridimensionamento dell'ospedale. Poi si è dato in pasto all'opinione pubblica, volutamente o inconsapevolmente è indifferente, la contrapposizione tra i possibili soggetti fruitori, anziani e persone affette da multidisabilità sensoriali, di cui si occupa la “Lega del filo d'oro”. Per finire a coloro che, invece di capire di cosa si tratta e di verificare il livello d'intesa con la Regione, hanno cominciato a parlare dei futuri posti di lavoro, e siamo certi che tra poco si passeranno alle promesse vere e proprie, come da prassi in ogni campagna elettorale. Il tutto condito da volantini di pura propaganda. Come al solito più che l'attenzione al progetto, l'interesse si è concentrato alle occasioni clientelari. Insomma, una sgradevole impudicizia. Noi rifiutiamo questa logica di cercare di dividere l'opinione pubblica tra pro e contro. Anzi ben venga la “Lega del filo d'oro”, ma non si può far finta che non esista un dato politico. Con questa mossa di Fitto, assecondata dal sindaco & C., al contrario di ciò che i cittadini si aspettavano, la città di addio a qualsiasi struttura per gli anziani, mentre in altri Comuni vicini, la Regione continua ad essere generosa verso le problematiche della terza e quarta età. E sicuramente i possibili 20 posti letto di lungodegenza all'ospedale, anticamera dell'obitorio, annunciati come se fosse un grosso successo del “governo a rete”, non possono essere l'unica risposta alla pluralità dei bisogni del pianeta anziani della nostra città. Francesco del Rosso
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