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Porto, alle domande di Quindici il sindaco Azzollini fugge
15 luglio 2012

Ancora una dimostrazione dell’arrogante indisposizione al confronto, non politico, bensì civile e sociale. Dopo la notizia dell’avvio della procedura di revoca della delega sui lavori del porto, Quindici ha inviato al sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, una serie di domande per capire e approfondire la vicenda. Ma il senatore Pdl, in procinto di tradire Berlusconi per passare con Montezemolo, ha preferito nuovamente non rispondere e trincerarsi dietro un assurdo silenzio, che conferma indirettamente la tensione e le anomalie tecnico-politiche di questa amministrazione. Queste le domande formulate da Quindici a cui sarebbe anche il momento di rispondere e chiarire la situazione per i cittadini di Molfetta, che non sono solo semplici burattini da campagna o cabina elettorale. 1. Dopo l’avvio della procedura di revoca della delega sulla costruzione del nuovo porto di Molfetta, cosa ha intenzione di fare l’amministrazione comunale e il Comune? Si cercherà una conciliazione tra le parti o ci sarà un ulteriore ricorso contro la Regione? Su chi graveranno le eventuali spese legali? 2. Tra i motivi della revoca, spicca l’inadempienza del Comune di Molfetta rispetto agli accordi sanciti con la Regione. Infatti, gli uffici comunali non avrebbero inviato la documentazione necessaria (dunque, incompleta) per consentire al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici di espletare la funzione di controllo sui lavori. A cosa è stato dovuto il mancato invio di quei documenti? 3. Nel caso in cui la CMC Cidonio richiedesse un nuovo risarcimento danni, quale sarebbe il comportamento del Comune? Ci sarebbe una nuova multa concordata da pagare? E come saranno reperiti quei soldi, visto che ancora non sappiamo da dove sono stati presi i 7,8 milioni di euro per il risarcimento danni del 2010? 4. Perché due perizie di variante sui lavori del porto? 5. Perché nel febbraio 2008 il Piano Regolatore del Porto è stata approvato in tutta fretta e questo ha comportato anche accettare la Foresteria della Capitaneria, con i danni che ne sono conseguiti? 6. I conti finanziari dei lavori del porto sono in regola? Ci sono dei buchi da coprire o delle economie da reinvestire? 7. Perché la Molfetta Porto è ancora una “scatola vuota”, cui però è stato assegnato nel centro storico un immobile comunale? Perché la Spa è stata affidata al consigliere regionale Antonio Camporeale (non è incompatibile?) e non a un esperto del settore? 8. Di fronte alle numerose difficoltà incontrate nella costruzione del porto, non sarebbe stato opportuno e ragionevole cercare l’anno scorso una concertazione con la Regione, invece di attendere la scadenza della delega?

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