Potere al popolo Molfetta commenta l’uccisione del migrante in Calabria: siamo contro questo governo razzista e fascista
MOLFETTA – Potere al Popolo di Molfetta commenta l’uccisione di Soumalia Sacko in Calabria.
«“I migranti rubano” questo è il luogo comune a cui ci hanno abituato, aiutati dai media mainstream, fin a giungere a portare al governo uno dei partiti che hanno fatto del razzismo, verso il Sud Italia e verso i migranti, il loro punto di forza, il partito di quel Borghezio che saliva su bus e treni per “disinfettarli” dai migranti e di quel Calderoli che dava della scimmia a una ministra solo perché di colore diverso da quello padano o di quel Salvini delle ruspe per migranti e zingari.
Ed è con il luogo comune del “i migranti rubano” che si vuole tacere sull’omicidio di Soumalia Sacko avvenuto nella notte tra il 2 e 3 Giugno a San Calogero (Vibo Valentia), omicidio avvenuto poco dopo che il razzista Ministro Salvini diceva che era finita la pacchia per i migranti.
Chi era Sacko?
Era un lavoratore, uno di quelli che guadagnano 2 euro all’ora per un lavoro sotto al sole per raccogliere pomodori da portare sulle nostre tavole a prezzi bassissimi e guadagni altissimi.
Chi era Sacko?
Era padre di una bambina di 5 anni che ora non avrà un padre con cui trascorrere i momenti di pacchia cui tutti abbiamo diritto.
Chi era Sacko?
Era una maliano di 30 anni, che oltre a lavorare, viveva in mutualismo con chi come lui aveva bisogno di costruire una catapecchia dove potere riposarsi tra una giornata e l’altra di lavoro, una catapecchia fatta di lamiere, quelle lamiere che stavano prendendo nella fabbrica abbandonata da 10 anni e dove Sacko è stato ucciso.
Chi era Sacko?
Era un sindacalista dell’USB, si occupava dei diritti dei lavoratori migranti, quei diritti spesso e volentieri negati e che qualcuno definirebbe “pacchia”.
"Sacko è stato ucciso da un contadino 43enne solo perché in quella fabbrica non ci si poteva avvicinare, perché probabile deposito di materiale radioattivo gestito dalla ‘ndrangheta.
Sacko è stato ucciso per mafia.
Sacko è una ulteriore vittima della mafia, e non è il primo migrante a essere vittima della mafia, ma così evidentemente non la pensa il ministro Salvini che ci viene a dire che dalla Tunisia giungono criminali.
Sacko è una vittima della mafia, come tanti prima di lui.
Se c’è qualcuno che fa realmente la pacchia sono i mafiosi, spesso portatori di voti, che minacciano la nostra quotidianità, quella mafia che da sempre è intrecciata con i poteri dello Stato, quegli intrecci spesso negati da un'altra ministra di questo governo, quella Giulia Buongiorno avvocata di Andreotti e Berlusconi.
Ma sarà stato ucciso Sacko solo per essersi avvicinato ad un luogo "interdetto"? Sarà stato ucciso Sacko perchè un migrante? Oppure come tanti attivisti prima di lui è stato ucciso per la sua attività sindacale?" Sacko siamo noi tutti, perché al suo posto ci potevamo essere tutti.
Come Potere al Popolo
ribadiamo il nostro essere antirazzisti e siamo vicini a tutti i fratelli migranti che lavorano e difendono la loro dignità di persone e lavoratori,
ribadiamo il nostro essere antimafia, ritenendo la mafia un frutto del sistema economico capitalistico e con esso connivente.
Ribadiamo la nostra lotta per i diritti per tutti.
Ribadiamo il nostro essere contro questo governo razzista e fascista.
Giustizia per Sacko.
SENZA GIUSTIZIA, NESSUNA PACE.
POTERE AL POPOLO Collegio Molfetta».