Pallavolo, Molfetta Volley insaziabile
MOLFETTA - Nonostante la certezza matematica della promozione in C, la Molfetta Volley offre, come cita un comunicato, un'ulteriore prova di forza imponendosi con un netto 3 a 0 nei confronti della Volley Eagles Bari, squadra impegnata ad evitare i play out, pertanto super motivata ad aggiudicarsi i tre punti, ma le ragazze molfettesi non hanno fatto sconti, e con autorità si sono aggiudicate l’incontro e con questi tre punti si portano a quota 56 in classifica. Sabato 2 aprile per l’ultima partita del torneo, alle 18,30 nella palestrina del Pala Poli dove l’avversario di turno sarà la seconda in classifica dell’Amatori Volley Bari. Vogliamo aprire un capitolo, e sarà anche l’ultimo, in merito ai vari commenti espressi da provocatori anonimi e pseudo sostenitori. per fare chiarezza circa il rapporto con le concittadine della Pegaso.
Ed è proprio mister Corrado Minervini che fa il punto della situazione, ribadendo che da parte nostra abbiamo sempre ritenuto l’altra squadra molfettese fra le formazioni partecipanti a questo campionato, accreditate alla vittoria finale o al raggiungimento dei play off e, come i fatti hanno dimostrato, è stata proprio la squadra guidata da Mauro Mazzola quella che ha maggiormente impensierito la Molfetta Volley. I due allenatori si sono congratulati personalmente e vicendevolmente per i risultati positivi ottenuti, la Pegaso per la vittoria del campionato Provinciale Under 18, per la vittoria del campionato e la promozione in serie C della Molfetta Volley, risultati questi che fanno del movimento pallavolistico femminile giovanile molfettese, da riferimento a livello provinciale e regionale.
Qualcuno, e presumiamo di saper chi, continua mister Minervini, ha cercato di sminuire l’importanza di questo successo, nonostante gli sforzi economici sostenuti da una grande persona come Michele Salvemini, erano oltre 10 anni che la Molfetta Volley non vinceva un campionato a livello regionale, questo successo l’avrebbe reso fiero di queste ragazze in cui lui per primo ha creduto, che hanno giocato per l’orgoglio di indossare quella maglia e di cui siamo orgogliosi.