Piscina comunale di Molfetta, tutto fermo dopo la vandalizzazione. Inspiegabile inerzia. Ne parliamo sul prossimo numero della rivista mensile “Quindici” in edicola domani. Gli altri contenuti del giornale
MOLFETTA – Piscina comunale, ancora tutto fermo. Molfetta città europea dello sport ha subito questo smacco e inerzia, abbandono, vandalismo hanno ridotto un gioiello a un rudere. Le colpe della passata gestione e di chi ha affidato loro l’incarico, sono state denunciate dall’ex sindaco Paola Natalicchio, che ha giustamente revocato il contratto.
Poi, caduta l’amministrazione di centrosinistra, nessuno ha provveduto a mettere in sicurezza l’impianto e a predisporre un servizio di vigilanza e così la piscina è stata abbandonata ai vandali che l’hanno devastata. Colpevoli non sono stati trovati, eppure con uno sforzo in più si sarebbe potuto arrivare a punire i responsabili dello scempio.
Ora è tutto fermo. “La piscina aspetta ancora”, scrive Paola Natalicchio nell’ultimo numero della rivista mensile “Quindici” in edicola domani: «C'è un'altra situazione ferma, che continua a preoccuparmi e sulla quale non si muove un passo. E' quella della piscina comunale. Non è stato facile trovare il coraggio per chiuderla, contestare agli ex gestori debiti per centinaia di migliaia di euro, sporgere denuncia per numerose ombre legate alla gestione e alle manutenzioni, denunciare la vergogna di stipendi e TFR ancora non pagati ai lavoratori. In assoluto, insieme alla chiusura del centro anziani, i lucchetti alla piscina sono stati l'atto più impopolare dei miei tre anni da sindaco in città. Ma quella chiusura doveva essere un cambio di pagina. Avevamo assicurato che sarebbero stati fatti subito i lavori di manutenzione alla struttura, soprattutto alla tettoia, e che di pari passo sarebbe partito un bando di gestione per rimettere l'impianto in mani sicure. Perché sia i lavori che il bando sono fermi?
Intanto nessuno ha assicurato ai lavoratori che nel nuovo bando ci sarà una clausola sociale a loro tutela. Quando ero sindaco mi ero impegnata su questo punto: credo che il Commissario dovrebbe incontrare i lavoratori e ribadire sia l'impegno a loro favore, sia la garanzia di tempi rapidi e certi per lavori e nuovo bando di gestione. I soldi ci sono, non si riesce davvero a capire cosa stia succedendo. Questa emergenza non può continuare».
Sull’ultimo numero di “Quindici” in edicola domani, si parla, tra l’altro, anche del destino dell’Asm e delle società partecipate, della Madonna dei Martiri e della convenzione col comparto 19, della cittadella degli artisti, delle piste ciclabili, del processo del porto e del cantiere bloccato. Altri articoli riguardano il referendum costituzionale, una guida al voto, della vittoria di Trump vista dai molfettesi d’America; dell’urbanistica: rigenerare la città contro il ritorno dei palazzinari predatori di suolo. Per la politica parliamo di trasformismi, fritti misti, partiti, bande e della mitigazione idraulica in zona Asi, approvato il progetto da 24 milioni di euro. Per la cultura ricordiamo la formazione dei giovani al tempo di Salvemini, oggi in un vuoto di valori e di modelli.
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