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Pino Zimba al Festival Suoni dal Mediterraneo
02 agosto 2008

ANDRIA - Esordio all'insegna della pizzica e del tributo a Pino Zimba, per il Festival Suoni dal Mediterraneo, che festeggia quest'anno i suoi dieci anni di attività. Palazzo Ducale nonostante il gran caldo del primo pomeriggio ha fatto registrare il tutto esaurito per il 1° corso di musica popolare organizzato dal Centro Studi Il giardino dei Suoni con la consulenza dell'ass.culturale Wolakota. Oltre 100 gli iscritti che per 4 ore hanno provato i passi della vera pizzica pizzica del Salento. Appena il tempo di una passeggiata per i vicoli del centro storico di Andria che il Festival entrava nel vivo. Alle 21,45 dopo la presentazione di rito del direttore artistico della manifestazione, Ruggiero Inchingolo, è toccato alla "Tradizionale Salentina Dop" aprire il Festival andriese di Musica Etnica e trascinare nella danza il numeroso pubblico arrivato in Piazza Catuma. Sono bastati pochi minuti e il repertorio popolare del "tacco d'Italia" (ma non sono mancati altri brani tradizionali della Puglia) ha subito trasformato il centro della storica piazza andriese in "suolo" salentino rendendo alla perfezione quel senso di festa popolare oggi sempre più raro da trovare. Anziani, bambini, giovani coppie tutte insieme a cacciar via col movimento dei corpi il veleno della mitica taranta. Il secondo gruppo, gli Zimbaria, vedeva così preparato il terreno per la propria esibizione, carica dei colpi al tamburello di Simone Longo e del giovanissimo figlio del compianto Pino Zimba, Edoardo. Le voci delle due ragazze della formazione si alternavano al violino e alle chitarre, tramettendo vibranti melodie nella tradizione salentina più autentica. Non sono mancati gli interventi del maestro Inchingolo al violino suonato alla maniera di "Stifani" e di Giovanna, figlia del maestro Stifani, il violinista-terapeuta del Salento che ha aperto le porte del tarantismo salentino a Ernesto de Martino. Splendida notte, conclusa con un'improvvisazione collettiva dei due gruppi a celebrare il grande Pino Zimba ed inaugurare il mese della pizzica, questa alchimia di note e movimenti che ha stregato anche paesi lontassimi come la Cina dimostrando come la musica popolare non abbia bisogno di traduzioni per essere compresa ed apprezzata.
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