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Presentato il volume a cura di Giulia Finzi (Polje) e Onofrio Grieco (FeArT) sui due convegni di studio sul Pulo, ma la dolina resta chiusa Il Sindaco Natalicchio: «Presto la soluzione, se per la Città Metropolitana di Bari il Pulo di Molfetta è un peso, siamo pronti a farcene carico»
12 dicembre 2015

MOLFETTA - E’ stato presentato nei giorni scorsi l’importante lavoro di ricerca contenuto nel volume “Convegni di studio sul Pulo di Molfetta. Dal salnitro alle problematiche di tutela. Un luogo unico che custodisce il genius loci del territorio” a cura di Giulia Finzi e Onofrio Grieco (rispettivamente presidenti dell’associazione consortile Polje e della Soc. Coop. FeArT), edito per i tipi La nuova Mezzina.

Presenti al convegno, il sindaco Paola Natalicchio, l’assessore alla Cultura e Turismo, già presidente di Polje, Betta Mongelli, il vescovo della Diocesi di Cerignola- Ascoli Satriano e già Rettore del Pontificio Seminario Maggiore Mons. Luigi Renna, Il direttore del Museo Diocesano Don Michele Amorosini, la dott.ssa Francesca Radina, responsabile Centro Operativo Archeologia Bari e il sen. Antonio Azzollini che ha sostenuto la pubblicazione degli atti quando era Sindaco della città.

La pubblicazione, edita con il supporto scientifico del prof. Marco Ignazio de Santis, apprezzato collaboratore di “Quindici”, racchiude gli interventi dei prestigiosi relatori che hanno animato il dibattito scientifico nel corso delle diverse giornate: la dott.ssa Francesca Radina, della Soprintendenza di Beni Archeologici della Puglia – Centro operativo per l’archeologia di Bari, il dott. Italo Muntoni della Soprintendenza di Beni Archeologici della Puglia – Centro operativo per l’archeologia di Foggia, il dott. Gianluigi De Gennaro, ricercatore presso il Dipartimento di Chimica presso l’Università degli Studi di Bari, il prof. Francesco De Ceglia, docente di Storia della Scienza presso l’Università degli Studi di Bari, il prof. Marco Ignazio De Santis, storico del Centro Studi Molfettesi, la dott.ssa Maria Toscano, ricercatore in Storia Moderna presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, il compianto don Mimmo Amato, docente presso la Facoltà Teologica Pugliese, il prof. Luigi Forte dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” (Dipartimento di Biologia, Museo Orto Botanico), il prof. Giovanni Scillitani dell’Università degli Studi di Bari ( Dipartimento di Biologia Sez. di Biologia animale e ambientale), padre Alfredo di Napoli, Docente di Storia della Chiesa alla Facoltà teologica Pugliese, mons. Luigi Renna, all’epoca Rettore del Pontificio Seminario Regionale Pugliese e attualmente Vescovo eletto della diocesi di Cerignola -Ascoli Satriano, prof. Giuseppe Spilotro, Professore ordinario di Geologia applicata all’Università della Basilicata (Facoltà di Ingegneria), prof. Liborio Dibattista, Docente di Storia della Scienza all’Università degli Studi di Bari (Facoltà di Lettere e Filosofia).

Ai loro scritti si aggiungono le riflessioni del compianto Vescovo Mons. Luigi Martella e le schede di approfondimento “Dal Pulo degli scienziati al Pulo poetico di Poli” a cura di Giuseppe Saverio Poli e la collezione storica degli strumenti scientifici del Liceo classico “Leonardo da Vinci” di Molfetta  a cura del prof. Giuseppe Cannizzaro.

A presentare i contenuti del volume, Onofrio Grieco e Giulia Finzi che introducono il viaggio alla scoperta del Pulo attraverso i due convegni tenutosi nel 2011 e nel 2012.

Il primo convegno, ha avuto come tema “Vos estis sal terrae. Salnitro, scienziati e viaggiatori al Pulo di Molfetta tra XVIII e XIX secolo”, riprendendo un brano tratto da una lettera indirizzata dall’arciprete Giuseppe Maria Giovene a Saverio Mattei, in cui il canonico volle “provare che Cristo, allorquando disse agli apostoli Vos estis sal terrae intese paragonarli al salnitro”.

Temi dominanti delle giornate di studio del 2012, incentrate sul tema della natura del Pulo - sito magico da “custodire e coltivare”, furono indubbiamente la mutevole biodiversità del Pulo; la sua bellezza, le sue criticità, la tutela e la salvaguardia, la valenza etica, antropologica e storica del sito. Particolare attenzione qui viene data dagli studi alla flora, alla fauna, ma anche alla geomorfologia del sito.

Durante il convegno si ripercorrono attraverso le parole della dott.ssa Radina le tappe salienti della sinergia tra Comune, Regione Puglia e Soprintendenza per il buon esito degli studi sul Pulo avvenuti negli anni scorsi. La dott.ssa Radina sottolinea anche i passi in avanti fatti nel 2015 per accrescere l’offerta del cosiddetto “sistema Pulo”, rimarcando il lavoro di ampliamento del museo civico dove stanno nascendo un’area didattica per bambini e le ricerche dei mesi scorsi nel fondo Azzollini fortemente sostenute dall’amministrazione Natalicchio e che hanno portato dei risultati sorprendenti.

«Unico neo – tiene a sottolineare la responsabile del Centro Operativo Archeologia di Bari – la chiusura del sito e lo stato di abbandono in cui versa».

Anche l’intervento del sen. Antonio Azzollini, ex sindaco della città, si incentra sulla disastrosa chiusura del Pulo e sulle condizioni di totale abbandono in cui versa da ormai due anni. «Spero che il Pulo torni subito alla fruizione di tutti – ha detto Azzollini nel suo intervento di saluto ai presenti – come spero che si continui il recupero del fondo Azzollini – ha concluso l’ex sindaco - e si connettano questi luoghi per dare un percorso di continuità alla nostra identità».

A concludere gli interventi, il sindaco Paola Natalicchio, che coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. L’indice è puntato soprattutto contro la Città Metropolitana di Bari, che dal 2013 non ha ancora dato risposte certe in merito alla riapertura del Pulo.

«Mentre noi restituivamo centralità al Museo del Pulo, altri ci chiudevano il Pulo– ha detto il Sindaco sottolineando il totale disinteresse della giunta Schittulli prima e di quella Decaro poi sulla questione.

 «Il Pulo ha una potenzialità imponente in termini di attrattiva culturale, e nonostante ciò non ci stanno assicurando neppure le manutenzioni di base. Se per la Città Metropolitana (proprietaria del sito) il Pulo di Molfetta è un peso - conclude Il sindaco Natalicchio - allora ce lo restituissero e ce ne faremo carico noi come amministrazione».

© Riproduzione riservata

Autore: Giovanni Angione
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