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Ospedale di Molfetta, chiude un altro reparto (ma dopo le elezioni) Ma ai molfettesi, forse, piacciono i “tagli” di Fitto: hanno votato in massa Amoruso
15 giugno 2004

Decretata la chiusura, anzi la “dismissione”, è questo il freddo e un po' astruso termine tecnico utilizzato, del reparto di Nefrologia dell'ospedale di Molfetta. Dal 16 giugno, deserte le stanze e inutilizzate le attrezzature, ancora incerta la collocazione del personale che intanto continua a fare turni per tenere in piedi la complessa rete di comunicazione per eventuali trapianti. Da questa data i malati sono dirottati verso Barletta. Che le cose dovessero andare così, si sapeva da tempo. Al dott. De Virgilio, primario del reparto, sarebbe stato detto già dalla settimana precedente di rassegnarsi e al Pronto soccorso era stato fatto capire che era meglio non accettare più pazienti per questo reparto. Tutto deciso, quindi, ma per ufficializzare l'ordine di chiusura, per spedire un fax già pronto da un bel po', le alte sfere hanno atteso una data ben precisa, che poco dovrebbe riguardare il mondo ospedaliero, cioè che passasse lunedì 14 giugno, a voler essere espliciti, che si chiudessero le urne. La dismissione di Nefrologia, attiva all'ospedale di Molfetta da più di 20 anni, risponde a quanto previsto dal piano di riordino ospedaliero, dispiace, soprattutto per i tanti che purtroppo soffrono di queste patologie, ma non stupisce. Quel che fa specie è che, chi decide, abbia atteso il giorno successivo all'appuntamento elettorale per sbarrare le porte. Una scelta che la dice lunga sulla gestione della sanità in Puglia e a Molfetta in particolare, troppo spesso condizionata non dalla politica, che sarebbe ancora cosa nobile, ma dal puro calcolo elettoralistico, dalla conta delle preferenze per questo o quest'altro referente politico. Certo, sembra quasi ingenuo stupirsi, visto che aleggia il sospetto che anche la liberazione dei tre ostaggi italiani in Iraq sia stata condizionata delle votazioni. Ma forse non rimane che questo ai cittadini, l'incaponimento ad indignarsi e a protestare, come forse i molfettesi troppo poco hanno fatto finora in difesa del loro ospedale, fino al punto di dimostrare di accettare questi tagli all'ospedale, portando oltre il 60% di voti all'on. Amoruso, candidato presidente del centro-destra alla Provincia, sconfitto a livello provinciale dal candidato del centro-sinistra Vincenzo Divella, ma vittorioso a Molfetta, dove la scelta di privilegiare l'ospedale di Bisceglie (sua città natale, che però gli ha dato solo il 50% dei voti) sembra non aver scosso più di tanto i molfettesi. Lella Salvemini lella.salvemini@quindici-molfetta.it
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