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Paola de Candia: serve una coalizione di emergenza democratica
15 ottobre 2021

Rifondazione comunista e “Compagni di strada” sono forze politiche dell’opposizione di sinistra nel consiglio comunale (quella di destra non esiste, è spaccata, in crisi di identità e perde pezzi ogni giorno) che fanno sentire la loro voce. Paola de Candia è una dei due consiglieri (l’altro è Beppe Zanna). A lei abbiamo chiesto di rispondere alle domande di “Quindici” su degrado e allarme sicurezza. Ecco le sue riposte: Di certo il tema dell’ “Allarme sicurezza” è, oggi più che mai, all’attenzione delle forze politiche di sinistra, del mondo dell’associazionismo e della società civile nella Nostra Città. Un tema che è sempre stato al centro degli interessi, in particolare del Partito di Rifondazione Comunista che, insieme al Movimento Politico Compagni di Strada, ha sempre rimarcato e sottolineato la negligenza di questa Amministrazione anche rispetto al favorire l’operatività del Comitato comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali e sottolineando la necessità di una rivitalizzazione dello stesso attraverso il suo coinvolgimento attivo. Un Comitato, istituito il 26 novembre del 2015, con lo scopo di assistere gli Organi di Indirizzo Politico della Nostra Città, nel lavoro di analisi e monitoraggio dei fenomeni delinquenziali, ed in particolare riguardo alla micro delinquenza, alla criminalità organizzata, al narcotraffico e all’usura. Comitato, operativo fino al mese di luglio del 2019, le cui attività sono state poi sospese da questa Amministrazione senza motivazione alcuna. Ancora oggi, sindaco e maggioranza, al governo di questa Città, pur davanti all’evidenza di una pericolosa escalation di fenomeni delinquenziali, continuano a voltare il capo altrove e a sminuire il peso e il valore dei segnali che al territorio continuano ad arrivare, chiari e forti. I risultati della così detta “politica del fare” di cui si fregia questa Amministrazione, sono sotto gli occhi di tutti: cementificazione e consumo di suolo ingiustificati; opere di urbanizzazione disorganiche e frammentarie; interventi Spot, realizzati sempre ad hoc e slegati da una qualsivoglia visione organica di disegno del profilo di un territorio che si caratterizzi per la valorizzazione delle risorse proprie e a vantaggio di tutti. Continue deroghe al Piano Regolatore Generale, approvate sempre in nome di una “pubblica utilità” difficile da dimostrare o, meglio, non documentata e non giustificabile. La Città, in tanto, resta sporca e sciatta. Ad ogni approvazione del Bilancio di Previsione, questa Amministrazione continua a farsi vanto dell’aver mantenute immutate le tariffe per la Tari, tariffe assolutamente inadeguate considerando i costi del servizio, aumentati per ragioni legate alla gestione del Porta a Porta, alla necessità di intervenire per contrastare l’Emergenza legata al diffondersi della Pandemia da COVID - 19 e alle scelte del Governo Regionale che ci impone, attraverso ciò che l’AGER ha stabilito per noi, di andare a conferire la frazione organica in una stazione sita in un territorio più lontano, rispetto al passato, e che ha costi più alti riferiti al trattamento e alle analisi merceologiche dei rifiuti. Costi più alti di Gestione, dunque, e tariffe sottostimate determinano questo: un servizio insufficiente e inadeguato e una Citta sporca. E’ demagogico tenere le tariffe immodificate nel tempo ma è insensato e ce lo dimostra il Bilancio Consolidato, in approvazione in questi mesi, che ci restituisce l’immagine di una Azienda Municipalizzata, la ASM, in grave affanno. A questo si aggiunga la scelta scellerata, anche questa imposta dal livello di governo Regionale, di ricapitalizzare la SANB, azienda fondata per la gestione unitaria del servizio nel territorio dell’ARO, in deficit ancor prima di cominciare ad essere operativa e che, ricapitalizzata nel mese di marzo del 2020 dal Comune di Molfetta, con una quota di 100.000,00 euro (cifra pari al 27,8% del valore complessivo della ricapitalizzazione) eroga il suo servizio unitario, a partire dal mese di agosto 2020, per 4 dei 5 Comuni soci dell’ARO con l’esclusione di Molfetta che invece continua a gestire in proprio il servizio e questo a causa delle lungaggini connesse ai tempi necessari per le complesse valutazioni sia di carattere economico (stima degli impianti che, da parte del Comune di Molfetta, verrebbero conferiti) che di tipo giuridico (patti parasociali, modalità di integrazione o di conferimento ecc…). In merito a tutto questo siamo stati noi l’unica forza politica ad eccepire, rispetto all’opportunità della scelta di aderire ad una ricapitalizzazione della SANB, e i fatti ci stanno dando tristemente ragione. E’ assolutamente necessario costruire un’alternativa credibile, coesa e innovativa che trovi consenso e fiducia, riportando al voto, in questa Città, anche i tanti elettori rassegnati e che si sono allontani non trovando riferimenti che motivassero alla scelta di chi possa degnamente gestire la delega al Governo del Territorio Cittadino. Per questo serve una Coalizione di “Emergenza Democratica”, come l’abbiamo definita e proposta sin dal mese di gennaio del 2021. Una Colazione di emergenza che, in quanto tale, si caratterizzi per differenza rispetto a chi, a vario titolo, ha governato Molfetta in questi ultimi quattro anni. A questo progetto il Collettivo di Rifondazione Comunista e Compagni di Strada sta lavorando già incessantemente e con caparbia da mesi, insieme ad altre forze politiche fortemente convinte della necessità estrema, ormai urgente ed emergente, di invertire la rotta per restituire alla Città ed alla sua Comunità la dignità che merita. © Riproduzione riservata

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