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Paolo Cevoli a Molfetta, omaggio a Rossini Spettacolo-concerto con un programma tradizionale e accattivante al Cineteatro Odeon. La storia del Maestro raccontata con l'ironia disarmante di Cevoli, che non risparmia la politica attuale
14 maggio 2011

MOLFETTA - Un mix esplosivo di musica classica e cabaret al Cineteatro Odeon di Molfetta: l’esilarante comicità del cabarettista Paolo Cevoli (foto) ha raccontato il teatro dell’opera buffa del musicista Gioacchino Rossini, mentre l’Orchestra ICO della Magna Grecia, diretta dal M° Pietro Romano, esegue le sue maggiori arie. Il baritono venezuelano Pedro Josè Carrillo e la soprana Anna Maria Sarra hanno interpretato il «Barbiere di Siviglia» e «La cambiale del matrimonio», opere disegnate dalla mano umoristica di Rossini.

Un riuscito intreccio tra sacro e profano, il concerto-spettacolo «Ma se mi toccano», ultimo appuntamento della rassegna «Luci e Suoni a Levante», organizzata dall’amministrazione comunale di Molfetta in collaborazione con la Fondazione Musicale «Vincenzo Maria Valente». Quando un comico e una grande orchestra sinfonica, entrambi innamorati di Rossini, s’incontrano, accadono “cose strane”, si mescolano spettacolo e concerto, con un programma rossiniano tradizionale e accattivante.
Con il suo accento romagnolo, Cevoli racconta la storia di Rossini. Difficile resistere ai funambolici movimenti verbali, che dovrebbero essere storici, estetici, social-musicali, caratterizzati dall’arte di iniziare un discorso e finirne con un’altro.
Continui i ripiegamenti sulla politica attuale. Immancabili le frecciatine al premier Silvio Berlusconi per le recenti inchieste giudiziarie di cui è protagonista, in particolare il «Rubygate». Nemmeno la sinistra italiana è risparmiata dalla spada del sarcasmo e dell’ironia di Cevoli: una vuota sinistra, senza un leader capace di contrastare in modo efficace il centrodestra, chiusa nelle sue ideologie, ancora poco convincente. Ma è un ritratto politico snello, elastico, dipinto con il sorriso e con la battuta, unici mezzi per descrivere un’Italia che scivola negli abissi della crisi economica, finanziaria e politica.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Marcello la Forgia
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