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Premio Rotary alle eccellenze della scuola
15 ottobre 2019

Il Rotary Club è un organismo internazionale, fondato oltre un secolo fa e che svolge in tutto il mondo attività benefiche, in particolare nei paesi sottosviluppati. Tra le priorità dell’associazione vi è l’attenzione alla scuola e all’educazione delle nuove generazioni, come afferma Gildo Gramegna, presidente del Rotary Club di Molfetta. Giovedì 26 settembre, nell’aula magna del Polo liceale Sylos-Fiore di Terlizzi, il Rotary Club di Molfetta ha premiato gli studenti più talentuosi delle scuole superiori, quelli che si sono distinti per il loro eccellente corso di studi e che hanno conseguito la maturità con il massimo dei voti. Si tratta della 34° edizione del premio che coinvolge i quattro comuni riuniti nel Club di Molfetta (Molfetta, Terlizzi, Ruvo di Puglia e Giovinazzo). A fare incetta di premi è stato il Liceo scientifico “R.L.Montalcini” e “I.I.S.S. “G. Ferraris” di Molfetta) e il suo dirigente scolastico Luigi Melpignano è stato più volte chiamato a premiare i propri studenti (8 premiati tra cui la prima classificata Antonella de Dato) seguito dall’Istituto Professionale Alberghiero di Molfetta (5 premiati) e dall’I.I.S.S. “A. Vespucci” di Molfetta (4 premiati). Secondo il sindaco di Ruvo Pasquale Chieco, “Eccellere non è facile, tuttavia questi studenti, che stasera sono qui, sono stati fortunati, hanno potuto sviluppare il loro potenziale. E chi, invece, non ha mezzi e non può farlo?”. Occorre per questo, continua il sindaco, fornire supporto materiale agli studenti più capaci e meritevoli ma privi di mezzi affinché possano, anch’essi, esprimere le loro eccellenze. Durante la premiazione, che prevedeva anche un riconoscimento economico per i più talentuosi, gli studenti si sono presentati singolarmente; con le loro storie e la loro naturale freschezza hanno coinvolto ed emozionato il pubblico. Storie di ragazzi giovani, pieni di sogni e di desideri, con l’ambizione di raggiungere, attraverso gli studi, traguardi sempre più elevati. La relazione ufficiale della serata è stata tenuta dal prof. Stefano Bronzini che si accinge, tra alcuni giorni, a ricoprire la carica universitaria più alta, quella di Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Bari. Il professore ha, da subito, avuto un approccio scherzoso con il pubblico, mostrando il suo spirito gioviale e, al tempo stesso, la sua intelligenza e preparazione. Il Rettore ha posto l’accento sulle manifestazioni in difesa dell’ambiente: “Occorre avere a cuore il destino del nostro pianeta, portando a realizzazione gli obiettivi programmati, a livello internazionale, ai fini di uno sviluppo sostenibile”. Quando vede sul tavolo tante bottiglie e bicchieri di plastica per i vari relatori, Bronzini scherza: “Greta ci avrebbe ucciso!”. Ha raccontato, con semplicità e candore, di essere stato il più “ciuccio” di tutti quando frequentava la scuola superiore. Vi era poi, una specie di competizione tra “ciucci” e tra chi prendeva voti più bassi. E ha confidato, inoltre, di detenere un altro record: essere stato sospeso a scuola il primo giorno, nei primi 20 minuti. I più bravi, come gli studenti che si accingeva a premiare durante la serata, non lo aiutavano e non gli passavano le copie dei compiti. Perciò, ha esortato gli studenti a rivalutare l’errore e a non essere schiacciati dall’idea della competizione. Una gara con chi? “Ricerchiamo sempre strade diritte, che proseguono lungo una data direzione. Non tolleriamo gli errori ma quanto sono belle, invece, le strade con le curve e con le interruzioni! Del resto – ha aggiunto - anche Cristoforo Colombo sbagliò e il suo errore fu una grande fortuna che portò alla scoperta dell’America mentre lui aveva programmato di arrivare in India”. “Ragazzi, chiedetevi continuamente il perché di tutto. Perché? Perché? Perché?. Studiare significa porsi degli interrogativi, avere una visione critica di ciò che ci circonda a partire dalla mancanza di bicchieri di vetro e di caraffe stasera. Fermarsi è un’arte e saper ammettere l’errore è nobile. La conoscenza non è sapere delle cose ma sapersi porre delle domande e per porsi le domande bisogna fermarsi. “Ditemi, ragazzi, il mondo che non potrò vedere e che voi inseguite, il mondo che costruirete” continua il rettore in una sorta di discorso programmatico. “Studiare fuori non è reato ma la nostra terra, la Puglia è un luogo enormemente attrattivo e bisogna venire qui a studiare. Circa 43.000 studenti vanno a studiare nel nord Italia o all’estero, bisogna governare questi flussi. Io mi metto con la mazza da baseball al casello dell’autostrada” dice con ironia il prof. Bronzini. “Per esempio il problema della viabilità, uno fra tanti. È mai possibile che gli studenti che arrivano a Bari da Andria o Putignano impieghino per raggiungere il capoluogo il doppio del tempo di quelli lombardi? La Puglia è divenuta una terra dove si arriva, non è più terra di immigrazione. Ricordiamo la nave “alveare” carica di albanesi? È cambiato qualcosa in quel momento, è cambiato un concetto. Gli albanesi rappresentavano il nostro Sud, chi stava peggio. La Puglia aveva il proprio Sud. Si guardava chi era sulla nave e ci si sentiva fortunati. Gli albanesi sono poi diventati scrittori, architetti, giornalisti. Unirci è meglio. Noi siamo già un popolo unito, sin dalle sue origini, i nostri avi sono federiciani, arabi, turchi, greci. Il nostro sangue è misto, è a colori. Non pensiamo ai 43.000 che vanno via ma aspettiamo tutti a braccia aperte. Si sta per laureare a Bari il primo rifugiato siriano. Noi, attraverso una borsa di studio gli abbiamo dato i mezzi e lui ha scommesso sull’istruzione e ha studiato come un pazzo” conclude il rettore. Il dirigente scolastico Anna Maria Allegretta si è detta estremamente onorata di aver potuto accogliere l’evento della premiazione all’interno della scuola da lei diretta: “Noi dirigenti, quando si tratta dei nostri studenti, dei nostri giovani, siamo in prima linea; offriamo all’Università le eccellenze del nostro territorio e dei nostri corsi di studio. Conosciamo bene il fenomeno della migrazione dei giovani talenti. Loro non devono lasciare il loro paese e portare altrove gli effetti del loro talento e del loro impegno. Occorre prendersi cura di questi ragazzi, accompagnarli, offrirgli supporti, benefit, borse di studio e di questa valorizzazione devono occuparsi tutti dai docenti ai dirigenti, agli amministratori”. Salti sono stati portati anche dal sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato accompagnato dall’assessore alla cultura Lucrezia Chiapparino, dal vicesindaco Giovinazzo Michele Sollecito e dell’assessore ai Lavori pubblici di Molfetta Mariano Caputo. A portare i saluti del governatore del Distretto Rotary 2120 (Puglia-Basilicata) Sergio Sernia è stato il suo assistente Pierpaolo Sinigaglia. Il Rotary Club organizza anche scambi internazionali, inviando studenti italiani all’estero e accogliendo, a sua volta studenti stranieri. Gli scambi possono essere brevi o lunghi, con una durata variabile (da un mese ad un anno). Rosario Mastrototaro, del Rotary Club di Molfetta, presidente della commissione distrettuale per lo scambio dei giovani (regione Puglia e Basilicata) ha presentato alcuni studenti che hanno soggiornato in Asia e in Africa, frequentando le scuole con i ragazzi dei Paesi ospitanti, studiando per tre giorni lingua inglese in modo intensivo e nei restanti giorni la lingua del paese che li accoglieva. Nelle famiglie ospitanti si parlava solo la lingua locale per cui, alcuni di loro, soggiornando a Taiwan, hanno imparato il mandarino e si sono presentati al pubblico usando questa lingua. Si presenta, in lingua inglese, anche una giovane ragazza brasiliana che è stata accolta in Italia. Il programma del Rotary Club relativo allo scambio degli studenti viene realizzato da tanti anni, infatti Mastrototaro afferma, ironicamente, che può esso può essere definito come il “nonno” dell’attuale programma universitario Erasmus (che consente a giovani studenti di studiare in varie nazioni europee e di sostenere esami all’estero). Al termine c’è stata la premiazione dei vincitori invitati al palco dal segretario del Club Michele Catalano. © Riproduzione riservata

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