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Presentati i candidati di Molfetta del Partito democratico alle elezioni provinciali
20 febbraio 2009

MOLFETTA - Che l'inverno ci stia mostrando il suo lato più tremendo è cosa nota e in questi giorni sembra farlo ancora di più. Che la politica stia attraversando, a sua volta, un passaggio particolarmente turbolento, lo rilevano i principali mezzi di informazione e, soprattutto, la gente che si trova a fare i conti quotidianamente e ad osservare una situazione che è molto simile ad una polveriera sul punto di esplodere. La serata dedicata dal Partito Democratico alla presentazione dei candidati alle elezioni provinciali per i collegi di Levante e di Ponente della nostra città (nella foto da sinistra: Sallustio, Abbattista, Amato, Minervini) si trova a fare subito i conti con queste due realtà: quella metereologica, in realtà, non sembra aver influenzato in negativo la serata, dal momento che la Sala consiliare di palazzo Giovene si è presentata all'appuntamento gremita di gente; quella politica poteva essere condizionante in senso negativo a causa delle freschissime dimissioni di Walter Veltroni, ma proprio questo evento è stato motivo di riflessione costruttiva e nient'affatto “rassegnata” sin dalle preme battute. L'incontro è stato aperto e moderato dal coordinatore cittadino del partito, l'avvocato Giovani Abbattista che ha subito sottolineato, senza nascondersi dietro inutili giri di parole, che la campagna elettorale è costretta a partire in un momento di profonda criticità in seno al partito: ma proprio il momento di criticità – ha continuato – diviene occasione per tirare fuori forza e motivazioni che ci devono far superare con convinzione le difficoltà, lo scoramento e il senso di solitudine. Da forza politica grande e riformista qual è il Partito Democratico, saprà trovare proprio grazie a questo nuovo e importante appuntamento elettorale l'occasione per poter dare risposta a quell'ansia di cambiamento che si respira ovunque e che ha avuto già modo di venire fuori nettamente in più occasioni, a partire proprio da quelle elezioni primarie che decisero che Veltroni sarebbe stato il segretario del nuovo soggetto politico. La sfida, ancora una volta, deve essere quella di arginare l'egemonia della politica di centro-destra che in questi anni non ha fatto altro che stravolgere un sistema di valori sostituendolo – impunemente – con un sistema di disvalori: questo è il motivo per cui non si possono tirare i remi in barca e lasciarsi trasportare dalla corrente proprio adesso anzi, conclude il coordinatore, è importante che «non perdiamo la capacità di indignarci». A prendere la parola dopo Giovanni Abbattista è il candidato per il collegio di Levante, Nino Sallustio, che presenta le motivazioni che lo hanno spinto a mettersi in gioco per le provinciali: 14 anni di militanza nel Consiglio comunale della città e solo un anno di “vacanza”, come lui stesso ha detto. Era il momento di tornare alla politica attiva e di farlo con l'idea di poter mettere al servizio della città e della provincia una serie di competenze amministrative di prim'ordine e sintomo di una grande e lunga esperienza di gestione della cosa pubblica. Sallustio sceglie di stigmatizzare il “cesarismo” da cui è affetta la politica da quando il PDL ha assunto il governo del paese e questo non solo a livello nazionale, ma anche a livello locale: ed è per questo – continua – che è impossibile che «una persona dotata di sentire civile non senta l'impulso di cambiare lo stato delle cose». Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l'istituzione Provincia non ha affatto un'incidenza bassa nell'ambito dei poteri e delle competenze e, lo stesso federalismo fiscale in fase di approvazione sarebbe una rivoluzione senza precedenti alla quale durante il prossimo quinquennio di governo Provinciale dovrà preparare le nostre terre che confluiranno nel progetto delle città metropolitane. Molfetta, per popolazione, è il secondo comune per numero di abitanti dopo Altamura: questo è uno dei motivi per cui non dobbiamo rinunciare ad avere rappresentanti della nostra città che ricoprono un ruolo politico attivo nella giunta provinciale. L'elezione e il governo del presidente Vincenzo Divella (nella foto con Guglielmo Minervini) hanno ridato senso e vigore a questa istituzione politica e non sarebbe giusto sprecare tutto il lavoro fatto. La Provincia può e deve avere un ruolo propulsivo e di preparazione del territorio all'appuntamento con la ripresa economica che si prospetta a partire dal biennio 2009/2010: è necessario ridefinire la produttività, ammodernare le infrastrutture per trovarsi pronti e non sempre arretrati quando, superata la crisi, tutto si rimetterà in moto. Dopo Nino Sallustio, prende la parola il candidato per il collegio di Ponente, Tommaso Amato. Il terreno nel quale è nato e cresciuto il suo desiderio di mettersi in gioco nella politica attiva – precisa Amato – è quello del sociale e dell'Azione Cattolica: con la consapevolezza di quali problemi possano sorgere all'interno di una comunità e, soprattutto, di cosa necessita per risolverli, si può utilizzare in maniera assolutamente costruttiva un potere politico che può diventare risposta concreta a numerose e diversissime esigenze dei cittadini. Animati da valori quali solidarietà, giustizia e libertà si possono condividere con i cittadini attese e bisogni che tutti ci si aspetta siano quantomeno ascoltati dalla politica che si professa vicina alle esigenze dei cittadini. È per questo che le elezioni provinciali sono un appuntamento importante che presuppone un'azione corale da parte del partito, per cogliere questi bisogni e trasformarli in risposte civili e sociali concrete e costruttive: tanti giovani, giusto per fare un esempio, richiedono attenzione, occasioni, fiducia ed è alle dalle risposte da dare a queste richieste che sarebbe importante partire una volta che si ricopre un ruolo fortemente rappresentativo come quello del consigliere provinciale. I due candidati riassumono una tensione ideale e valoriale che, dal momento della sua fondazione, è sempre stata la cifra programmatica del Partito Democratico. L'attuale Presidente della Provincia, Vincenzo Divella, candidato anch'egli per proseguire il mandato per il nuovo quinquennio e che prende la parola dopo l'invito di Giovanni Abbattista, ama essere concreto e fonda il suo intervento proprio sui quattro anni e mezzo di lavoro svolto alla guida dell'organismo provinciale. Le amministrazioni provinciali possono fare moltissimo per il territorio: il governo ha previsto una serie di tagli in finanziaria che rischiano di mettere in ginocchio ulteriormente la nostra regione. Ma pensiamo a quanto di buono è stato fatto: l'80% degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore della nostra città sono stati restaurati, ampliati, modernizzati, resi “a norma” grazie alla delega all'edilizia scolastica di cui è in possesso il potere provinciale; tutte le strade provinciali che collegano la nostra città a Terlizzi, Bitonto, Corato, Ruvo sono state risistemate; poi ci sono stati i grandi interventi per l'Apicella e per il Pulo, restituiti nella loro completa fruibilità alla città e – cosa importantisima – al turismo culturale. Divella conclude con una battuta: in certe cose bisogna avere coraggio e l'azione corale dei militanti del partito si deve sentire in fase di sostegno dei due candidati che sono persone competenti e di cui «ci si può fidare». A chiudere gli interventi, l'assessore regionale Guglielmo Minervini che apre il suo discorso sottolineando positivamente come la cupezza con la quale ci si era preparati alla serata a seguito di quanto successo nel partito, ha lasciato subito il posto a delle risposte concrete e propositive. Quanto fatto dal Presidente Divella durante il suo mandato è la testimonianza concreta di quanto la politica possa diventare “azione di governo” finalizzata a risultati importanti: il nostro partito è portatore di un patrimonio di competenze che, tutte le volte che sono state messe nelle condizioni di gestire il potere hanno fatto fruttare al massimo professionalità e personalità politica. La crisi che sta attraversando il partito non può e non deve essere l'occasione per lasciarsi andare alla convinzione che “non vale più la pena” di agire e pensare in un certo modo, o che i nostri ideali politici e le nostre convinzioni non vadano più difese. Questo è il momento per mostrarsi ancora più forti e convinti e i democratici molfettesi sembrano crederci sul serio ed è con questo spirito che si preparano all'appuntamento con le elezioni provinciali previste per i primi di giugno.
Autore: Francesca Lunanova
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