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Piazza ex-Mattatoio, denuncia Udc: senza sicurezza e pessime condizioni igienico-sanitarie. GUARDA IL VIDEO
11 marzo 2011

MOLFETTA - Gravissima situazione. Piazza ex-Mattatoio, assenza di sicurezza e pessime condizioni igienico-sanitarie (GUARDA IL VIDEO A DESTRA). «Non si può stare, non sappiamo neanche noi come spiegarlo, che qualcuno venga incontro alle nostre esigenze», il grido degli operatori. L’amministrazione Azzollini non predicava rispetto della legalità, della sicurezza per operatori e utenza, conservazione delle piazze mercatali, del decoro e delle condizioni igienico-sanitarie?
Dopo l’approvazione del Piano del commercio su aree pubbliche nel Consiglio comunale dell’11 ottobre con soli voti di maggioranza, nulla è cambiato. L’andazzo è sempre quello, anzi peggiorato. Sbuca il primo box della frutta su via Papa Montini, ma le strutture del commercio al dettaglio sono state dimenticate. Rischi per gli utenti, danni economici per gli operatori.
Sono partiti da quasi un mese i lavori di riqualificazione di Piazza Gramsci, ma sarebbe stato necessario partire da Piazza ex-Mattatoio, se le sue condizioni la rendono fatiscente e inagibile. Del resto, la stessa struttura non è stata riconvertita e ristrutturata, ma è rimasta un mattatoio. Sono state rimosse le carcasse degli animali, che erano di solito depositate sotto la pavimentazione?
Tentata un’interlocuzione con l’amministrazione Azzollini, «hanno detto provvederemo, ma se ne sono altamente fregati, perché da 12 anni non abbiamo visto niente». L’amministrazione accusa gli operatori, «ma noi facciamo il possibile per tenerla pulita, non possiamo fare molto di più, se non c’è collaborazione - si lamenta un pescivendolo - se non laviamo noi a terra con un detergente, la piazza non viene mai pulita».
Amato (Udc): l’amministrazione assuma le sue responsabilità. «Alcuni operatori denunciano i bagni chiusi, nonostante debbano essere aperti per operatori e utenti che usufruiscono di questo servizio», ha esordito Pino Amato (Udc), durante un “blitz politico” alla Piazza ex-Mattatoio, insieme a Robert Amato, coordinatore locale, Saverio de Gioia, coordinatore Giovani Udc, e Francesco Nappi,.
«La pavimentazione non è sicura, soprattutto per gli anziani e i diversamente abili - ha aggiunto Amato - sappiamo che in passato c’è stato un infortunio di una donna anziana che sembra sia addirittura deceduta». Necessaria anche una conferenza di servizi tra l’assessore alle Municipalizzate («assessore ombra», per Pino Amato) e gli operatori «per creare all’interno o all’esterno, in accordo con gli stessi, cassonetti ad hoc dove poter depositare questi rifiuti organici - la proposta di Amato - questo dovrebbe avvenire in una città civile con un’amministrazione aperta alle esigenze della città e che segue anche le attività commerciali».
«Come Udc accogliamo le lamentele degli operatori - la chiosa di Amato - e lanciamo una sfida e una denuncia all’amministrazione Azzollini affinché si assumano le proprie responsabilità, mettendo in sicurezza utenti e operatori».
Assenza di sicurezza e microcedimenti. Copertura sfasciata, con legno ormai marcito per le continue infiltrazioni dell’acqua e tubature che perdono. «Quando piove, l’acqua percola da tutte le parti, perché il tetto è rotto, e il sole va direttamente sul pesce - la denuncia di un pescivendolo - ci sono perdite nelle tubature e cavi della corrente e prese, a contatto con l’acqua, mettono in serio pericolo la nostra incolumità e quella dei clienti». Totale assenza dei parametri minimi per la sicurezza sul lavoro, senza contare il freddo e il vento gelido.
Anche nella zona dei fruttivendoli ci sono accumuli di acqua «che non defluisce più nel centro dello scarico, ma ristagna proprio sulle zone di passaggio dei clienti», lamenta un operatore, che ha mostrato a Quindici i segni evidenti di un piccolo cedimento del pavimento, «uno sprofondamento perché, a quanto pare, sotto non c’è niente, c’è il vuoto». Ricordiamo che la struttura è a ridosso dell’alveo di Lama Le Sedelle, interrata dalle urbanizzazioni degli anni ’90: è probabile che questo microcedimento sia dovuto alla struttura morfologica del suolo sottostante.
Senza condizioni igienico-sanitarie. L’Asm pulisce, ma è necessaria la disinfettazione. L’Asm si limita solo a svuotare i cassonetti. Non ci sono operatori ecologici che entrano all’interno della struttura per pulirla. Le accuse lanciate agli operatori Asm e alla stessa azienda: «paghiamo per questo servizio quasi 500 euro e non c’è pulizia», si lamenta un fruttivendolo.
Il 10 dicembre 2010, abbiamo pubblicato sul sito di Quindici la denuncia di un cittadino che accusava i fruttivendoli di non riporre all’interno dei cassonetti i rifiuti organici. Ma gli operatori lamentano il numero risicato di cassonetti, che vorrebbero siano allontanati dai punti di ingresso, perché rendono difficoltoso l’accesso alla struttura .
Bagni privati e pubblici chiusi. «Manca l’igiene nei bagni e, siccome sono chiusi, non sappiamo dove andare e cosa dire ai clienti che non possono utilizzare i bagni pubblici», ha spiegato un pescivendolo. «Occorre qualcuno che possa gestire l’apertura e la pulizia dei bagni pubblici - ha aggiunto un fruttivendolo - servirebbe anche una apertura o all’esterno o a un lato, spostando i serbatoio, differente da quella attuale a diretto contatto con la merce».

 
© Riproduzione riservata
Autore: Marcello la Forgia
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questi mika son stupidi....hanno visto la piazza nuovo sul porto e i clienti che hanno perso... Adesso anche loro vogliono la piazza nuovo e hanno ragione perche' quella anche se nuovo l'hanno resa davvero una latrina! Ma mi domando e dico se tutti coloro che lavorano in quella piazza pagano il canone o chi addirittura usa gli spazi della piazza per tenervi auto furgoncini e moto ad uso personale? Fu fatto l'anno scorso un articolo su quella piazza proprio da quindici che pubblico una lamentela di un cittadino che come per la caserma dei Carabinieri cosi anche per questa piazza aveva visto bene....Un degrado unico...degrado dovuto anche alla mentalita' di "fregare il prossimo" ...La mentalita' dei molfettesi dovra' cambiare perche' ormai siamo molto idustrializzati e tra qualche anno che il porto verra' ultimato se non riesco a diventare pichettino piu' civili ed educati nulla serviranno piazze nuove o bancherelle di marmo....Devono cambiare prima loro i commercianti...essere rispettosi del bene comune e pagare i canoni previsti... A chi nn farebbe comodo ricevere una location dove poter lavorare con tutti i confort e non fare gli ambulanti!!!! Quindi quella piazza ha solo 10 anni....ma sembra averne 40!!! la colpa di certo non e' nostra e ne di chi si reca per comprare....chi esplica i propri serivizi fisici personali e ne fa proprio di garage nn siamo noi...ma solo..loro...LA PULIZIA !! Il comune se riceve i canoni ha obbligo ad esguire le riparazioni del caso...MA FORSE LI DENTRO C'E' QUALCOSA CHE NON VA...Saranno mika le solite famiglie molfettesi...che con le pretese e schiffeggiamenti ed insulti vari puo' comandare anche gli organi preposti al controllo e vigilanza? Per me possno restare in quella latrina...anzi direi che la colpa sta nei cittadini che si recano ancora in quel luogo a coprare merce in cosnervazione scarsameten igienica...




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