Politica bizantina?
Leggendo le notizie dall’Italia e dal mondo, ieri mattina, ci siamo soffermati, ancora una volta sulla ‘telenovela’ riguardante il …maledetto referendum, legato a doppio filo, con la …maledetta futura “Legge elettorale” , volgarmente denominata ‘ITALICUM’.
Il Governo (forse) avendo capito che la nuova legge conteneva alcune norme che sarebbero sembrate …inique e troppo favorevoli al vincitore che il nuovo rito elettorale avrebbe decretato, recentemente ha chiesto (alla componente interna ‘dissidente’ del Partito del Governo: P.D.) e, ottenuto l’assenso dalla sinistra interna contraria ai provvedimenti, a formare una ‘commissione di saggi’, selezionati nell’area che rivedesse alcune norme dell’Italicum, che così come era, sembrava fornire un premio …eccessivo, appunto al vincitore delle elezioni. Il membro della Commissione, di “area dissidente” è stato individuato nel sig. Gianni Cuperlo (foto): uno dei leaders dell’ala P.D. che ha avversato e la riforma Costituzione, e la legge elettorale Italicum. Sorvoliamo, perché non pertinenti con l’argomento, sulle polemiche che la “sinistra interna” ha sollevato perché, su cinque Componenti la Commissione, ci sia stato un solo rappresentante della minoranza (appunto, la “sinistra interna”). E’la legge della democrazia??
Ci è sembrata una forma notevole di pragmatismo politico: una restaurazione della realpolitik, che dovrebbe appunto regolare tutti i rapporti politici fra le varie anime in contraddittorio, per trovare una soluzione, non che accontenti tutti, ma che medi le varie esigenze.
Bene. I saggi hanno lavorato; hanno fatto delle considerazioni; alcune anomalie sono venute a galla, riconosciute anche da chi - la Maggioranza – fino a ieri, riteneva pretestuose le critiche della Minoranza. Sono scaturite proposte di modifica alla legge elettorale.
Sono state proposte tre modifiche al testo dell’Italicum: fortemente richieste e volute, appunto dai dissidenti: eliminazione del ballottaggio e elezione dei Deputati in collegi uninominali; premio elettorale non più alla “lista” ma alla Coalizione; elezione diretta dei neo-senatori provenienti dagli Enti locali (secondo la nuova riforma costituzionale).
Allora, è tutto finito?
NO! L’ala dissidente, per bocca di alcuni suoi autorevoli rappresentanti, è …rimasta amareggiata per il risultato raggiunto, dopo evidenti negoziazioni. Uno dei più autorevoli leaders della dissidenza, dichiara che il sig. G. Cuoerlo – delegato a negoziare per la Minoranza - non ha rappresentato tutti!!!
Nelle nostre riflessioni, cerchiamo di mantenerci, per quanto possibile, equidistanti dalle due scuole di pensiero: quella del SI e quella del NO.
Tuttavia, in questa precisa circostanza, possiamo dire – senza ombra di smentita - che non ci sembra questo ‘fare politica’.
Vediamo perché. Nel turbine di accuse, contro-accuse, minacce di separazioni, violenza verbale scriteriata, sembrava essersi accesa una luce di speranza per coloro che intravvedono un cambio di passo nella gestione della res publica, attraverso un negoziato (si spera, per migliorare qualcosa che sembrava forse palesemente inadeguato). Che conciliasse il più possibile le due? scuole di pensiero!
Abbiamo volutamente posto un segno di interrogazione sulla parola “DUE”! Perché, dato il risultato e soprattutto le critiche che sono seguite all’accordo raggiunto, temiamo che le ‘scuole di pensiero’ evocate, siano ben più di due, situazione che rende dunque impossibile qualunque forma di mediazione/negoziazione fra le infinite posizioni, magari anche in conflitto fra di loro.
Molto semplicemente, in sintesi, se il negoziatore …delegato avesse rifiutato tout court ogni forma di accordo, coloro che l’hanno delegato sarebbero stati più contenti? E, con quali risultati concreti!!!???
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Autore: Tommaso Gaudio