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Pallavolo Molfetta, Isernia si arrende alla furia bulgara: 39 i punti firmati Nikolay Uchikov Dopo due set al cardiopalma, Molfetta reagisce d'orgoglio e porta a casa la vittoria per 3 a 1
21 novembre 2011

MOLFETTA - Come riassumere in poche parole una partita dalle mille sfumature, una gara che alterna momenti di entusiasmo a momenti di rassegnazione, fino alla conquista di una vittoria sudata, scardinata fino al midollo, ma poi ottenuta, quasi con incredulità? Questo il punto di vista di un tifoso qualsiasi, un tifoso di quei 100 che, anche ad Isernia, ha deciso di seguire la squadra in trasferta e di far sentire il suo calore, monopolizzando, a tratti, il molisano Palazzetto dello Sport Fraraccio. La sensazione è però, che i nostri “sette” in campo non abbiano mai dubitato della vittoria. Mentre sugli spalti c’era chi per un momento ha avvertito un brutto presentimento, in campo la certezza non è mai stata persa. Dimostrazione di questo, la grande reazione d’orgoglio che ha portato, infine, alla vittoria.     
Isernia scende in campo con Saitta al palleggio, De Luca opposto, Fiore-Torcello di banda, Cardona-Di Franco centrali, Spampinato libero. Starting six invariato per Molfetta: Bacci-Uchikov, Jasim-Mattioli, Botti-Giglioli, Bisci.     
Molfetta parte male, con gli avversari che in un batter d’occhio si portano sull’8-2; l’ace di Mattioli sul 9-5 (5 ace totali per lui durante l’intero match), e il muro di Jasim su De Luca (9-6), preoccupano Giannini che prontamente chiama un time out. In conclusione, Molfetta ha bisogno di carburare e di prendere le misure dell’avversario, perché Isernia bombarda mettendo in difficoltà le retroguardie biancorosse, e Molfetta si fa, troppo spesso, cogliere impreparata. Al secondo tecnico arriva Isernia con la battuta in rete di Giglioli (16-12), dando il via ad un testa a testa che però concede ai molisani un gap di +2 fino al finale, laddove De Luca sigla gli ultimi due punti (25-22).  Il secondo parziale (apparentemente) sembra iniziare allo stesso modo. Un ottimo Cardona a muro e l’animoso Alessio Fiore, trainano i compagni al 9-4, l’ace di Botti porta infine alla parità (15-15), e Di Franco al 2° tempo tecnico (16-15). I muri su Jasim di Cardona e Saitta (17-15/ 18-15) costringono il cambio nelle fila molfettesi, ed arriva il momento di un pulito ed efficace Del Vecchio, che, come al solito, attende pronto dalle panchine. Molfetta sembra svegliarsi da un sonno durato un set e mezzo: Uchikov (69% di positività in attacco, 9 punti in attacco per lui solo in questo set, più 1 punto a muro) è imprendibile, Giglioli svetta a muro (4 punti a muro per lui) e Molfetta svela un’altra faccia. Il set infatti si conclude con Del Vecchio che di prepotenza chiude la palla nei 4 metri (27-28) e con l’errore grossolano di Fiore in attacco (27-29).   Terzo set senza storie. Uno degli ace di Mattioli porta al 1° tecnico (6-8), e al ritorno in campo, è bis (6-9); Botti mura Torcello e ci si ferma per il 2° tecnico (13-16). Non c’è molto da commentare: Molfetta sa cosa fare e lo fa bene. Isernia non passa più, e commette molti errori: è il solito Uchikov, protagonista indiscusso del match, a firmare il set point (19-24) e la vittoria del set, con il muro su Fiore (19-25).   Molfetta, in vantaggio per 2 a 1, torna in campo più motivata che mai. Isernia non smette di lottare, ma visibilmente avverte il peso del match. Il set inizia sul filo della parità, con Uchikov fuoriclasse, trascinatore e ispiratore, che ormai non teme più rivali: sembra fantascienza, ma il campione bulgaro firma 16 punti solo nel 4° set. Il set finisce 22-25 e i tabellini parlano chiaro: 39 punti per Nikolay Uchikov, che, chiaramente, non ha rivali nemmeno come miglior realizzatore del match.     
Ancora 3 punti nel forziere biancorosso, che conserva la terza posizione in classifica, a quota 22 punti, alle spalle della solita Segrate e dei cugini di Castellana.   Domenica prossima si tornerà al PalaPoli, ma l’avversaria è una gatta da pelare. La NGM Mobile Santa Croce non si farà mettere nel sacco tanto facilmente. Staremo a vedere.
CICCHETTI ISERNIA - PALLAVOLO MOLFETTA 1-3 (25-22, 27-29, 19-25, 22-25) –

CICCHETTI ISERNIA: Fiore 16, Poikela, Sesto 1, Cardona 11, Torcello 14,
Spampinato (L), Di Franco 9, De Luca 12, Simone, Mengozzi, Della Corte 1,
Saitta 6. Non entrati De Tora, De Caria. All. Giannini.

PALLAVOLO MOLFETTA: Caputo (L), Uchikov 39, Del Vecchio 5, Bacci 1, Botti 5,
Mattioli 11, Alomia Angulo, Giglioli 6, Al Nabhan 4, Illuzzi, Bisci (L). Non
entrati La Forgia, Roberti. All. Lorizio.

ARBITRI: Rossetti, Luciani. NOTE - durata set: 35', 32', 27', 32'; tot:
126'.

 

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...MILA E SHIRO hai toppato alla grande!!! Italia-Cuba del '90 (stiamo parlando di un'altra pallavolo con altri regolamenti) fu giocata da DESPAIGNE contro la SQUADRA-Italia che utilizzava tutti i suoi effettivi (emblematica, a riguardo, la fase finale del 4 e decisivo set)!!! Ti rivelo un piccolo segreto: quando il terminale d'attacco è costituito da 1 solo giocatore e si punta moltissimo sul punto diretto in battuta significa che non c'è LAVORO d'assemblaggio da parte del coach e questo può dipendere da 2 ordini di fattori:1)il coach non ha le conoscenze tecniche e le abilità necessarie per far migliorare i propri giocatori e adattarli, così, in un sistema di gioco 2) è una impostazione voluta da quelle società sportive che hanno URGENTE necessità di "capitalizzare" la vittoria. L' ingresso abitudinario di Del Vecchio (che per me è il VERO posto 4 di questa squadra) per migliorare la ricezione e dare equilibrio è la prova di quanto dico: la RICEZIONE (in generale la seconda linea) dalla prima partita ad oggi non è migliorata, anzi gli errori sono sempre gli stessi!!....che poi, i POVERI di SPIRITO ricercano solo il risultato, è un'altro paio di maniche!!...P.S. il fatto di giocare in attacco prevalentemente con 1 solo terminale (giocatore) anche con ricezione pulita, è la DEGENERAZIONE della pallavolo moderna e degli sport di squadra in generale (Individualizzazione dello sport di squadra). Si è persa la concezione del giocatore come UNITA' FUNZIONALE e questo ha comportato la scomparsa dei sistemi di gioco. Infatti, le partite oltre al pathos agonostico sono poverissime in contenuti tecnici. Gli scambi sono diventati brevissimi e sincopati, errori individuali, anche marchiani, esponenzialmente aumentati, approssimazione diffusa in tutte le fasi di gioco, tatticismo esasperato( la tattica è un'altra cosa), standardizzazione eccessiva del gioco. Le ragioni sono tante ed è complesso estrinsecarle in un post perchè legate non solo a situazioni prettamente sportive. Tuttavia, ai tanti novizi vorrei ribadire che la pallavolo vera è un'altra cosa (in questo caso mi riferisco all'andazzo generale e non solo alla Pallavolo Molfetta). Un pubblico acculturato in tal senso stimolerebbe gli addetti ai lavori( dirigenti, allenatori) a COSTRUIRE squadre e gioco e non a riunire giocatori in un sestetto!!!




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