Presunta truffa agli anziani, il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio: ecco perché avevamo chiuso il centro. Il ripristino dell'illegalità dopo gli scandali e le sceneggiate inutili di un'opposizione parolaia
MOLFETTA – Dopo l’operazione “Anziani soli” della Guardia di Finanza, si comprende il motivo per cui l’amministrazione comunale di centrosinistra con il sindaco Paola Natalicchio avesse deciso di chiudere il Centro anziani del Comune di Molfetta. Era stata scoperta una presunta truffa e quindi la situazione di illegalità andava azzerata. Al momento si scatenò l’opposizione per un provvedimento che, se si fossero discretamente chieste le necessarie informazioni, avrebbe consigliato di evitare prese di posizione inutili, data la mancata conoscenza dei fatti. Un'opposizione inutile e parolaia, senza fatti concreti, soprattutto di fronte a scandali avvenuti durante la loro gestione della città: gli ultimi fatti scandalosi si riferiscono infatti agli anni 2008-2013 della gestione Azzollini.
All’epoca a scatenarsi fu il solito consigliere di centrodestra Mariano Caputo, che oggi si ritrova con un altro boomerang sulla fronte e l’ennesima brutta figura davanti ai cittadini, che ormai considerano un’opposizione già inconsistente, anche ridicola, soprattutto dopo l’avanspettacolo sugli scontrini.
E’ lo stesso sindaco Paola Natalicchio a spiegare questa vicenda e il comportamento della sua amministrazione, ancora una volta corretta e costretta, com’ella stessa ricorda a ripulire una città dagli scandali e dalle macerie lasciate dal centrodestra, con nostalgia di qualche consigliere del Pd, che vorrebbe tornare al passato con alleanze anomale, mettendo in crisi un’amministrazione scomoda, per chi, per anni ha fatto i propri comodi e ha tollerato ogni illegalità. Forse qualche consigliere del Pd dormiva e non si era reso conto delle illegalità che venivano commesse e oggi non si rende conto, forse a caccia di una poltrona e per un interesse personale, di andare contro quello collettivo, mettendo i bastoni fra le ruote della sua stessa parte politica.
«Su tutti i siti di informazione del Comune, alla vigilia di Natale, mentre la città è un po' distratta, potete leggere il risultato di una indagine della Guardia di Finanza che tratteggia una presunta truffa ai danni del Comune per oltre 470mila euro nella gestione del centro anziani e, a quanto leggo, anche in quella del centro disabili – dice il sindaco Paola Natalicchio -. Quando a giugno mi sono presa la responsabilità di chiudere il centro anziani è stata durissima. Ricordo ancora le tensioni di quelle ore, una sessione molto complicata della Commissione Socialità, lo sconcerto di molti che mi dicevano "stai facendo saltare i servizi". In pochissimi capirono che sotto c'era qualcosa di molto serio, altrimenti mai saremmo andati così in fondo.
Alcuni giocarono e stetti malissimo. Dissero: "il sindaco manda a casa gli anziani senza motivo". "Il sindaco contro gli anziani".
Nonostante gli anziani siano stati subito riprotetti nelle associazioni cittadine e abbiamo fatto ogni cosa per evitare che fossero loro a pagare il prezzo di una storia complicata. Ricordo ancora l'ultimo giorno del centro aperto. Gli occhi degli utenti che mi chiedevano il perché di quello che stesse accadendo. E io che ho dovuto fare la parte del "sindaco cattivo" e prendere quintali di lezioni dagli esperti di politiche sociali in consiglio comunale, più e più volte. E' stata dura: proteggere la legalità e proteggere l'utenza, i lavoratori e i bisogni della città.
L'indagine riguarda anni precisi: 2008-2013. Come anni precisi riguarda l'indagine "le Mani sulla Città" sulla mala urbanistica, che in settimana ha portato a 30 rinvii a giudizio. Come un appalto preciso, con gara fatta nel 2008, riguarda il parere Anac di Raffaele Cantone sul Porto Commerciale.
Come anni precisi e un appalto preciso riguarda l'indagine sull'impianto di compostaggio e la vicenda dei debiti della piscina comunale.
Come una gara precisa e un appalto preciso riguarda il caos Multiservizi che abbiamo dovuto sistemare e che stava mettendo a rischio serissimo l'azienda. Potrei continuare.
Ereditiamo una stagione di cui forse la città non si è ancora davvero resa conto. Opere pubbliche, urbanistica, socialità, gestione dei contratti di servizio: l’opacità era dappertutto. Sono lo strano sindaco a cui è toccata in sorte la sfida del risanamento e del rilancio. Riaccompagnare Molfetta alla normalità che merita. Rimetterla sui giusti binari. Mi muovo tra lezioni di vita che arrivano da pulpiti più o meno credibili, giaculatorie sulla moralità, sulla buona amministrazione, sulla costante imperfezione di questa o quell'altra politica messa in campo, sulla nostra assenza di coraggio o di visione.
Cammino ancora tra le mine di un passato di cui devo costantemente occuparmi perché è un macigno. Sotto una lente di ingrandimento che per un decennio non ha ingrandito niente. Non voglio applausi, non voglio medaglie ma voglio rispetto verso il labirinto amministrativo da cui stiamo portando fuori la città.
Fiducia, anche. Sotto il mio albero di Natale chiedo la fiducia che merito. Fiducia nel fatto che se il sindaco chiude il Centro Anziani a giugno ha le sue ragioni. Se il Sindaco non prosegue nei lavori del Porto Commerciale è perché non può: ha le sue ragioni. Se il Sindaco risolve il contratto della piscina comunale ha le sue ragioni. Fiducia negli occhi per guardare tutte le cose che ogni giorno vanno avanti, nonostante tutto.
Oggi inauguriamo due piazze, fra 10 giorni l'ampliamento di un museo. In queste ore stiamo riattivando l'intero sistema della videosorveglianza cittadina. E molto altro. Non ho i superpoteri. Sto facendo il massimo alle condizioni date. Vorrei sentire accanto un clima di positività. Non le secchiate di fango, non i mal di pancia in consiglio comunale, non le precisazioni costanti su come possiamo fare meglio o fare altro».
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