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Parliamo ancora di porto
15 febbraio 2015

Abbiamo già più volte in passato pubblicato le nostre deduzioni – ovviamente, solo deduzioni, essendo la materia coperta dal segreto istruttorio ed in assoluta mancanza di contro- deduzioni, smentite o rettifiche da parte di chi conosce alla perfezione l’iter delle vicende legate alla costruzione del nuovo porto – sulla situazione attuale dell’Opera bloccata, come noto, ormai da oltre due anni, quando nell’ottobre del 2013, la Magistratura inquirente, ha apposto i sigilli al cantiere. Oggi vediamo un “manufatto” che, definiamo un semi-lavorato!, nel disordine nel quale fu lasciato al momento in cui le Forze di Polizia effettuarono il sequestro. Di tanto in tanto, viene portato via questo o quel mezzo di lavoro bloccati, in sito, dal sequestro (erano tantissimi: enormi gru, enormi escavatori, carrelli elevatori, autoveicoli, altri mezzi di cantiere) verosimilmente portati via dal legittimo proprietario (qualcuna delle Imprese dell’A.T.I. che stavano costruendo la Struttura) debitamente autorizzato a farlo dalla Magistratura. Adesso ha il tipico aspetto (ammesso l’immagine evocata possa averne uno) della famigerata Cattedrale nel deserto. Una situazione insostenibile, precaria che scarica le sue conseguenze nefaste, non tanto su chi è responsabile di tale stato dell’arte – la Magistratura, come detto, e con i suoi tempi, lo stabilirà – ma sulla Città tutta e, soprattutto sui Lavoratori impiegati i quali, a distanza di oltre due anni, sono in attesa di capire se e quando torneranno a lavorare! Noi vorremmo modestamente riproporre il tema, anche per cercare di fare un po’ di chiarezza, sul complesso argomento della portualità (mercantile) della nostra Città. Vediamo le posizioni dei diversi attori di questa tragi-commedia, per quanto ci è dato sapere. L’Amministrazione in carica. Nel giugno del 2013, dopo elezioni regolari, si è insediata una nuova Giunta di Centro Sinistra, guidata dal Sindaco Paola Natalicchio. Fra gli altri problemi ereditati dalla uscente Amministrazione, con il breve intermezzo dell’Amministrazione commissariale, c’è quello del sequestro del Cantiere del nuovo Porto. In questa fase – riprenderemo la materia più avanti, in modo più esauriente – c’è da considerare anche la stasi del traffico nel vecchio porto. Per quanto consentito dalla vicenda giudiziaria, in previsione di una futura – si spera, prossima – riapertura del Cantiere per il completamento, ha mosso dei passi che ci sembrano in buona coerenza con l’utilizzo futuro del nuovo Porto; ma nel frattempo, con positive ricadute sul traffico nel vecchio porto: ha aderito all’Autorità Portuale del Levante, cosa che la passata Amministrazione, ancorché in previsione del completamento del nuovo Porto (non c’era ancora sentore del sequestro e del blocco dei lavori) e con una decisione, a nostro modesto parere, almeno incomprensibile, aveva rifiutato nonostante l’invito ricevuto. Tale rifiuto ha verosimilmente avuto come conseguenza, un’ulteriore contrazione del traffico merci nel vecchio porto, con conseguenze anche sui Lavoratori addetti alla movimentazione, per non parlare dell’indotto: i trasportatori che trasportano le merci movimentate da e per il porto, i maggiori costi degli utilizzatori finali delle merci, scaricate in porti più lontani. L’Opposizione, adesso ideologicamente frantumata (tutti: Consiglieri, Assessori, perfino il Sindaco sen. A. Azzollini hanno scelto raggruppamenti politici diversi, anche se sempre nell’area del Centro Destra) pur di fatto non più unita, continua a negare ogni atto di chiarezza/responsabilità – dovuto per rispetto verso la Cittadinanza tutta, se non verso i propri Simpatizzanti – che possa aiutare anche gli Inquirenti a fare luce su eventuali responsabilità, in modo da consentire, al più presto, il dissequestro del Cantiere e la ripresa dei lavori. Si limita semplicemente a fornire alla Città, in modo astioso, un quadro che non sembra veritiero, sulla reale situazione del nuovo Porto. Tutti ricordiamo gli ultimi, grandi manifesti con accuse risibili all’Amministrazione in carica, dopo l’adesione all’A.P.L., di… voler svendere il nuovo Porto. Niente di niente sulle reali motivazioni, giuste o errate, che hanno indotto i Magistrati al sequestro! Dunque abbiamo una situazione surreale nella quale vediamo che, le risorse finanziarie – ovviamente soldi dei Cittadini – sono già stanziate: si stima qualcosa come 150 milioni di euro!; parte dei quali impiegati per le opere già realizzate, parte per penali già liquidate all’A.T.I. dalla passata Amministrazione, per ritardi imprevisti in sede di esecuzione e non imputabili a loro. Il progetto esecutivo c’è già. Disgraziatamente un gravissimo ostacolo, non imprevisto, semmai sottaciuto e sottostimato, è rappresentato dall’enorme quantità di ordigni affondati nell’area portuale che, se non rimossi, potrebbero creare pregiudizi all’incolumità dei Lavoratori addetti. Questo problema è forse il problema! Più tempo passa, più i manufatti già realizzati si deteriorano: questo porterà, al momento della ripresa dei lavori, ulteriori costi/ritardi a carico della Comunità. Nessuno, al momento è in grado di fornire una data più o meno attendibile per la ripresa dei lavori di completamento del Porto. Come detto, le risorse finanziarie sembrano esserci a sufficienza, anche addirittura per un completamento ridimensionato dell’Opera non aderente al faraonico progetto iniziale: struttura di approdo di navi porta-container, porto passeggeri, oltre che struttura turistica che avrebbe dovuto competere con quelle da anni già consolidate dei Porti viciniori. Abbiamo parlato di recente “adesione” all’Autorità Portuale del Levante, insieme con i Porti di Barletta, Bari e Monopoli. Da quando si è incominciato a parlarne, nella scorsa Primavera, il traffico mercantile nel vecchio Porto, sembra essersi rivitalizzato – sarà un caso? Le statistiche, le definiamo casalinghe, tuttavia ben attendibili e rispondenti alla realtà, indicavano una pesante flessione del traffico. Le cause potevano essere ricercate nella stasi generale conseguita alla pesante crisi economica mondiale. Altre Nazioni sembrano aver già alle spalle la CRISI; l’Italia ancora no. Il nostro monitoraggio parte dal 2008: anno di avvio dei lavori; completamento 2015! Come si evince dalla tabellina, abbiamo fatto 100% il numero di approdi di quell’anno. La crisi non era ancora arrivata in Europa o, perlomeno, non se ne avvertivano segni evidenti. Negli anni successivi la crisi ci ha investito. Oggi ancora, malgrado timidi segni di ripresa, non possiamo parlare di inversione di tendenza nettamente percepita. Inusitatamente però, negli anni 2009, 2010 e 2011 il traffico mercantile ha “mantenuto le posizioni”; anzi il trend indicava un aumento. Nei due anni successivi vi è stato il tracollo. Nel 2013 abbiamo registrato solo meno della metà degli approdi del 2008! Senza con questo voler assegnare meriti inesistenti, notiamo che all’indomani del cambio di Amministrazione, con il programma politico della nuova, in carica, con la dichiarata intenzione di entrare a far parte dell’Autorità Portuale che ha come statuto la promozione e sviluppo del business portuale degli Aderenti, il traffico nel vecchio Porto è aumentato sensibilmente. Non solo, ma il volume di traffico nel mese di Gennaio 2015, verso quello registrato nello stesso periodo dello scorso 2014 (quando avevamo pronosticato un cambio di passo), è praticamente identico. La contro-prova potremo fornirla nei prossimi mesi, confrontando questi con gli stessi periodi dello scorso anno. I benefici conseguenti, al netto dell’annoso problema delle vie d’accesso al Porto, dei veicoli che trasportano le merci sono evidenti e rappresentano forse un buon viatico per le futura attività, si spera nel breve, della nuova struttura: quest’ultima eliminerà anche il suddetto problema dell’attraversamento dell’abitato di enormi veicoli e darà impulso all’economia non solo della nostra Città, ma di tutta l’are

Autore: Tommaso Gaudio
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