Povertà, minori, periferie: i temi sociali di Gianni Porta, candidato sindaco a Molfetta
Un dibattito in piazza condotto dalla sociologa Marina Mastropierro con Paola Natalicchio, Anna Riccardi, Valerio Minervini e Gianni Porta
MOLFETTA - «La povertà è cresciuta negli ultimi anni e sono state imposte misure severe alla spesa sociale, perché i poveri sono considerati vere e proprie “vite di scarto”. Ma i poveri sono in primo luogo persone che non hanno il diritto di vivere la “povertà” come uno stato naturale, naturalizzato, ma bisogna ricominciare a dire che la povertà è frutto di processi, costruzioni e dinamiche sociali ben precise. La povertà va nominata e va conosciuta, va combattuta e non va usata, come fanno alcuni nostri politici con i ricatti inaccettabili delle compravendite elettorali, che sfruttano le condizioni di debolezza nelle quali i “poveri” si trovano. Bene, la povertà come questione sociale, per Sinistra italiana, per Paola Natalicchio consigliere comunale e per Gianni Porta candidato sindaco». A parlare è la sociologa Marina Mastropierro, che, in poche battute, ha sintetizzato efficacemente un problema sociale, quello della povertà, che spesso viene letto in modo superficiale o volutamente interessato, per giustificare politiche sociali assistenzialistiche che hanno solo l’obiettivo di catturare consenso a buon mercato (Nella foto: Natalicchio, Mastropierro, Riccardi, Porta, Minervini).
Ecco perché Paola Natalicchio, capolista al consiglio comunale di Molfetta per Sinistra italiana, ha voluto affrontare, insieme al candidato sindaco Gianni Porta il tema della povertà, dei minori e delle periferie, avendo come modello la Napoli del sindaco Luigi De Magistris. Le sfide sociali delle città ribelli partono da qui da chi ha avuto il coraggio di dare voce e ascolto ai cittadini. «Tolleranza, accoglienza, economia sociale – ha detto Anna Riccardi, presidente del centro minori “Fondazione famiglie di Maria” della periferia est di Napoli, che è intervenuta a Molfetta – sono concetti messi in pratica da De Magistris, ridando dignità ai cittadini delle periferie dove predominano malaffare e camorra e cercando di spingerli al rispetto delle regole, cominciando col credere in se stessi».
Avere a che fare con gli adolescenti è difficile, educarli alla legalità, ancora di più, ma far capire loro che nella legalità possono costruire la loro libertà, è un percorso possibile che a Napoli ha avuto successo. La Riccardi ha dimostrato che nel capoluogo campano l’alternativa la praticano con i fatti e non con le parole, facendo del welfare una priorità.
Ma i poveri hanno cambiato volto, come ha ricordato ancora Marina Mastropierro, perché la povertà colpisce anche ci lavora: si pensi al fenomeno dei working poor, giovani precari ad alto rischio di povertà e di dipendenza sociale. Ecco perché la politica deve tornare a guardare il sociale, a leggerlo.
E Valerio Minervini, il più giovane candidato al consiglio comunale, si pone come obiettivo quello di combattere il fenomeno del bullismo che colpisce soprattutto i poveri, proponendo una pianificazione sociale e culturale nelle scuole.
Ecco perché Sinistra italiana con Paola Natalicchio e Gianni Porta vogliono mettere il sociale al centro della politica ed è quello che l’ex sindaco ha già fatto nei suoi tre anni di governo riuscendo anche a nominare un dirigente del welfare, competente e non un impiegato addetto all’assistenzialismo, come accadeva con il sindaco Azzollini. Triplicando anche i fondi precedenti per l’assistenza specialistica ai disabili. E cosa sono i cantieri di servizio “inventati” dalla giunta Natalicchio, se non occasione per i poveri assistiti dal Comune, di rendersi utili e recuperando la dignità di un lavoro retribuito al posto di un assegni di sussistenza? Insomma, riportare al centro chi vive nella marginalità. E questo vale anche per l’accoglienza ai migranti, nella quale Molfetta si è distinta per la disponibilità ad ospitare alcuni rifugiati.
E Gianni Porta ha condannato la speculazione sui bisogni che il centrodestra ha portato avanti per 10 anni a Molfetta. «La povertà è fragilità – ha detto il candidato sindaco Porta – che dobbiamo aggredire con coraggio, facendo capire ai cittadini delle periferie che non sono soli. Ecco perché l’impegno della Sinistra è a non dimenticarsi delle periferie il giorno dopo le elezioni, lavandosi la coscienza con un semplice contributo e richiedendo in cambio di “non farsi più sentire, né vedere, per 5 anni”. Con un’ottica di sistema integrato, invece, è possibile incrociare bisogni e azioni concrete anche organizzando il mondo del volontariato, delle associazioni, delle scuole e dello sport.
Durante l’incontro con i cittadini è stato proiettato il cortometraggio contro il bullismo “A legalità sta aret’o vic”, realizzato dai ragazzi della Fondazione dei Figli di Maria sotto la regia di Raffaele Ceriello, ma con testi, musiche e parole scelte dai ragazzi stessi che hanno voluto sentirsi protagonisti.
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Autore: Felice de Sanctis