MOLFETTA - L’unico veterano della nuova giunta di Tommaso Minervini è Mariano Caputo (nella foto con il sen. Azzollini e Michele Palmiotti, prima del loro “tradimento” a favore del ciambotto). Già assessore ai lavori pubblici nella giunta di Antonio Azzollini, dal quale ha poi opportunisticamente preso le distanze nel momento di difficoltà politica attraversato dal senatore. Oggi premiato dal nuovo sindaco con la stessa delega nella quale non ha brillato in passato.
Ma c’è di più, attualmente sua moglie, Rita Campi, è amministratore unico della MTM - Mobilità Trasporti Molfetta. Nominata a dicembre dello scorso anno dal Commissario Passerotti a seguito di un avviso pubblico per gli esercizi 2016 – 2018.
La recente legislazione anticorruzione ha introdotto, quale misura generale di prevenzione dei conflitti tra interessi particolari e interesse pubblico, una nuova disciplina sulla inconferibilità e sulle incompatibilità degli incarichi nelle pubbliche amministrazioni e negli enti di diritto privato in controllo pubblico. La legge prevede l’ineleggibilità tra la carica di consigliere comunale e quella di amministratore di una società per azioni con capitale superiore al 50% del Comune e di incompatibilità e inconferibilità tra un componente di organo di indirizzo politico, quindi un assessore. Non si parla di parenti o famigliari. Ma dove non arriva la legge dovrebbe farlo la politica.
Il sindaco Minervini ritiene opportuno mantenere questo doppio incarico? In politica anche i tempi e i modi in cui si maturano le decisioni sono importanti e un veterano come Tommaso Minervini dovrebbe saperlo e qui non ha brillato. Perché non ha chiesto le dimissioni prima di nominare Caputo assessore? Il criterio che ispira la legge per la definizione delle condizioni di incompatibilità e di inconferibilità è la distinzione tra le funzioni di indirizzo politico e di amministrazione e tra attività di controllo e di gestione. Se queste rimangono in famiglia qualche conflitto può insorgere. La società con bilanci in perdita da anni merita una ristrutturazione. I nuovi mezzi, grazie ai provvedimenti della precedente amministrazione ci sono, ma servono provvedimenti che disincentivino l’uso dell’auto privata e favoriscano forme di mobilità pubblica e collettiva o l’equilibrio di bilancio sarà lontano.
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